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Tappa

7

Venerdì 16
Maggio 2025

168 km
Dislivello 3500 m

Partenza tra

G ::

Castel di Sangro -

Tagliacozzo

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info tecniche

Primo arrivo in salita e tappone appenninico. Breve e molto intenso con numerose salite. Roccaraso da affrontare in partenza e dopo la lunga discesa dal Pian delle Cinque Miglia fino a Sulmona si scalano Monte Urano e Vado della Forcella sul Monte Sirente. Ancora saliscendi e salita finale dall’abitato di Tagliacozzo a Marsia con gli ultimi 3 km sempre con pendenze in doppia cifra.

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Castel di Sangro



Panoramica

Castel di Sangro, situato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, è un piccolo borgo ricco di storia e bellezze naturali. Il Castello di Raimondo e il centro storico medievale offrono scorci suggestivi, mentre la vicinanza agli impianti sciistici di Roccaraso la rende una meta ideale per gli amanti degli sport invernali. La città è anche conosciuta per la sua tradizione gastronomica, che include piatti tipici abruzzesi, e per le sue numerose opportunità di escursione nella natura circostante.

Gastronomia

Tra i piatti più iconici troviamo i Budarelli, piccoli spiedini di interiora di agnello cotti alla brace, simbolo della cultura locale. Le Pallotte Cacio e Ova sono polpette di formaggio e uova, nate dalla cucina povera, ma incredibilmente gustose.

Un altro piatto della tradizione è Cazzarielli e Fagioli, una pasta fatta in casa servita con fagioli, perfetta espressione della cucina di montagna. La Trippa al Sugo, preparata con trippa di manzo cotta a lungo in un saporito sugo di pomodoro, è un classico della gastronomia locale.

Tra i primi piatti, spicca la Chitarra all’Abruzzese, spaghetti freschi tagliati a mano e conditi con un ricco ragù di carne. Per chi ama gli antipasti, i Taglieri di Salumi e Formaggi Locali offrono un assaggio della varietà e qualità dei prodotti tipici del territorio.

Tra i secondi piatti troviamo anche la Trota al Cartoccio, un piatto di pesce che esalta i sapori del fiume Sangro, e l’Agnello alla Callara (o Pecora al Cotturo), una preparazione lenta e tradizionale che valorizza il sapore intenso della carne ovina.

Le Scrippelle ‘mbusse, delicate crepes immerse in brodo, rappresentano un piatto semplice ma ricco di storia. Infine, per concludere il pasto in dolcezza, ci sono i Mostaccioli di Castel di Sangro, biscotti speziati perfetti per chiudere un’esperienza culinaria autentica e radicata nella tradizione abruzzese.

Vini e Bevande

Tra i vini più rappresentativi di questa zona spiccano il Montepulciano d’Abruzzo, il Cerasuolo d’Abruzzo, il Pecorino e il Trebbiano d’Abruzzo.

Il Montepulciano d’Abruzzo è senza dubbio il vino rosso simbolo della regione. Ottenuto dall’omonimo vitigno, si distingue per il colore rubino intenso, i profumi di frutti rossi maturi e spezie, oltre a una struttura tannica equilibrata. Perfetto da abbinare a piatti robusti della tradizione abruzzese, come gli arrosticini e i salumi locali.

Il Cerasuolo d’Abruzzo rappresenta una delle peculiarità del territorio. Si tratta di un rosato ottenuto dalle uve Montepulciano, caratterizzato da un colore ciliegia brillante, profumi floreali e fruttati, e una freschezza che lo rende versatile a tavola. Ottimo con antipasti, formaggi freschi e piatti a base di pesce.
Il Pecorino è un vitigno a bacca bianca che ha visto una riscoperta negli ultimi decenni. Il vino che ne deriva presenta un colore giallo paglierino con riflessi dorati, un bouquet aromatico complesso con note di agrumi, fiori bianchi e erbe aromatiche, oltre a una buona acidità e struttura. Ideale per accompagnare piatti di pesce, crostacei e formaggi semi-stagionati.

Infine, il Trebbiano d’Abruzzo è un bianco tradizionale che si distingue per la sua freschezza e semplicità. Dal colore giallo paglierino tenue, offre sentori di frutta a polpa bianca e fiori di campo, con un sorso piacevolmente equilibrato. Viene spesso abbinato a piatti leggeri della cucina mediterranea, come insalate di mare e primi piatti con verdure.

Punti di interesse

il Museo Civico Aufidenate ospita una ricca collezione di reperti archeologici provenienti dall’antica città sannita di Aufidena. Qui è possibile ammirare manufatti che raccontano la storia del territorio, dall’epoca pre-romana fino al Medioevo, offrendo un’affascinante panoramica sulla vita e le tradizioni delle popolazioni locali.

La Pinacoteca Patiniana, dedicata al pittore Teofilo Patini, espone una vasta raccolta di opere dell’artista, noto per la sua rappresentazione realistica della vita rurale abruzzese. Le tele, caratterizzate da un forte realismo sociale, mostrano scene di vita quotidiana e il legame profondo tra la gente del luogo e la propria terra.

La Basilica di Santa Maria Assunta, principale edificio religioso della città, affonda le sue origini nel XIII secolo e rappresenta un perfetto connubio tra elementi romanici e barocchi. Al suo interno si trovano pregevoli affreschi, un organo storico e un altare decorato che rendono la visita un’esperienza unica per gli appassionati di arte sacra.

Sul Colle San Giovanni si possono ammirare i suggestivi resti del Castello Medievale, antica fortificazione che dominava la valle. Il sito, immerso in un contesto naturalistico affascinante, offre una vista panoramica mozzafiato sulla città e sulle montagne circostanti, testimoniando l’importanza strategica della cittadella nel corso dei secoli.

Infine, il Parco Avventura rappresenta un’attrazione ideale per gli amanti della natura e dell’attività all’aria aperta. Con percorsi sospesi tra gli alberi, ponti tibetani e zip-line, il parco offre divertimento per tutte le età, rendendo Castel di Sangro una meta perfetta anche per famiglie e appassionati di sport.

Tagliacozzo



Panoramica

Tagliacozzo, incastonata nel cuore dell’Abruzzo e citata da Dante nel XXVIII Canto dell’Inferno, è famosa per la battaglia del 1268 che segnò la fine della dominazione sveva. Fondata tra due rocce, è stata un feudo delle famiglie Orsini e Colonna. Da fine ‘800 è una rinomata località turistica, con eventi culturali come il Festival internazionale di Mezza estate e il Carnevale. Tra le manifestazioni si trovano la Settimana Santa, la Notte romantica, Dante Street, Birrart, e “Cantine nella roccia”.

Gastronomia

Tagliacozzo ha risentito nei secoli dell’influsso culinario romano e partenopeo.  Dal classico timballo di pasta, riccamente condito, alle minestre della tradizione montana, quali gli gnocchetti con i ceci e i maltagliati con le lenticchie, alla pecora “ajjo cotturo” e agli arrosti di agnelli. Ottime anche la produzione casearia, con formaggi di media e lunga stagionatura, e la norcineria, con gli insaccati freschi o stagionati.  Altri piatti tipici locali sono la pizza di granturco con gli “sfrizzojji” e la pizza summa. Menzione speciale per le Monache di Clausura dell’antichissimo Monastero Benedittino dei Santi Cosma e Damiano, che confezionano dolci tipici a forma di cavalluccio per i bambini e di colombina per le bambine in occasione della “Festa della Benedizione” e che producono anche marmellate e liquori. A Tagliacozzo, per tutto l’anno, è possibile anche degustare i tradizionali dolci natalizi con le noci e il miele, le cialde o nevole ripiene e, in occasione delle feste principali, la cosiddetta “zuppa inglese” di pan di spagna e creme.

Vini e Bevande

Il Montepulciano d’Abruzzo è senza dubbio il vino rosso simbolo della regione. Ottenuto dall’omonimo vitigno, si distingue per il colore rubino intenso, i profumi di frutti rossi maturi e spezie, oltre a una struttura tannica equilibrata. Perfetto da abbinare a piatti robusti della tradizione abruzzese, come gli arrosticini e i salumi locali.
Il Trebbiano d’Abruzzo, invece, è un bianco tradizionale che si distingue per la sua freschezza e semplicità. Dal colore giallo paglierino tenue, offre sentori di frutta a polpa bianca e fiori di campo, con un sorso piacevolmente equilibrato. Viene spesso abbinato a piatti leggeri della cucina mediterranea, come insalate di mare e primi piatti con verdure.

Punti di interesse

Il luogo simbolo della Città di Tagliacozzo, illuminato in occasione dei 100 giorni dal Giro d’Italia, è Piazza dell’Obelisco, un armonioso spazio racchiuso tra storici palazzi, al centro del quale sorge l’omonima fontana, che in questo 2025 compie 200 anni.

Tra i palazzi più rilevanti, sicuramente il quattrocentesco Palazzo del Governatorato all’epoca degli Orsini, il cinquecentesco Palazzo del Governatore dei Colonna e il seicentesco Palazzo Fallace con lo splendido loggiato. La piazza era originariamente cinta di un porticato perimetrale, le cui arcate vennero chiuse nell’800 per ricavare botteghe artigianali e locali per attività commerciali.

La fontana dell’Obelisco, edificata nel 1825 in onore del patrono sant’Antonio di Padova, è realizzata sul modello delle fontane barocche romane: sopra uno scoglio irregolare, si erge un obelisco in pietra, sormontato da una croce bronzea. Prima della fontana, al centro della piazza sorgeva un seggiolone in pietra, chiamato in gergo “pilozzo”, che fungeva da gogna, poiché su di esso, venivano fatti sedere, con le braghe calate, i debitori insolventi.

C’è poi la chiesa di San Francesco, legittimata il 20 novembre 1233, è uno dei primi edifici sacri dedicati a San Francesco d’Assisi, a soli sette anni dalla morte, avvenuta nel 1226. L’architettura, in perfette linee gotiche, racchiude alcune preziose memorie storiche ed artistiche della Città.

Il Teatro Talia è stato edificato nel XVII secolo da un Duca di casa Colonna e prende il nome dalla Musa Talìa, protettrice delle arti teatrali che, secondo la leggenda, diede anche il nome alla Città. Si racconta infatti che questa soggiornasse nella grotta presso le risorgenti del fiume Imele: di qui Taliae Otium, cioè il soggiorno di Talìa.

Degno di nota è anche il Palzzo Ducale Orsini Colonna, monumento architettonico e storico tra i più importanti d’Italia, le cui origini risalgono al XIII secolo e poi esteso e arricchito nel corso dei secoli.

A poche centinaia di metri dal centro storico, attraverso un sentiero ombreggiato fruibile da tutti, che costeggia gli antichi mulini e il percorso del fiume Imele, si giunge ai piedi dello scoglio roccioso dal quale il fiume, cantato nell’Eneide di Virgilio, rinasce dalle viscere del monte Aurunzo.

 A pochi chilometri dal capoluogo, percorrendo l’antico tracciato della via Tiburtina Valeria, fino al punto più alto della consolare che valica i 1200 metri del monte Bove, si accede al comprensorio montano di Marsia (arrivo della settima tappa del Giro d’Italia) che prende il nome dal mitologico Satiro, il quale osò sfidare il dio Apollo in una gara musicale con il flauto. Da qui si aprono vallate e boschi della catena appenninica centrale (monti Simbruini), ricoperti dalla faggeta più grande d’Europa. In estate, le radure della faggeta, diventano anche luogo di importanti concerti. tra cui le esibizioni musicali dei noti musicisti Nicola Piovani, Alessandro Quarta e Giovanni Allevi.

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