Vedi tutti
Salva nel calendario le date delle tue tappe preferite del Giro d’Italia! Clicca qui!
Vedi tutti
Tappa

4

Martedì 13
Maggio 2025

187 km
Dislivello 800 m

Partenza tra

G ::

Alberobello

(Pietramadre) -

Lecce

altimetria

planimetria

info tecniche

Tappa adatta ai velocisti che affronteranno una sola piccola asperità all’inizio seguita da stradoni rettilinei velocissimi intervallati solo dagli abitati incontrati lungo la strada. Circuito finale e volata di gruppo.

  • altimetria
  • planimetria
  • info tecniche

info turistiche

Città di:

partenza
arrivo

Alberobello (Pietramadre)



Panoramica

Famosa in tutto il mondo per i suoi trulli, caratteristici edifici conici in pietra a secco, Alberobello, in Puglia, è un sito UNESCO. Passeggiare tra i vicoli del centro storico è come fare un viaggio nel tempo. I trulli, originariamente utilizzati come abitazioni contadine, sono oggi trasformati in case, negozi e ristoranti. Il Rione Monti, il quartiere più antico di Alberobello, è il luogo ideale per immergersi nell’atmosfera tipica del borgo.

Gastronomia

La tradizione gastronomica di Alberobello affonda le sue radici nella cultura contadina, caratterizzandosi per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, sempre legati alla stagionalità. Tra i protagonisti della cucina locale vi sono i legumi, come fave, cicerchie, lenticchie e il cece nero, spesso utilizzati per preparare zuppe e minestre dal sapore intenso e nutriente. A questi si aggiungono le verdure spontanee, come le cicorielle, e quelle coltivate, tra cui la verza, le rape e i cavolfiori, ingredienti fondamentali di molte ricette tradizionali.

I contadini più abbienti, grazie alla diffusa coltivazione dei cereali, potevano permettersi di consumare regolarmente pasta e pane fatti in casa, preparati con farine locali e cotti nei tradizionali forni a legna. La carne, pur non essendo sempre presente nella dieta quotidiana, proveniva principalmente dagli animali da cortile, come pollo, coniglio e selvaggina, mentre il maiale rivestiva un ruolo speciale. L’allevamento suino, infatti, era strettamente legato alla festa patronale dei Santi Cosma e Damiano, che in passato ospitava una rinomata fiera di bestiame, occasione importante per le famiglie del territorio.

Anche i dolci rispecchiano la tradizione e la sapienza contadina: tra i più rappresentativi vi sono i fichi essiccati al sole, arricchiti con mandorle e conservati con cura per essere gustati durante le festività natalizie. Questi dolci semplici, ma ricchi di gusto, sono il simbolo di un passato in cui la conservazione degli alimenti era essenziale per affrontare i mesi più freddi senza rinunciare ai piaceri della tavola.

Vini e Bevande

La tradizione enogastronomica di Alberobello comprende anche una ricca varietà di bevande, spesso legate alla cultura contadina e ai prodotti del territorio. Tra le più rappresentative vi sono i vini della Valle d’Itria, caratterizzati da profumi intensi e sapori equilibrati. Il più noto è il Bianco d’Alessano, un vino bianco fresco e aromatico, perfetto per accompagnare piatti di pesce e formaggi locali. Non meno apprezzato è il Verdeca, un altro bianco secco e minerale, spesso utilizzato nella produzione di spumanti. Tra i rossi, spicca il Susumaniello, un vitigno autoctono dal gusto intenso e fruttato.

Un’altra bevanda tradizionale è il rosolio, un liquore dolce ottenuto dalla macerazione di erbe, fiori o agrumi in alcol e zucchero. Tipico delle case contadine, veniva offerto agli ospiti in occasioni speciali e preparato con ingredienti come rose, limoni o finocchietto selvatico.

Non si può dimenticare il nocino, un liquore a base di noci verdi raccolte nel giorno di San Giovanni (24 giugno), secondo un’antica tradizione popolare. Dal sapore deciso e speziato, è considerato un ottimo digestivo.

Infine, nelle fredde giornate invernali, è comune gustare il vin cotto, un mosto d’uva cotto lentamente fino a diventare uno sciroppo denso e aromatico, utilizzato sia come bevanda che come ingrediente per dolci tradizionali.

Punti di Interesse

Alberobello, famosa per i suoi trulli, offre un ricco patrimonio culturale e naturalistico che si manifesta in diversi luoghi di interesse.

Il Bosco Selva, situato a circa 2 km dal centro, è un’area verde di 45 ettari, ideale per escursioni e giornate all’aria aperta. La sua flora è caratterizzata da fragni, lecci e carpini, mentre la fauna ospita specie protette come la tartaruga di Hermann e il colubro leopardino. Gli stagni del bosco sono habitat di rospi smeraldini, salamandre e bisce.

Il cuore storico di Alberobello è rappresentato dal Rione Monti, che ospita la più alta concentrazione di trulli, oggi adibiti a negozi e abitazioni. Insieme al Rione Aia Piccola, costituisce l’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1996. Aia Piccola, più tranquillo e autentico, permette di vivere un’atmosfera d’altri tempi.

Tra i trulli più particolari spicca il Trullo Sovrano, l’unico su due livelli e uno dei primi a essere costruito con l’uso della malta. Con la sua maestosa cupola di 14 metri, rappresenta un’evoluzione architettonica ed è oggi un museo che testimonia la storia locale.

Un altro edificio unico è la Chiesa di Sant’Antonio, situata nel Rione Monti. Costruita nel 1927 per rispondere alle esigenze del quartiere popolare, è l’unica chiesa interamente realizzata a trulli, con una struttura a croce greca e un’architettura in armonia con il contesto circostante.

A pochi chilometri da Alberobello si trova Coreggia, un piccolo borgo immerso nella natura, caratterizzato da trulli, uliveti secolari e percorsi ciclabili. Attraversato dalla “via dell’acqua”, un canale dell’Acquedotto Pugliese, è una meta ideale per il turismo lento e le escursioni.

Per chi desidera approfondire la storia locale, il Museo del Territorio – Casa Pezzolla offre un percorso tra 15 trulli comunicanti, illustrando la vita contadina, le tecniche costruttive e le tradizioni del luogo.

Infine, la Fondazione Gigante, situata in una masseria ottocentesca, ha un’importanza storica significativa: fu uno dei campi di concentramento italiani durante la Seconda Guerra Mondiale, utilizzato per l’internamento di ebrei e prigionieri di guerra.

Lecce



Panoramica

Definita la “Firenze del Sud”, Lecce, in Salento, è un gioiello del barocco. Il centro storico, ricco di chiese, palazzi e piazze, è un vero e proprio museo a cielo aperto. La Basilica di Santa Croce, con la sua facciata riccamente decorata, è uno degli edifici più rappresentativi. Il Duomo, con la sua torre campanaria, offre una vista panoramica sulla città. Il Castello di Carlo V, che domina la città, è un’altra importante attrazione.

Gastronomia

La cucina leccese rappresenta una sintesi perfetta tra sapori intensi, ingredienti genuini e una tradizione culinaria che affonda le sue radici in secoli di storia. I piatti tipici di Lecce e del Salento riflettono la cultura contadina e marinara della zona, con ricette che hanno saputo conservare la loro autenticità nel tempo. Uno dei piatti più iconici è senza dubbio i Ciceri e Tria, una pietanza a base di pasta e ceci. La particolarità di questo piatto sta nella “tria”, una pasta fresca fatta a mano, parte della quale viene fritta e aggiunta al piatto per conferirgli una consistenza croccante. È una ricetta di origine araba che ancora oggi rappresenta un pilastro della tradizione gastronomica salentina. Un altro piatto molto diffuso è la Fave e cicorie, un piatto povero ma estremamente gustoso. Si tratta di una purea di fave servita con cicorie selvatiche, il cui sapore leggermente amarognolo si sposa perfettamente con la dolcezza delle fave, spesso accompagnato da crostini di pane. Tra i formati di pasta tradizionali troviamo i Minchiareddi, piccoli tubetti di pasta fresca fatti a mano e spesso conditi con sugo di pomodoro e pecorino. Non mancano le celebri Orecchiette, servite con sugo semplice, cime di rapa o ragù di carne.

Un’altra specialità da menzionare sono i Piselli cecamariti, un piatto della tradizione contadina a base di piselli, spesso arricchiti con cipolla e pancetta, accompagnati da fette di pane casereccio. Il nome curioso si riferisce alla bontà del piatto, talmente gustoso da “accecare” i mariti con il suo sapore irresistibile. Le Sagne ‘ncannulate sono un altro piatto simbolo della cucina leccese: una pasta lunga e attorcigliata su sé stessa, tipicamente condita con sugo di pomodoro e ricotta forte, un formaggio dal sapore deciso e leggermente piccante.

Tra i secondi piatti spiccano i Pezzetti di cavallo, bocconcini di carne di cavallo cotti a lungo in un sugo di pomodoro saporito e speziato, e i Turcinieddhri, involtini di interiora di agnello cotti alla brace o in padella, dal sapore intenso e deciso. Un piatto tipico del litorale gallipolino è la Scapece di Gallipoli, una preparazione a base di pesce fritto conservato in strati con mollica di pane imbevuta di aceto e zafferano, che conferisce al piatto il suo caratteristico colore giallo intenso.

Passando ai dolci, il Pasticciotto è il re della pasticceria leccese: un guscio di pasta frolla dorata e fragrante ripieno di crema pasticcera, spesso gustato a colazione con un caffè in ghiaccio.

Le Bocche di dama sono dolci soffici e cremosi composti da una base di pan di Spagna farcito con crema e ricoperto di glassa. Le Cartellate sono dolci fritti, tipici anche del periodo natalizio, preparati con una sfoglia sottile di pasta avvolta a spirale e ricoperta di miele o vincotto.

Il Fruttone è una variante del pasticciotto, ma con un ripieno di pasta di mandorle e marmellata di mele cotogne, ricoperto di cioccolato fondente. I Mustazzoli sono biscotti duri e speziati, tipicamente ricoperti da una glassa di zucchero o cioccolato, con un aroma intenso di cannella e chiodi di garofano. Infine, i Porceddhruzzi sono piccoli bocconcini fritti simili agli struffoli napoletani, ricoperti di miele e decorati con confettini colorati, immancabili sulle tavole natalizie salentine.

Vini e Bevande

Lecce vanta una tradizione enologica e di bevande tipiche che arricchiscono ulteriormente l’esperienza gastronomica locale. Tra i liquori più noti troviamo l’Amaro salentino, un digestivo dal sapore deciso e aromatico, e l’Anice, una bevanda dal gusto intenso spesso utilizzata per insaporire dolci o come digestivo.

Una delle bevande simbolo di Lecce è il caffè in ghiaccio con latte di mandorla, una variante rinfrescante del classico espresso, dove il caffè caldo viene versato su cubetti di ghiaccio e addolcito con latte di mandorla.

Molto popolare è anche la gazzosa, una bevanda gassata dal sapore dolce e agrumato, spesso abbinata al vino per creare il classico “spuma e vino”.

Per quanto riguarda i vini, il Negroamaro è uno dei vitigni più rappresentativi del Salento, dal gusto corposo e con note di frutti rossi e spezie. Il Primitivo è un altro vino importante, caratterizzato da un sapore intenso e tannini morbidi. La Malvasia offre invece un gusto più dolce e aromatico, perfetto per accompagnare dessert. Il Salice Salentino è una denominazione che unisce Negroamaro e Malvasia, creando un vino strutturato e avvolgente. Infine, il Susumaniello è un vitigno autoctono dal gusto pieno e fruttato, recentemente riscoperto e apprezzato per la sua eleganza.

Punti di Interesse

Lecce è una città d’arte dal fascino unico. Il Centro Storico è un vero gioiello del barocco, con edifici decorati in pietra leccese. La Basilica di Santa Croce è il simbolo per eccellenza dello stile barocco leccese, con la sua facciata ricca di dettagli scolpiti.

La Piazza del Duomo è un altro luogo imperdibile, con la Cattedrale di Lecce e il suo campanile maestoso. Il Castello di Carlo V, situato nel cuore della città, offre un viaggio nella storia con le sue mura imponenti e le mostre d’arte.

Infine, l’Anfiteatro Romano, risalente all’epoca imperiale, è una testimonianza dell’antica Lupiae, l’odierna Lecce, e un luogo che ancora oggi ospita eventi culturali e spettacoli teatrali. A pochi chilometri dalla città, l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate è un antico monastero benedettino ricco di affreschi medievali, immerso nella quiete della campagna salentina.

Seguici
sui social
#giroditalia

top sponsor