I big della generale hanno deciso: questo Giro d’Italia se lo giocano nel tappone dolomitico del penultimo giorno o, forse, direttamente nella crono di Verona. Oggi per un attimo abbiamo pensato che qualcuno potesse provare a smuovere l’equilibrio, che qualcuno volesse provare a stanare gli avversari prima della resa dei conti finale, ma così non è stato.
L’impressione, poi, era che i fuggitivi potessero essere riassorbiti con maggiore facilità rispetto ad altre tappe, per il semplice fatto che davanti c’erano in gran parte passistoni che avevano fatto la differenza in pianura nella parte iniziale della tappa e solo un paio di scalatori. Con un Kolovrat (10 km al 10%) di mezzo, per loro sarebbe stato piuttosto difficile resistere ad un ritorno prepotente del gruppo. Invece, Andrea Vendrame (AG2R Citroën), Tobias Bayer (Alpecin-Fenix), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost), Clément Davy, Attila Valter (Groupama-FDJ), Edoardo Affini, Koen Bouwman (Jumbo-Visma), Davide Ballerini, Mauro Schmid (Quick-Step Alpha Vinyl), Edward Theuns (Trek-Segafredo) e Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) sono arrivati a guadagnare 11 minuti e il gruppo ha pensato a risparmiare più energie possibili in vista di domani.