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Ricordi da Tortona, 2017: poker di tappe per Gaviria

16/05/2023

Tortona profuma di storia del ciclismo e fa tornare alla mente due miti di questo sport, Fausto Coppi e Costante Girardengo. Il Giro d’Italia l’ha scelta come arrivo di tappa due volte: nel 1989, a 70 anni dalla nascita di Coppi e nel 2017, nell’edizione del Centenario. Ci tornerà quest’anno, per celebrare i 100 anni dalla seconda vittoria di Girardengo e i 100 anni dalla nascita di Serse Coppi, fratello di Fausto, tragicamente scomparso nel 1951 dopo una caduta al Giro del Piemonte.

Nel 2017 a braccia alzate ci arrivò Fernando Gaviria, in uno dei momenti sicuramente più prolifici della sua carriera. Era la 13ª tappa e il colombiano, allora in maglia Quick-Step Floors, colse il suo quarto successo in quella trionfale, per lui, edizione della Corsa Rosa, in cui si portò a casa anche la Maglia Ciclamino della classifica a punti. Quel giorno si partiva da Reggio Emilia e si arrivava a Tortona dopo 167 km totalmente pianeggianti, senza nemmeno un GPM, nella più classica delle frazioni di trasferimento.

In fuga c’erano due corridori che oggi sono sulla cresta dell’onda, come Matej Mohoric e Vincenzo Albanese, ma il loro destino era scritto fin dalla partenza. In volata Gaviria dovette fare a spallate con Caleb Ewan, che lo costrinse anche a smettere di pedalare, ma quell’anno il 22enne Gaviria era talmente forte che gli bastò accelerare negli ultimi 80 metri per mettersi tutti alle spalle. “Ewan? Cose che succedono… l’importante è non perdersi d’animo” disse subito dopo l’arrivo.

Per Gaviria quello fu il penultimo successo al Giro d’Italia, dal momento che riuscì ad imporsi anche a Orbetello nel 2019, dopo il declassamento di Elia Viviani. La sua storia col Giro, però, non è finita, dal momento che sulla Costa dei Trabocchi, al via del Giro 2023, ci sarà anche lui. Un po’ meno giovane di allora, ma con ancora la voglia di vincere.

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