Ha ammesso che non gli piace che tutti parlino solo di lui, ma Tadej Pogačar è inevitabilmente il faro al quale ruoterà tutta la 107ª edizione della Corsa Rosa. Non poteva essere altrimenti, d’altronde il capitano della UAE Team Emirates si è presentato a Torino con l’aura del fenomeno invincibile e, per quanto visto in questo 2024, è davvero così. Tolta la lotteria della Milano-Sanremo, lo sloveno ha vinto sempre e con estrema facilità, e non ha certo intenzione di fermarsi ora, alla sua prima partecipazione al Giro d’Italia.
Fortunatamente per gli avversari, in tre settimane può succedere di tutto, un guaio meccanico o una giornata storta rischiano di compromettere tanto, quindi è giusto non partire battuti. Lo sa bene Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), che nella sua carriera ha sperimentato ogni tipo di scenario, dai più belli ai più tragici. Alla soglia dei 38 anni, il gallese sa ancora il fatto suo e come di consueto ha impostato la stagione per arrivare al top nel momento giusto; in questa prima parte di stagione non ha raccolto risultati particolari, ma era stato così anche l’anno scorso, quando alla fine è andato a 14” dal conquistare la Maglia Rosa.
A proposito di esperienza, ci sarà anche un Romain Bardet (dsm-firmenich PostNL) galvanizzato dal secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi e che ha tutte le carte in regola per puntare al podio finale, riprendendosi quello che nel 2022 gli è sfuggito per problemi di salute quando era ormai ad un passo dal conquistarlo. Ben O’Connor (Decathlon AG2R La Mondiale) è andato forte come non mai in questo inizio di stagione e non ha nascosto di voler salire anche lui sul podio di Roma, spalleggiato da una formazione molto attrezzata, con Aurélien Paret-Peintre come gregario di lusso.
C’è poi molta curiosità nel vedere cosa potranno fare corridori come Daniel Martinez (Bora-hansgrohe), che non corre addirittura dalla Tirreno-Adriatico dopo un inizio di stagione spumeggiante in Algarve, Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), che ha corso solo una volta il Giro ma in carriera ha saputo cogliere due Top 10 finali al Tour de France, e Juanpe Lopez (Lidl-Trek), recente vincitore del Tour of the Alps. Discorso simile per Nairo Quintana (Movistar), che non corre un Grande Giro da quasi due anni, e Esteban Chaves (EF Education-EasyPost), che torna al Giro a distanza di 5 anni.
Tra i più giovani scalpitano Cian Uijtdebroecks (Team Visma | Lease a Bike), Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) e Einer Rubio (Movistar), che con la gamba giusta potrebbero anche sognare un podio o una Top 5, bilanciando la mancanza di esperienza con grinta e fantasia. Infine, andranno tenuti d’occhio Michael Storer (Tudor), Damiano Caruso (Bahrain Victorious), Eddie Dunbar, Luke Plapp e Filippo Zana (Jayco AlUla), Michael Woods (Israel-PremierTech), Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan), Florian Lipowitz (Bora-hansgrohe), Thymen Arensman e Tobias Foss (Ineos Grenadiers), Davide Piganzoli (Team Polti-Kometa), Giulio Pellizzari e Domenico Pozzovivo (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè).