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    Pioggia, cadute e Kaden Groves

    10/05/2023

    Ancor prima che Stefano Allocchio sbandierasse il via della Atripalda-Salerno una cosa era chiara: più che l’altimetria, la vera insidia erano la pioggia, la strada bagnata e il conseguente nervosismo derivante da ciò. I primi metri della tappa lo hanno confermato in pieno; pronti, via e vanno via in 4, Martin Marcellusi, Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Stefano Gandin (Team Corratec-Selle Italia) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), ma l’armonia dura poco, perché in una delle prime curve insidiose Gandin scivola e si tira dietro Marcellusi. Pinot e Zoccarato sbandano, ma restano in piedi.

    Alla fine la fuga si forma, Gandin riesce a tornare su Pinot e Zoccarato, – e su Thomas Champion (Cofidis) che nel frattempo aveva attaccato – non Marcellusi, che si lascia riprendere dal gruppo. Pinot si prende i punti del GPM del Passo Serra e torna quatto quatto in gruppo, per non agitare una tappa che con questo tempo è meglio tenere il più tranquillo possibile. Come se non bastasse, un cane randagio decide di buttarsi in mezzo alla strada. Per fortuna vanno giù “solo” due corridori, ma uno è Remco Evenepoel, che rimane per terra un paio di minuti, facendo tremare tifosi, addetti ai lavori e appassionati di ciclismo in generale. Smaltito lo shock, però, si rialza, si rimette in sella e rientra in gruppo supportato dai compagni di squadra, pronto a riprendere la caccia al Trofeo Senza Fine.

    Senza fine sembrano essere anche i brividi che vuole farci correre questa tappa. Dopo aver ripreso l’ultimo coraggioso, Zoccarato, tutto lascia presagire ad una volata a ranghi compatti, ma i ranghi si sfaldano malamente a 7 km dall’arrivo. Una prima scivolata dimezza il gruppo, lasciando indietro, tra gli altri Primož Roglič (Jumbo-Visma), Jay Vine, Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), Fernando Gaviria (Movistar) e perfino la Maglia Rosa, Andreas Leknessund (Team DSM).

    Finito? Macché, a 2,5 km dal traguardo tocca di nuovo ad Evenepoel, che si scontra con un corridore della Trek-Segafredo e tira giù diversi altri corridori. Finito? Macché, in volata ci arrivano circa 30 corridori, e mentre Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) brucia Jonathan Milan (Bahrain Victorious) e Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Mark Cavendish (Astana Qazaqstan) si arruota con Alberto Dainese (Team DSM) a 50 metri dall’arrivo, perde il controllo della bici, impatta Filippo Fiorelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) che rimane in piedi per miracolo, e viene scaraventato dalla parte della carreggiata investendo il povero Andrea Vendrame (AG2R Citroën). Quest’ultimo è quello che pare esserne uscito peggio (in bocca al lupo per una pronta guarigione!) e in tutto ciò Cavendish ha tagliato il traguardo al 4° posto. Per il resto, in termini di distacchi, nessuno ha perso tempo, Roglič e Leknessund sono riusciti a rientrare in tempo, mentre Evenepoel era all’interno degli ultimi tre chilometri. Insomma, ci si lecca le ferite e domani si riparte… sempre sotto la pioggia.

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