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O’Sole, o’mare, a’potenza di Kooij

12/05/2024

Terza volata, terzo sprinter diverso. Ci ripetiamo, in questo Giro d’Italia 2024 non ci si annoia. Se vogliamo, le tappe che dovrebbero essere di transizione, più scontate nell’epilogo, stanno in realtà regalando tantissimi colpi di scena, finali tiratissimi che ti costringono a viverli in apnea.

Anche oggi è stato così, grazie soprattutto ad un percorso disegnato alla perfezione, spettacolare dal punto di vista tecnico e affascinante dal punto di vista paesaggistico, con i continui saliscendi nei dintorni di Napoli ad allungare il gruppo come una fisarmonica. Il Monte di Procida, Bacoli, Pozzuoli, Posillipo, il mare che fa da contorno… ci sentiamo di dire che tutti quelli che invocano una grande classica a Napoli hanno ragione da vendere. Ma intanto queste strade se le gode alla grande il Giro d’Italia, che non a caso ci è tornato per le terza volta in tre anni.

Dopo il coraggioso attacco in coppia di Mirco Maestri e Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa), ad infiammare la corsa è stato Julian Alaphilippe, scattato sullo strappetto di Lucrino. Dal punto di vista tattico, forse, l’ex campione del mondo non è stato particolarmente sagace fino a questo punto, ma in quanto a show regalato guida tutte le classifiche.

La sua azione si è esaurita alla fine, sull’ultima asperità di Posillipo, quando è scattato come una molla Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers), l’unico che finora è riuscito a battere Tadej Pogačar. Dopo il colpo di Torino che gli è valso la prima Maglia Rosa, l’ecuadoriano ha sognato a lungo di portarsi a casa anche il traguardo di Napoli. Sembrava fatta, all’interno dell’ultimo chilometro aveva ancora 10” di vantaggio sul gruppo trainato dalle squadre dei velocisti. Poi però il lungomare di via Caracciolo è cominciato ad apparire infinito e dietro è arrivato in testa anche sua maestà Tadej Pogačar, desideroso di tirare la volata all’amico Juan Sebastian Molano.

La Maglia Ciclamino Jonathan Milan si è fatto ingolosire, è scattato per primo con la consueta generosità, ha risucchiato il povero Narvaez – a 30 metri dalla vittoria -ma poi è stato saltato dalla potenza di Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike), che a 22 anni ha già 33 vittorie tra i professionisti e diventa l’olandese più giovane di sempre a vincere al Giro. Domani si riposa: Pogačar e Uijtdebroeks hanno già detto che andranno a Napoli a mangiarsi una pizza e un gelato. Ben meritati.

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