Non è ancora tempo di festeggiare al Giro Next Gen 2024, perché se è vero che la tappa della Valpolicella potrebbe dare una spallata quasi definitiva alla classifica generale, dall’altra parte le ultime due frazioni nascondo ancora trabocchetti. La Tappa 7, la Montegrotto Terme – Zocca di 180 km, è molto facile nella prima parte, ma poi l’arrivo è in salita nella località modenese, senza considerare che parliamo della tappa più lunga di questa edizione.
La salita finale misura poco più di 11 km e la pendenza media è del 4,3%, che però non è del tutto veritiera, visto che la salita è interrotta da un tratto di falsopiano di circa 2 km che la fa sembrare più facile di quel che in realtà è. Il tratto più complicato è quello finale, visto che la rampa che porta a Zocca ha pendenze costanti sopra il 10%.
I corridori partiranno dal comprensorio delle Terme Euganee, una delle zone termali più importanti d’Europa: Montegrotto, infatti, è molto famosa per le sue acque termali ricche di minerali, utilizzate fin dai tempi dei Romani per le loro proprietà curative. Zocca, invece, si trova a cavallo della cresta che divide la valle del Panaro da quelle di Reno e Samoggia. Una posizione eccezionale, che conferisce al paese una particolare aria fina che, soprattutto d’estate, è sicuro refrigerio della canicola cittadina. Qui si può gustare cibo esclusivo del territorio come borlenghi (una crêpe molto sottile e croccante), tigelle e ciacci (altro tipo di focaccia), oltre ad un elevato numero di piatti ricavati dalla farina di castagne: i castagnacci, le mistocche, la polenta.
Se per Zocca si tratta di una prima volta nel ciclismo di alto livello, per Montegrotto Terme si tratta invece di un ritorno, visto che negli anni ’70 e nei primi anni ’80 era un arrivo classico del Giro del Veneto, con vincitori in città del calibro di Franco Bitossi, Roger De Vlaeminck, Giuseppe Saronni e Francesco Moser.