Tempo da lupi a Camigliatello Silano, 1277 metri sul livello del mare, quando Filippo Ganna entra solo e bagnato, infreddolito e felice, nel rettilineo d’arrivo.
Sembra strano, ma è la prima volta che gli capita da quand’è professionista.
Ha già vinto molto, ma sempre nel chiuso di un velodromo, o nell’esercizio introverso delle cronometro.
In una gara in linea, quando si parte tutti assieme, mai.
C’è riuscito oggi in una tappa in teoria non adatta a lui, contro avversari sulla carta più attrezzati, nel territorio magico dell’altipiano silano.
Terra di briganti, porcini, patate IGP e lupi, particolarmente a loro agio con il clima di oggi.
Terra anche de “I giganti della Sila”, un bosco ultracentenario che custodisce larici e aceri alti fino a 45 metri e larghi 2, che sono stati piantati nel Seicento e ora sono tutelati dal FAI.