Oggi, nella tappa che partiva dalle Grotte di Frasassi fino ai 1090 metri di Colle San Giacomo (Ascoli Piceno), lo stillicidio di pioggia e vento ha fatto emergere altri giganti, ma molto più giovani
Le colossali sculture calcaree racchiuse nelle Grotte di Frasassi, i “Giganti”, il “Cammello”, la “Spada di Damocle” (la stalattite più grossa, 7,40 m di altezza e 150 cm di diametro), l'”Obelisco” (una stalagmite alta 15 metri) , le “Canne d’organo”, sono state formate dal lavorìo dell’acqua e della roccia grazie a uno stillicidio che dura da millenni.
Oggi, nella tappa che partiva dalle Grotte di Frasassi fino ai 1090 metri di Colle San Giacomo (Ascoli Piceno), lo stillicidio di pioggia e vento ha fatto emergere altri giganti, ma molto, molto più giovani.
Ha vinto Gino Mäder, classe 1997; la Maglia Rosa l’ha presa Attila Valter, del 1998, che ora guida la classifica davanti a Remco Evenepoel e Egan Bernal, nati rispettivamente nel 2000 e nel 1997.
La frazione di oggi era molto attesa: solo 160 km ma con 3 Gpm, uno di 3^ e due di 2^, tra cui l’arrivo in salita.
Grande bagarre fin dall’inizio con molti scatti lungo la salita che porta a Fabriano, si avvantaggiano in 26 ma il gruppo non lascia fare: troppi e troppo pericolosi.
Gli scatti però continuano e dopo 23 km evadono in 6: Gino Mäder e Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), Simon Guglielmi (Groupama-FDJ), Dario Cataldo (Movistar), Jimmy Janssens (Alpecin-Fenix) e Simone Ravanelli (Androni-Sidermec).
Cercano di raggiungerli anche Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën), che ce la faranno solo dopo un inseguimento durato una trentina di km, e così gli 8 di testa arrivano a guadagnare fino a 5’30’’ sul gruppo Maglia Rosa.
La musica cambia appena dopo lo scollinamento sul primo Gpm, quello di Forca di Gualdo.
Piove a dirotto e tira vento laterale, la Ineos si mette compatta a tirare e il il plotone si frantuma.
Restano dietro molti corridori, tra cui la Maglia Rosa De Marchi.
La Ineos, vedendo di aver fatto cosa buona e giusta, insiste nel falsopiano verso il 2° Gpm, trascinata da un Filippo Ganna anche lui in versione colossale, e gli inseguitori continuano a perdere.
Prima 30’’, poi 1’, che allo scollinamento di Forca di Presta diventa 1’30’’, e per tutto il resto della tappa continuerà a salire.
Mancano 60 km all’arrivo, da qui in avanti solo una lunghissima discesa prima degli ultimi 15 km tutti in salita.