Il panorama era bello: tante risaie, e tante risaie. Giro-E tappa numero 2, calma piatta.
62 chilometri, 50 metri di dislivello positivo. Solo una stella nella scala dell’impegno. Ma bella, come sempre quando si parla di bici, perché ciclismo è stare assieme. Anche perché poco o nulla è l’azione del motore in pianura, bisogna darsi da fare con le gambe: a 25 chilometri orari il motore stacca e tocca ai muscoli.
L’uomo del giorno del Giro-E è Moreno Torricelli, classe 1970, ex terzino della Juventus, con la quale ha vinto tre Campionati, due Coppe Italia e due Supercoppe, oltre a una UEFA e una Champions League. Oggi, l’impresa la fatta in bici, partecipando con il team Randstad eCycling.
Qual è il tuo rapporto con la bici?
“Vivo in Val d’Aosta, uso la mountain bike. Mi piace più andare in fuoristrada che su asfalto. I miei 20-25 chilometri me li faccio”.
Una volta al mese, alla settimana, al giorno?
Al mese. Un’attività molto tranquilla.
Sei di quelli sportivi che, terminata l’attività agonistica, mollano il colpo?
Sì. Ho le ginocchia abbastanza usurate: qualsiasi cosa faccia, soffro per una settimana. Mi limito alle partite di beneficenza.
[Continua]