Una cosa è certa, al prossimo Giro d’Italia 2024 non ci sarà bisogno di attendere la terza settimana per vedere i big muoversi. Anche volendo correre sulla difensiva, già nella prima parte di Giro d’Italia sarà necessario mettere la testa fuori, giocare a carte scoperte, a maggior ragione se qualcuno dei favoriti avrà voglia di attaccare fin dall’inizio. I tapponi di montagna saranno spalmati nell’arco dei 21 giorni, quindi per vincere la Corsa Rosa numero 107 ci sarà davvero bisogno di andare forte sin dal primo colpo di pedale.
Già la giornata inaugurale, la Venaria Reale-Torino di 136 km, dovrebbe venir fuori piuttosto esplosiva, con il Colle Maddalena (6,1 km al 7,4%) da superare a 20 km dall’arrivo. Non dovrebbero crearsi grandi distacchi tra i big ma, come detto, bisognerà farsi trovare pronti per evitare spiacevoli sorprese. Qualche gap potrebbe venire fuori il secondo giorno, nella San Francesco al Campo – Santuario di Oropa di 150 km: la salita finale è ben nota, sono 11,8 km al 6,2% di pendenza media. Non ci sono rampe impossibili, ma un’ascesa così, a freddo, dopo due giorni di corsa, qualche spunto interessante può regalarlo.
La classifica tornerà per forza di cose a muoversi con la Tappa 7 e la cronometro Foligno-Perugia di 37,2 km. Una prova contro il tempo veloce, che si inasprirà però con la salita finale verso il capoluogo umbro. Per i più avvezzi alla disciplina, sarà un’occasione da non perdere per provare a guadagnare secondi sugli avversari. Gli scalatori più puri, però, avranno l’occasione di riscattarsi immediatamente il giorno successivo, nella Spoleto-Prati di Tivo di 153 km, con l’arrivo in salita di 14,6 km al 7% che abbiamo imparato a conoscere alla Tirreno Adriatico. Qui ci hanno vinto Vincenzo Nibali, Chris Froome e Tadej Pogačar, a testimonianza del fatto che non ci sarà da scherzare. Un po’ più semplice, ma comunque da non sottovalutare, sarà poi l’arrivo in salita della Pompei-Cusano Mutri (Bocca di Selva) di 141 km, con l’ascesa finale che misura 17,9 km con la pendenza media al 5,6%. Attenzione poi ad un altro fattore, la tappa arriva dopo il sempre discusso giorno di riposo, che più volte è risultato indigesto a qualcuno dei favoritissimi.
Dopo qualche giorno relativamente tranquillo per i big, la Tappa 14 rappresenterà un altro crocevia delicato, visto che si tornerà a prendere la bicicletta da cronometro nella Castiglione delle Stiviere – Desenzano del Garda di 31 km. Stavolta, però, la prova è perfettamente adatta agli specialisti, visto che non ci sono asperità e si potranno fare alte velocità. A seguire ci sarà un trittico micidiale – interrotto solo dal giorno di riposo dopo la Tappa 15 – che comincerà con la tappa più lunga del Giro, la Manerba del Garda – Livigno di 220 km. Negli ultimi 40 km verrà prima affrontata la Forcola di Livigno (18 km al 7,1%) in territorio svizzero, e poi l’ascesa finale del Mottolino, che misura 8,1 km al 6,6% e l’arrivo posto a 2385 metri di altitudine.
La giornata di riposo servirà per recuperare le energie in vista di un’altra tappa lunga e insidiosa, la Livigno – Santa Cristina Valgardena di 202 km. In avvio c’è il mai banale Passo dello Stelvio, Cima Coppi di questo Giro, ma a decidere la tappa saranno il Passo Pinei (23,4 km al 4,7%), da scollinare a 12 km dall’arrivo, e poi il rampone finale verso Santa Cristina Valgardena da Ortisei, con 7,6 km al 6,1%. Più breve, ma più intensa, la Tappa 17, che da Selva di Val Gardena va al Passo Brocon per 159 km pieni di salite. Passo Sella, Passo Rolle, Passo Gobbera e due volte il Passo Brocon faranno per forza di cose una grande differenza, invogliando anche i corridori un po’ più indietro in classifica a tentare di muoversi.
L’ultimo scontro frontale tra i pretendenti alla Maglia Rosa arriverà il penultimo giorno, nella Tappa 20, da Alpago a Bassano del Grappa per 175 km con la doppia scalata al Monte Grappa. Il versante affrontato da Semonzo sarà quello più tosto, con 18,2 km all’8,1% dove si passerà dai 195 metri di altitudine ai piedi della salita ai 1675 della cima. Tutto ciò che è successo nei 20 giorni precedenti, potrebbe essere capovolto da questa salita mitica. Solo dopo sapremo chi avrà la Maglia Rosa a Roma.