Tappa 13: Ravenna – Verona. Il Dante del ciclismo
La tredicesima tappa del Giro 2021, da Ravenna a Verona, è senza dubbio la tappa più dantesca di un Giro d’Italia che vuole omaggiare così, nel 700° anniversario della sua morte, il poeta della Divina Commedia, il cui sepolcro è ancora meta di pellegrinaggio nel centro della città romagnola. A Ravenna, nel 1321, morì l’Alighieri dopo diciassette anni di esilio dalla sua Firenze. E a Verona soggiornò tra il 1313 e il 1318, prima di riparare in Romagna a chiudere gli ultimi anni la sua tormentata esistenza di fuggiasco. Al signore di Verona, Cangrande della Scala, Dante dedicò la terza cantica della Commedia, il Paradiso, e indirizzò un’epistola latina che costituisce un documento fondamentale per interpretare il contenuto del testo, dal punto di vista letterario e filosofico.
Verona, e in particolar l’Arena, ha salutato trionfatori finali del Giro come Battaglin e Moser, Basso e Carapaz. E a braccia alzate sono sfilati vincitori di tappa come Girardengo e Binda, Van Steenbergen e Poblet, Darrigade e Gualazzini. Ma se si parla di tappa dantesca, quindi medievale e ascetica, ma anche vibrante di pathos e invettive, al Ghibellin fuggiasco si accompagna di diritto il suo concittadino: Gino Bartali.