Lo attendevano tutti al varco. Gli avevano già cucito la Maglia Rosa addosso appena aveva annunciato la sua presenza al Giro d’Italia. Questa tappa era perfetta per le sue caratteristiche. Mathieu Van der Poel non poteva sbagliare. E lui, da fuoriclasse com’è, si è caricato tutte le aspettative sulle spalle, ha messo la squadra a scandire il ritmo per tutta la tappa, ha portato pazienza nella salita finale verso Visegrad e negli ultimi 200 metri ha sfoderato tutti i cavalli di quel suo fantastico motore. E per quanto fosse il grande favorito, è stato tutt’altro che facile: c’erano 150 corridori che bramavano quella Maglia che ti fa entrare dritto nella leggenda.
L’olandese, figlio e nipote d’arte, la strada per la leggenda l’aveva già imboccata un po’ di tempo fa, ma oggi ha voluto mettere un altro paletto, indossando un simbolo che papà Adrie e nonno Raymond Poulidor non avevano mai avuto l’onore di portare. Ma vale la pena ricordare una volta di più il palmares di questo fenomeno di 27 anni: ha vinto due volte il Giro delle Fiandre, una volta l’Amstel Gold Race, una volta la Strade Bianche, quattro volte campione del mondo di ciclocross e campione europeo nel cross country di MTB. Un fuoriclasse trasversale, un esemplare unico, che ha ancora tanti obiettivi da raggiungere come da lui stesso ammesso.