Ad iscrivere il suo nome in una tappa epica come questa, alla fine, è stato Jan Hirt (Intermarché-Wanty-Gobert), bravo a mettere in fila un gruppo di fuggitivi dalla qualità eccelsa. Sul Passo Crocedomini, dopo una prima ora di corsa volata via, come al solito, a mille all’ora, sono riusciti ad evadere 22 corridori, molti di bassa classifica (dalla 10a alla 20a posizione in classifica generale) e altri cacciatori di tappe di alto rango. Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) ha confermato di voler puntare seriamente alla Maglia Azzurra, sfidando a viso aperto l’attuale detentore Koen Bouwman (Jumbo-Visma). Se sul Crocedomini è stato l’abruzzese ad avere la meglio nel testa a testa, sul Mortirolo il più forte, ma soprattutto più scaltro, è stato l’olandese, bravo ad inserirsi in un drappello di corridori avvantaggiatosi dal più folto gruppo di battistrada sul falospiano precedente al Mortirolo, insieme a Wout Poels (Bahrain Victorious), Lennard Kämna (Bora-hansgrohe), Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert), Alejandro Valverde (Movistar), Thymen Arensman e Chris Hamilton (Team DSM).
Così Ciccone, per cercare di rientrare su questo gruppetto, si è reso protagonista di un fuorigiri che ha pagato a caro prezzo, rimbalzando indietro, mentre Hirt e Hugh Carthy (EF Education-EasyPost) sono stati bravi a riagganciare i battistrada. La resa dei conti, con un gruppo Maglia Rosa ridotto a una dozzina di unità all’inseguimento, è arrivata sul Valico di Santa Cristina: Kämna ha provato l’all-in partendo da lontano, con Arensman e soprattutto Hirt bravi a gestirsi meglio, rientrare su di lui, e andarsi a giocare la vittoria. Il ceco ha fatto valere la sua esperienza e ha staccato il giovane olandese poco prima dello scollinamento, prendendogli quei 15” che è riuscito a mantenere fino all’arrivo.
Nel gruppo Maglia Rosa è stato Mikel Landa a rompere gli indugi per primo, con i soli Carapaz e Hindley in grado di rispondergli e Almeida spettatore non pagante a 50 metri distanza. Nessuno, però, ha avuto le gambe per fare una reale differenza, con il risultato che all’Aprica si è arrivati nuovamente a giocarsi l’abbuono in uno sprint ristretto. Per capirne di più dovremo aspettare ancora. Forse domani a Lavarone… ma magari no, e ci si giocherà tutto sul filo dei centesimi nella crono di Verona. Una contesa tiratissima: il primo che molla un centimetro perde il Giro d’Italia.