Nel 1566 le truppe ottomane guidate da Pialj Pascià assaltarono il borgo antico di Termoli assediando e poi incendiando il Castello
La popolazione termolese resistette, combattè con coraggio e riuscì a contrastare l’invasione nemica.
Ogni anno, la notte del 15 agosto, quest’evento viene ricordato con l’Incendio del Castello, un’esplosione di luci e fuochi pirotecnici che infiamma il cielo di Termoli, circondando il Castello Svevo di una spettacolare aura luminosa, attirando turisti da tutto il mondo.
La tappa di oggi, la Notaresco-Termoli di 181 km, non prometteva fuochi d’artificio per la classifica generale, ma un finale scoppiettante sì.
A poco meno di 2 km dall’arrivo c’era da affrontare uno strappo di 150 metri al 12%, seguito da un finale tortuoso in leggera salita. Sarebbe stata volata pura o qualcuno avrebbe provato un assalto?
La corsa inizia come ci si attende.
Al metro 0 del km 0 partono tre corridori: Pellaud (Androni-Sidermec), Marengo (Bardiani-CSF) e Christian (Eolo-Kometa).
Il gruppo non muove un sopracciglio e li lascia andare ben volentieri, sapendo che ci vorrà ben altro per conquistare la tappa.
In effetti i tre guadagnano fino a 5’ dopo 20 km, poi in testa al plotone si piazzano i compagni di squadra dei velocisti, e il vantaggio si stabilizza attorno ai 3’.
La tappa è leggermente mossa nella parte centrale, con il Gpm di 4^ categoria di Chieti dopo 62 km e il Traguardo Volante di Crecchio valido per la Maglia Ciclamino al km 93.
Poi solo pianura e lungomare fino allo strappetto finale.
Al TV d Crecchio Sagan si fa pilotare da Oss per lo sprint, assieme portano via un drappello di quattro corridori che lo slovacco regola senza neanche dannarsi troppo l’anima, guadagnando così 5 punti. Grazie a questa sgasata i fuggitivi perdono fino ad avere solo 1’30’’.
Da qui in avanti la strada torna pianeggiante e il gruppo rallenta nuovamente, guidato a lungo da De Gendt, compagno di Ewan Il belga, che è universalmente noto come tra i più attivi e imperterriti fuggitivi del circuito mondiale, oggi ha il compito di tenere sotto controllo la fuga: fa l’effetto di un pirata saraceno che si trovi per strane circostanze a dover difendere la propria roccaforte.
Comunque, la corsa continua come ci si attende.