Niente da fare, questo Giro d’Italia 2023 trova il modo di farci sobbalzare sul divano ogni giorno. Oggi ci si poteva aspettare una giornata di relativa calma, visto che la tappa era lunga – la più lunga, con i suoi 219 km – e i 6 corridori che sono partiti in fuga non hanno mai destato grandi preoccupazioni, visto che hanno avuto un vantaggio massimo di 4 minuti e la Trek-Segafredo li ha sempre tenuti a portata di mano. Lo scenario ideale per arrivare a godersi una bella volata sul traguardo di Tortona, al termine di una giornata relativamente tranquilla.
Invece no, anche oggi è stato un turbinio di emozioni, belle e brutte. Partiamo dalle notizie positive, ovvero l’esaltante sprint finale. Anche in questo caso non si è arrivati in maniera particolarmente pulita, visto che una caduta a 1500 metri dall’arrivo ha spezzato il gruppo e mandato a terra diversi corridori, tra cui Fernando Gaviria (Movistar), la cui squadra aveva vanamente lavorato tutto il giorno. Gli ultimi 200 metri sono però stati elettrizzanti, con Mads Pedersen (Trek-Segafredo) che è stato il primo a partire, venendo però rimontato prima da Mark Cavendish (Astana Qazaqstan) e poi da Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), mentre da dietro sopraggiungeva come un FrecciaRossa, anzi FrecciaCiclamino, Jonathan Milan (Bahrain Victorious), la cui rimonta si è fermata a un centimetro dalla vittoria.