IL PERCORSO IN BREVE
Percorso molto esigente adatto solo a ciclisti molto allenati e pronti a restare in sella per molte ore.Si scalano tre salite estremamente impegnative: Passo del Mortirolo da Monno, Teglio da Bianzone e Il Valico di Santa Cristina da Tresenda.
Info tecniche
Partenza da Aprica e discesa veloce su strada caratterizzata in parte da un intenso traffico pesante fino a Corteno Golgi dove si lascia la ss.39 in direzione Corteno prima e Santicolo per arrivare infine a Edolo.
Da Edolo al bivio per Monno è indispensabile percorrere la ss.42 fino al bivio dove inizia la salita.
I primi 9 km oscillano sempre attorno all’8% seguiti da un breve falsopiano prima degli ultimi 2.5 km che presentano una stretta sequenza di tornanti con le pendenze maggiori fino al 16/17% prima dello scollinamento.
Discesa veloce fino a Grosio. La strada è molto stretta e d’estate soggetta a un certo traffico di ciclisti in salita da Mazzo e di accompagnatori in auto, è necessario procedere con cautela prestando la dovuta attenzione.
Dopo Grosio ci si dirige su Tirano seguendo (finché possibile) la vecchia strada della Valtellina.
A Bianzone si scala Teglio su una strada ripida e stretta paragonabile a quella del Mortirolo.
Discesa veloce fino Tresenda (attenzione al passaggio a livello che genera a volte code nella strada) dove inizia la salita finale. La strada (due brevi gallerie all’inizio) sale larga e serpeggiante fino al bivio per Santa Cristina dove diventa notevolmente più ripida e stretta. Si sale a tornanti dentro il bosco per scollinare poco prima del bivio Trivigno/Aprica.
Discesa stretta, ripida e impegnativa fino a 1500 m dal punto di partenza che si raggiunge in leggera salita.
NOTE:
Teglio patria del pizzocchero è la cittadina che dà il nome all’intera valle (val Teglina divenuto in seguito Valtellina).
A Tirano poco prima del Santuario si attraversa la ferrovia del Bernina, si tratta di un passaggio senza barriere prestare attenzione al semaforo.
MODIFICHE IN CORSA:
In caso di difficoltà a Tirano si può andare direttamente a Stazzona e salire fino all’Aprica dalla strada normale evitando le pendenze elevate di Santa Cristina.
Dopo Monno si può affrontare una variante monstre denominata Recta Contador (fu il campione iberico a inaugurarla) che è costituita dalla vecchia strada/mulattiera (2.9 km / 13.2% medio) che taglia il percorso fino alla base dei tornantini finali. Tenere presente che si tratta di una strada strettissima in cui è difficile incrociare un’auto anche per una bicicletta, con alcune ondulazioni che portano la pendenza media al 15% in gran parte del percorso e la massima molto vicina al 30%.