altimetria
planimetria
info tecniche
Tappone appenninico interamente abruzzese con numerose salite di cui 4 classificate GPM. Il tratto dalla partenza fino a Celano affronta una serie di salite lunghe su strade di media dimensione con discese in alcuni tratti impegnative. Dopo Celano si scala il GPM di Ovindoli che immette nella Piana delle Rocche. Il percorso diventa meno impegnativo fino a Rocca di Cambio dove si svolta per Campo Felice e inizia la salita finale.
Ultimi km
Salita finale di 6 km circa non particolarmente pendente. Da segnalare tra i 3 km e i 2 km all’arrivo una lunga galleria illuminata dopo la quale iniziano i 1600 m finali interamente su sterrato con pendenze che negli ultimi 500 m toccano punte del 14%. Rettilineo finale sterrato.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Castel di Sangro
Informazioni Turistiche
Castel di Sangro, chiamato Aufidena dai Sanniti, è una città che si estende lungo il pendio della collina fino alla confluenza del fiume Sangro con lo Zittola dove il ponte e l’antica osteria segnano il bivio dei tratturi Celano – Foggia (Puglia) e Pescasseroli – Calenda (Puglia). La fortunata collocazione del crocevia commerciale e delle comunicazioni dell’intera Regione Abruzzo, favorì la crescita della cittadina e ne sottolineò il ruolo di “porta d’Abruzzo”. Una fiorente economia pastorizia, favorì la crescita in tutto il territorio dell’alto Sangro, portò al progresso di una ricca classe di pastori e la fortuna di diverse confraternite, tra cui la confraternita del Santissimo Sacramento che realizzò sufficienti opere sociali e artistiche, compresa la ricostruzione della Collegiata dell’Assunta (Convento dell’Assunta). Il monumento più interessante è quello della basilica di Santa Maria Assunta, posta sulla sommità del monte, visibile da tutta la città. La basilica fu ricostruita tra il 1695 e il 1725, sulla vecchia chiesa rimasta su progetto di Francesco Ferradini di Como. Interessanti alcuni pochi resti dell’antico castello, documentato alla fine del IX sec. Parte del Museo storico Aufidenate, allestito alla fine del 1800 e chiuso per eventi bellici, è stato oggi aperto nei chiostri ristrutturati del cinquecentesco Convento della Maddalena. Castel di Sangro ha dato i natali al famoso pittore italiano Teofilo Patini. Al centro della città si trova Piazza Plebiscito, un luogo importante nella storia dell’Unità d’Italia. Il 21 ottobre 1860 gli ambasciatori consegnarono al re Vittorio Emanuele II i risultati positivi dei plebisciti per l’annessione delle altre province meridionali al Regno d’Italia.
Castel di Sangro è un centro di numerose attività turistiche estive e invernali.
Nota per la ricchezza dei suoi impianti sportivi, la città ospita eventi sportivi per amatori e professionisti. La città dispone di numerose strutture sportive e ricettive per calcio, basket, tennis (la città è il centro Fit – centro federale tennis), pesca sportiva, sport acquatici, nuoto, ciclismo, motocross ecc. Una pista ciclabile di circa 10 km percorre tutta la città e ne collega ogni parte, commerciale e residenziale.
Fuori città, il comprensorio turistico dell’Alto Sangro offre piste da sci e servizi di ogni genere al turismo invernale e al turismo estivo e la possibilità di visitare località montane di grande eccellenza. La grande attrazione extraurbana di Castel di Sangro è la Transiberiana d’Abruzzo, un’esperienza affascinante, panoramica a bassa velocità, a bordo di un treno d’epoca con carrozze restaurate risalente ai primi del Novecento. Il treno storico della ferrovia Sulmona-Isernia è un vero e proprio museo in movimento dentro e fuori dal finestrino, vetrina di un territorio ancora autentico tra Abruzzo e Molise e attraversa due parchi nazionali e una riserva naturale: il Parco Nazionale della Majella, il Parco Nazionale
Gastronomia
Tra i piatti tipici da provare: Cazzarielli e faciuli (pasta fresca e fagioli), pasta con gli orapi (pasta fresca con spinaci selvatici), pecora al cotturo (pecora bagnata)
La torta di Pigna è una ciambella dorata, ottenuta da una lunga lievitazione, ammorbidita dallo strutto e aromatizzata all’anice. Altro dolce sono le fafette, a base di mosto cotto, noto anche nella tradizione abruzzese come mostaccioli. Una birra locale viene prodotta anche a Castel di Sangro, si chiama “Eva” del Birrificio Abruzzese.
Campo Felice (Rocca di Cambio)
Informazioni Turistiche
Rocca di Cambio, sul crinale ai piedi del Montecagnois, è il comune più alto d’Abruzzo (1433 m.), con i suoi 478 abitanti, è un affermato centro di turismo e sport invernali, che molti prediligono anche come meta delle vacanze estive. È stato luogo di villeggiatura scelto anche dall’imperatore Ottone (IX – X sec.).
Situato sull’altopiano delle Rocche, tra il massiccio del Velino e quello del Sirente, il paese si trova tutto all’interno dell’unico parco regionale d’Abruzzo (Parco regionale Sirente- Velino). Fino a 50 anni fa Rocca di Cambio viveva di agricoltura, di piccoli allevamenti ovini e bovini. Solo dall’inizio degli anni Cinquanta ci furono i primi segnali di cambiamenti nell’economia locale con la rivalutazione del centro storico, la viabilità, lo sviluppo del settore alberghiero e lo sviluppo turistico.
Il borgo nasce come roccaforte medievale dai Longobardi nel IX secolo. Alla metà del XIII secolo il comune partecipò insieme agli altri borghi del bacino aquilano alla fondazione dell’Aquila, sotto il dominio degli Angioini. Il comune divenne autonomo nel 1849, quando recuperò lo status di comune autonomo. Il piccolo centro iniziò ad ammodernarsi solo dopo la seconda guerra mondiale e segno di questo nuovo corso la luce elettrica e le strade percorribili.
Gastronomy
Dalla tradizione dell’allevamento delle pecore discendono diversi piatti tipici, tra i quali: l’agnello in umido e il castrato con le patate. Altri piatti tipici della zona sono: il cardo in brodo, frittata agli orapi, e la Pizza sfogliata: farina, strutto e uova, semplici ingredienti per la pasta sfoglia, dolce tipico di Rocca di Cambio. Un piatto povero della tradizione culinaria locale. La pizza sfogliata veniva cucinata per pagare il viaggio che il defunto avrebbe compiuto nell’aldilà, e durante la veglia veniva tagliato anche un pezzo per rendere omaggio al defunto.
Punti di interesse
Dalla tradizione dell’allevamento delle pecore discendono diversi piatti tipici, tra i quali: l’agnello in umido e il castrato con le patate. Altri piatti tipici della zona sono: il cardo in brodo, frittata agli orapi, e la Pizza sfogliata: farina, strutto e uova, semplici ingredienti per la pasta sfoglia, dolce tipico di Rocca di Cambio. Un piatto povero della tradizione culinaria locale. La pizza sfogliata veniva cucinata per pagare il viaggio che il defunto avrebbe compiuto nell’aldilà, e durante la veglia veniva tagliato anche un pezzo per rendere omaggio al defunto.