altimetria
planimetria
info tecniche
Percorso
Tappa cittadina complessa ed esigente. Partenza con passaggio sulla linea di arriva che costituisce il km 0. Si sale la collina di Posillipo per raggiungere Bacoli e compiere un anello sulla costa cumana. Raggiunta Bacoli si affrontano 4 giri del circuito del Monte di Procida di 19 km. Il circuito presenta strade in buono stato, ma con carreggiata ristretta e con continui cambi di direzione e di pendenza. Da segnalare dopo Torregaveta raggiunta Baia lo strappo repentino al 14% che porta a Lago Lucino dove al termine del quarto giro si lascerà il circuito. Rientro attraverso Bacoli e Posillipo attraverso le stesse strade dell’andata con la lunga discesa di via Petrarca a condurre al centro cittadino a agli ultimi chilometri.
Ultimi km
Ultimi 3 km perfettamente pianeggianti percorrendo via Dohrn e via Caracciolo verso est per effettuare un giro di boa attorno a una rotatoria all’ultimi km e ripercorrere via Caracciolo fino all’arrivo. Rettilineo d’arrivo di 900 m su asfalto.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Napoli
La Parola alle Istituzioni
Gaetano Manfredi – Sindaco di Napoli
“La tappa del Giro d’Italia nel 2022 a Napoli è un evento dallo straordinario valore sportivo, ma anche sociale. Vivere insieme al pubblico questa manifestazione dopo 9 anni di assenza, con la bellezza del nostro Golfo a fare da sfondo, rappresenta una vetrina per il nostro territorio percorrendo un ulteriore passo verso la normalità”.
Panoramica
La storia millenaria della città ha inizio con l’arrivo dei Greci che si insediarono nell’area in cui oggi è Castel dell’Ovo. Successivamente vollero fondare una nuova città, una nea-polis in greco, da cui il toponimo Napoli.
La città manterrà a lungo la sua grecità, anche con l’arrivo dei Romani che la elessero a città di cultura. Poi, nei secoli, si sono susseguite diverse dominazioni che hanno trasformato il volto della città che è diventata sempre più monumentale, a testimonianza della grandezza dei conquistatori e che nel tempo si è estesa alle colline circostanti.
A Napoli, non vi è solo un patrimonio storico-artistico di notevole importanza ma, a fare da cornice alle innumerevoli bellezze culturali, vi è un territorio che sorge sul mare, ai piedi del Vesuvio, che concede degli scorci paesaggistici di rara suggestione. Il visitatore non mancherà di notare un connubio armonico tra natura e cultura che fiumi di inchiostro ha fatto scorrere nei diari dei viaggiatori di ogni tempo.
Gastronomia
Chi giunge a Napoli non sarà colpito solo dalle bellezze artistiche e paesaggistiche, ma saprà apprezzarne anche la gastronomia locale ricca e variegata.
In generale, colpisce la presenza di nomi di origine francese nella cucina napoletana. Ad esempio il gâteau, a base di patate oppure il celebre ragoût di carne, il croquet, anch’esso preparato con le patate, sono solo alcuni esempi. Questo perché un tempo era abitudine presso le famiglie aristocratiche della città avere in casa dei monzù, ossia cuochi di origine francese (il termine deriva da monsieur) i quali hanno introdotto termini della loro lingua nella cultura gastronomica locale.
Ma il piatto più noto che viene generalmente associato a Napoli è sicuramente la pizza. La tradizione vuole che sia stata realizzata alla fine dell’Ottocento per essere offerta alla regina Margherita di Savoia e da qui la classica versione con pomodoro, basilico e mozzarella. A Napoli oggi molto gettonata è la cosiddetta pizza a portafoglio in formato ridotto che si piega proprio come “un portafoglio” e si consuma in strada, così come la “pizza fritta” che è la variante cotta in olio bollente.
Per quanto, invece, riguarda la pasticceria locale non può essere trascurata la pastiera. Con il suo ripieno di grano, ricotta, zucchero e uova è tipica del giorno di Pasqua. Non è però raro trovarla anche in altri periodi dell’anno insieme a babà e sfogliatelle anch’essi parte della tradizione dolciaria.
Bevande
Il caffè è sicuramente uno dei simboli della città di Napoli. Apprezzata per la sua virtù rinvigorente è, in realtà, molto più di una semplice bevanda. Offrire un caffè o semplicemente berlo in compagnia ha un valore simbolico, è un atto di cortesia, un gesto di amicizia. Il caffè è un pretesto per accorciare le distanze e iniziare una conversazione.
A Napoli vi è l’usanza del caffè sospeso. Quando si consuma al bar ne viene pagato uno in più che resta “in sospeso” per un futuro avventore che ne farà richiesta. In questo modo il caffè viene offerto anche a chi non può permetterselo.
Sebbene sia apprezzato in tutte le sue varianti, il modo più tradizionale per prepararlo è l’utilizzo della cosiddetta “cuccuma”, la tipica caffettiera napoletana. È composta da due contenitori sovrapposti, uno si riempie con il caffè e l’altro con l’acqua. Quando questa arriva ad ebollizione, bisogna capovolgere la caffettiera in modo che l’acqua possa filtrare attraverso la polvere di caffè. Durante questo procedimento è buona abitudine coprire il beccuccio della caffettiera con un “coppetiello” ossia un conetto di carta in modo tale da non far disperdere l’aroma del caffè. Ce lo insegna Eduardo de Filippo nella celebre commedia Questi fantasmi.
Punti di interesse
Nel 1995 il centro storico di Napoli è entrato a far parte del Patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Si tratta di un territorio molto esteso ed eterogeneo che ingloba vari quartieri e testimonia della lunga storia della città.
In particolare, il centro antico, che corrisponde al nucleo originario di Neapolis, con l’alternarsi dei suoi lunghi vicoli conserva ancora oggi la struttura cosiddetta “a scaccchiera” tipica delle città greco-romane. Sono anche visibili resti di edifici di età imperiale tra cui quelli di un teatro e di un mercato. Al suo interno, inoltre, si intrecciano stratificazioni di varie epoche che hanno visto l’avvicendarsi di genti e culture diverse. Tante, ad esempio, sono le chiese medioevali e barocche che conservano al loro interno opere d’arte di grande pregio.
Tra i vari luoghi culturali degni di nota vi è, inoltre, il Museo Archeologico Nazionale (MANN), riferimento importante per l’arte dell’Antichità. Qui sono raccolti i reperti provenienti da Ercolano e Pompei. Altro importante museo è quello di Capodimonte che, immerso nel verde dell’omonimo parco, custodisce un ricco patrimonio artistico che parte dal periodo medioevale e arriva fino ai giorni nostri.
Di notevole interesse è anche il sottosuolo della città. Infatti, sono stati organizzati dei percorsi di visita all’interno di antiche cave di tufo che, nel corso del tempo, sono state sfruttate in vario modo come, ad esempio, cisterne ma anche come rifugi antiaerei durante la Seconda Guerra Mondiale.
Chi giunge in città, però, non può trascurare le zone collinari. Al Vomero è possibile visitare la Certosa di San Martino oppure il cinquecentesco Castel Sant’Elmo da cui ammirare la città dall’alto. Altro punto di vista privilegiato da cui godere di uno splendido panorama è sicuramente la collina di Posillipo: da qui si ammira il Golfo di Napoli con Capri e la costiera sorrentina a fare da sfondo.
Napoli
La Parola alle Istituzioni
Gaetano Manfredi – Sindaco di Napoli
“La tappa del Giro d’Italia nel 2022 a Napoli è un evento dallo straordinario valore sportivo, ma anche sociale. Vivere insieme al pubblico questa manifestazione dopo 9 anni di assenza, con la bellezza del nostro Golfo a fare da sfondo, rappresenta una vetrina per il nostro territorio percorrendo un ulteriore passo verso la normalità”.
Panoramica
La storia millenaria della città ha inizio con l’arrivo dei Greci che si insediarono nell’area in cui oggi è Castel dell’Ovo. Successivamente vollero fondare una nuova città, una nea-polis in greco, da cui il toponimo Napoli.
La città manterrà a lungo la sua grecità, anche con l’arrivo dei Romani che la elessero a città di cultura. Poi, nei secoli, si sono susseguite diverse dominazioni che hanno trasformato il volto della città che è diventata sempre più monumentale, a testimonianza della grandezza dei conquistatori e che nel tempo si è estesa alle colline circostanti.
A Napoli, non vi è solo un patrimonio storico-artistico di notevole importanza ma, a fare da cornice alle innumerevoli bellezze culturali, vi è un territorio che sorge sul mare, ai piedi del Vesuvio, che concede degli scorci paesaggistici di rara suggestione. Il visitatore non mancherà di notare un connubio armonico tra natura e cultura che fiumi di inchiostro ha fatto scorrere nei diari dei viaggiatori di ogni tempo.
Gastronomia
Chi giunge a Napoli non sarà colpito solo dalle bellezze artistiche e paesaggistiche, ma saprà apprezzarne anche la gastronomia locale ricca e variegata.
In generale, colpisce la presenza di nomi di origine francese nella cucina napoletana. Ad esempio il gâteau, a base di patate oppure il celebre ragoût di carne, il croquet, anch’esso preparato con le patate, sono solo alcuni esempi. Questo perché un tempo era abitudine presso le famiglie aristocratiche della città avere in casa dei monzù, ossia cuochi di origine francese (il termine deriva da monsieur) i quali hanno introdotto termini della loro lingua nella cultura gastronomica locale.
Ma il piatto più noto che viene generalmente associato a Napoli è sicuramente la pizza. La tradizione vuole che sia stata realizzata alla fine dell’Ottocento per essere offerta alla regina Margherita di Savoia e da qui la classica versione con pomodoro, basilico e mozzarella. A Napoli oggi molto gettonata è la cosiddetta pizza a portafoglio in formato ridotto che si piega proprio come “un portafoglio” e si consuma in strada, così come la “pizza fritta” che è la variante cotta in olio bollente.
Per quanto, invece, riguarda la pasticceria locale non può essere trascurata la pastiera. Con il suo ripieno di grano, ricotta, zucchero e uova è tipica del giorno di Pasqua. Non è però raro trovarla anche in altri periodi dell’anno insieme a babà e sfogliatelle anch’essi parte della tradizione dolciaria.
Bevande
Il caffè è sicuramente uno dei simboli della città di Napoli. Apprezzata per la sua virtù rinvigorente è, in realtà, molto più di una semplice bevanda. Offrire un caffè o semplicemente berlo in compagnia ha un valore simbolico, è un atto di cortesia, un gesto di amicizia. Il caffè è un pretesto per accorciare le distanze e iniziare una conversazione.
A Napoli vi è l’usanza del caffè sospeso. Quando si consuma al bar ne viene pagato uno in più che resta “in sospeso” per un futuro avventore che ne farà richiesta. In questo modo il caffè viene offerto anche a chi non può permetterselo.
Sebbene sia apprezzato in tutte le sue varianti, il modo più tradizionale per prepararlo è l’utilizzo della cosiddetta “cuccuma”, la tipica caffettiera napoletana. È composta da due contenitori sovrapposti, uno si riempie con il caffè e l’altro con l’acqua. Quando questa arriva ad ebollizione, bisogna capovolgere la caffettiera in modo che l’acqua possa filtrare attraverso la polvere di caffè. Durante questo procedimento è buona abitudine coprire il beccuccio della caffettiera con un “coppetiello” ossia un conetto di carta in modo tale da non far disperdere l’aroma del caffè. Ce lo insegna Eduardo de Filippo nella celebre commedia Questi fantasmi.
Punti di interesse
Nel 1995 il centro storico di Napoli è entrato a far parte del Patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Si tratta di un territorio molto esteso ed eterogeneo che ingloba vari quartieri e testimonia della lunga storia della città.
In particolare, il centro antico, che corrisponde al nucleo originario di Neapolis, con l’alternarsi dei suoi lunghi vicoli conserva ancora oggi la struttura cosiddetta “a scaccchiera” tipica delle città greco-romane. Sono anche visibili resti di edifici di età imperiale tra cui quelli di un teatro e di un mercato. Al suo interno, inoltre, si intrecciano stratificazioni di varie epoche che hanno visto l’avvicendarsi di genti e culture diverse. Tante, ad esempio, sono le chiese medioevali e barocche che conservano al loro interno opere d’arte di grande pregio.
Tra i vari luoghi culturali degni di nota vi è, inoltre, il Museo Archeologico Nazionale (MANN), riferimento importante per l’arte dell’Antichità. Qui sono raccolti i reperti provenienti da Ercolano e Pompei. Altro importante museo è quello di Capodimonte che, immerso nel verde dell’omonimo parco, custodisce un ricco patrimonio artistico che parte dal periodo medioevale e arriva fino ai giorni nostri.
Di notevole interesse è anche il sottosuolo della città. Infatti, sono stati organizzati dei percorsi di visita all’interno di antiche cave di tufo che, nel corso del tempo, sono state sfruttate in vario modo come, ad esempio, cisterne ma anche come rifugi antiaerei durante la Seconda Guerra Mondiale.
Chi giunge in città, però, non può trascurare le zone collinari. Al Vomero è possibile visitare la Certosa di San Martino oppure il cinquecentesco Castel Sant’Elmo da cui ammirare la città dall’alto. Altro punto di vista privilegiato da cui godere di uno splendido panorama è sicuramente la collina di Posillipo: da qui si ammira il Golfo di Napoli con Capri e la costiera sorrentina a fare da sfondo.