altimetria
planimetria
info tecniche
Percorso
Tappa mista con la prima parte sostanzialmente pianeggiante seguita dalla seconda molto più impegnativa sul Gargano. Da Giovinazzo fino a Manfredonia la corsa si mantiene su strade rettilinee lungo la costa adriatica. Dopo Manfredonia l’altimetria cambia nettamente si scala la salita di Monte Sant’Angelo e quindi di si percorre l’intera panoramica in un continuò saliscendi costellato da innumerevoli curve fino a Vieste.
Ultimi km
Circuito finale di 14.5 km con nella prima parte l’impegnativo strappo di via Saragat di circa 1 km con un lungo tratto attorno al 15-17% seguito da un lungo falsopiano a scendere fino a ritornare sulla costa per percorrere gli ultimi due km pianeggianti fino all’arrivo. Rettilineo finale di 1000 m su asfalto (largh. 7.5 m)
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Giovinazzo
Panoramica
Affascinante borgo marinaro dal cuore antico, con il dolmen di San Silvestro, la Cattedrale di Santa Maria Assunta è uno dei più deliziosi borghi medievali situati sull’Adriatico.
Con il caratteristico porticciolo e lo splendido lungomare fortificato con una passerella sul mare offre spiagge pulite e, all’imbrunire, si accende di locali.
Gastronomia
Tra i piatti da assaporare in questa bellissima città troviamo: la famosa “pizzella” le deliziose “brasciole” e la tipica “favetta con cicorie” oltre a tanti altri piatti deliziosi
Punti d'interesse
La splendida Fontana dei Tritoni domina piazza Vittorio Emanuele II, centro della vita cittadina. Superando gli archi del grazioso “Centro Antico” percorrendo la caratteristica “Via Cattedrale” si giunge al romanico Duomo di Santa Maria Assunta, che custodisce l’icona bizantina della Madonna di Corsignano, la Santa patrona festeggiata ad agosto.
Nella Murgia costiera, non distante dall’abitato, sorge il dolmen di San Silvestro.
Nel dicembre 2016 è stata inaugurata la Cittadella della Cultura, che ospita la Biblioteca comunale, spazi per gli studenti e iniziative culturali. La biblioteca è intitolata a don Filippo Roscini (1918-1992), storico e letterato giovinazzese.
Vieste (Gargano)
Panoramica
È il comune più orientale del promontorio del Gargano e della provincia di Foggia. La particolare dislocazione urbanistica di Vieste è legata alla natura carsica del Promontorio Garganico. I numerosi siti archeologici e i reperti ritrovati in diverse aree attestano il popolamento del territorio di Vieste sin dal Paleolitico. Sicuramente questo fu dovuto al clima mite, alle diverse sorgenti di acqua potabile ed al terreno fecondo.
Il territorio viestano, ricco di selce, permise all’uomo nella Preistoria la realizzazione di manufatti litici utilizzati come strumenti per il lavoro, la caccia o la difesa. In contrada Defensola, a tre chilometri dal centro abitato, è stata scoperta una miniera di selce, definita la più antica d’Europa.
All’ingresso del paese, sulla spiaggia ‘del Castello’, a sud del centro abitato, si erge, quasi a guardia di Vieste, un monolite in pietra calcarea bianca alto circa 25 metri, chiamato Pizzomunno, simbolo stesso della cittadina garganica.
Vieste deve il suo appeal turistico, che la rende prima destinazione turistica della Puglia e fra le prime destinazioni turistiche italiane, all’intervento di Enrico Mattei che, negli anni sessanta, dopo aver sorvolato il Gargano in aereo, scommise sulle bellezze naturali della Città Garganica fondando il Centro Turistico Pugnochiuso.
Gastronomia
Tra i più caratteristici prodotti culinari si ricordano i troccoli con il sugo delle seppie ripiene, le melanzane ripiene, la zuppa di pesce (ciambott), i k’lustr (dolci natalizi fritti e ricoperti di miele e mandorle), i calzungidd (dolci ripieni di pasta di ceci e cacao), i castaggnedd (biscotti con mandorle e cacao), i mustazzul (biscotti con vino cotto e chiodi di garofano), i taradd nglppet (biscotti con glassa di zucchero,) la marmellata di ceci, le pettole, i troccoli, i pomodori secchi sott’olio, le orecchiette alle cime di rape ed i taralli al finocchio e al vino bianco. Alcuni formaggi tradizionali locali[13] sono prodotti con latte di mucca podolica.
Altro prodotto importante e caratteristico del territorio viestano è l’olio extravergine d’oliva che viene prodotto in buona quantità ed ottima qualità.
Punti d'interesse
Elemento paesaggistico di forte richiamo è l’Arco di San Felice, scavato dall’erosione sulla costa a sud di Vieste, in direzione Pugnochiuso. Proseguendo a sud, le grotte marine sono il risultato di fenomeni carsici e dell’azione corrosiva di acqua marina e vento. Tra le grotte si ricordano la Grotta Sfondata, quella due Occhi, la Grotta Rotonda, dei Pipistrelli, del Serpente e la Smeralda.
Il faro di Vieste sorge sullo scoglio di Santa Eufemia (situato tra gli scogli Santa Croce e di San Francesco), proprio di fronte alla città. La sua posizione risultò strategica per le rotte di navigazione tra il medio e basso Adriatico. È stato progettato nel 1867 e la torre su cui trova sistemazione la lanterna è situata sulla vecchia abitazione del fanalista, che oggi, grazie all’automazione completa è disabitata. Sull’isolotto di Santa Eufemia fu scoperta una grotta nel 1987, che presenta sulle sue pareti interne almeno 200 iscrizioni votive in greco e latino, fatte dai marinai di passaggio dall’isola; di queste alcune in onore di Venere Sosandra (dea del mare e salvatrice di uomini) databili dal III secolo a.C. alla tarda età romana.
L’amministrazione Nobiletti ha inaugurato il 27 Giugno 2019 il Museo civico archeologico “Michele Petrone” che si sviluppa all’interno dell’ex convento dei Cappuccini “Beata Vergine degli Angeli”, nei pressi della chiesa del SS. Sacramento.
Il Museo è intitolato al dott. Michele Petrone (1867 – 1935) medico con un grandissimo interesse per l’archeologia e la storia locale che gli consentì di mettere insieme una ricca raccolta archeologica tra cui le epigrafi con testo in greco antico ritrovate a Vieste nel XIX secolo all’interno della proprietà Abatantuono, le cosiddette “iscrizioni messapiche”, il ricco nucleo di anfore da trasporto ed ancore in pietra e in piombo, testimonianza dell’antica vocazione marinara viestana in età romana e tardoantica.
Al primo piano è esposto il ricco corredo della “Tomba dell’élite”, rinvenuta nel 2006 al di sotto del cortile del Palazzo Comunale di Vieste e numerosi altri reperti provenienti da vari corredi funerari di età romana.
L’esposizione dei reperti, insieme all’apparato informativo ricco di elementi multimediali crea un affascinante percorso storico e archeologico della storia del territorio di Vieste dalla preistoria alla tarda età romana, passando dal culto di Venere Sosandra alle fattorie di Merino, alla Necropoli ‘la Salata’.