altimetria
planimetria
info tecniche
Percorso
Tappa molto impegnativa attraverso l’appennino lucano. L’avvio lungo il mare costituisce l’unica parte pianeggiante. Dopo Maratea la sequenza di asperità, più o meno impegnative, è ininterrotta. Si scala il passo della Colla che porta a Lauria dove si affronta il Monte Sirino. Lungo raccordo con Viggiano dove si scala la breve e impegnativa Montagna Grande di Viggiano. Ultima salita Sellata per raggiungere Potenza. L’intero tracciato affronta strade in diverso stato manutentivo, mediamente ristrette con innumerevoli curve a seguire i fianchi della montagne.
Ultimi km
Ultimi chilometri interamente in città. Si sale dentro il centro anche con pendenze elevate per ridiscendere lungo viali ampi e ben pavimentati. A 2 km dall’arrivo una breve galleria porta ai viali che conducono all’arrivo. Ultimi 350 m all’8% con punta massima del 13%. Arrivo su asfalto.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Diamante
La Parola alle Istituzioni
Sen. Ernesto Magorno – Sindaco di Diamante
“Il Giro d’Italia è storia e cultura, è un momento di gioia che unisce grandi e bambini. Il Giro è un pezzo fondamentale della storia del nostro Paese e, per questo, sono onorato che Diamante sia stata scelta come città di partenza di una tappa dell’edizione numero 105. La nostra città ha un legame forte con la Corsa Rosa; qui nel 1982, proprio 40 anni fa, vinse il grande Francesco Moser; da qui partì una tappa del Giro 2005. A Diamante troverete quel calore che caratterizza l’animo della gente di Calabria. La Diamante-Potenza sarà una frazione intensa che offrirà agli appassionati due tipi di spettacolo. Da un lato lo spettacolo naturale della Riviera dei Cedri con la meraviglia di questo pezzo di mar Tirreno, oro blu della Calabria. Dall’altro l’evoluzione della gara che, vista l’altimetria, si preannuncia piccante. Piccante come il Peperoncino, simbolo della nostra terra e ambasciatore di pace. Sarà, come sempre, un Giro d’Italia meraviglioso. In bocca al lupo ai corridori, w il Giro!“
Panoramica
Diamante è un comune della provincia di Cosenza che affaccia sul tratto più incantevole della costa nord tirrenica, chiamato Riviera dei Cedri, per il prezioso agrume qui coltivato. È tra le città candidate a Capitale italiana della Cultura 2024 ed è località insignita della Bandiera Blu. Il meraviglioso scenario offerto dai suoi paesaggi marini e dagli spettacolari tramonti, il clima sempre mite, rappresentano un richiamo irresistibile per i tantissimi turisti che la scelgono e la amano. È la Città dei Murales, con più di 300 opere che dal 1981 l’hanno trasformata in un vero e proprio museo a cielo aperto. È sede dell’Accademia Italiana del Peperoncino che, ogni anno organizza il Peperoncino Festival, evento gastronomico e culturale affollato da migliaia di visitatori. Un vero e proprio scrigno di antichissime testimonianze storico – archeologiche è la frazione di Cirella che dà anche il nome alla suggestiva isola, poco distante dalla costa. Diamante è un ineguagliabile mix di bellezza, storia e cultura tutto da vivere e visitare.
Gastronomia
La Gastronomia a Diamante Riflette la natura del suo territorio fatto di mare e di colline digradanti verso la costa. A piatti tipicamente marinari si affiancano così specialità rurali e contadine. Elemento essenziale comune a tutti i piatti è il peperoncino utilizzato sempre come insaporitore, preferito con una varietà autoctona conosciuta come “Diavolicchio Diamante”. Non a caso la città è famosa, come “Capitale del Peperoncino” e ospita ogni anno il Peperoncino Festival che proprio nel 2022 festeggia il suo trentennale. Una sintesi di mare e di peperoncino è la “raganella” una sorta di frittata senza uova con pesce azzurro, mollica di pane e peperoncino a scaglie. Le alici salate col peperoncino sono una conserva tipica che si accompagna a insalate con pomodori o verdure del territorio. Prodotto unico è il cedro, l’agrume più antico del mondo che qui cresce con una pregiata varietà liscia detta appunto “Liscia Diamante”. Frutto ricercato dagli Ebrei per la loro “Festa delle capanne” e utilizzata per preparare ottimi liquori digestivi, sciroppi, granite, e gelati. D’inverno anche per preparare i “panicilli” una specialità con l’uva passa che piaceva molto a Gabriele D’Annunzio e perciò conosciuta come “panicilli di D’Annunzio”.
Bevande
Diamante, il gusto della tradizione di vini e liquori. Nel territorio di Diamante viene prodotto il vino di Verbicaro una doc con bianco, rosso e rosato. Antica e importante è la relazione che lega la frazione di Cirella, l’antica Cerillae alla cultura del vino. Andrea Bacci, studioso di fama nazionale, autore del libro De naturali vinorum historia (1595), definiva Cirella Vinipoli, la città del vino. Nell’antichità era famoso un vino dolce il “Chiarello di Cirella” che piaceva al Papa Sisto V. Lancerio Sante, storico e geografo, ma soprattutto bottigliere di Papa Paolo III (1468-1549), definisce il Chiarello “giallo come l’oro et odorosissimo assai”. Il preziosissimo passito era, dunque, un vino famoso nelle corti rinascimentali e, con molta probabilità, si ricavava dalla pigiatura e fermentazione dell’uva Adduraca , dal termine dialettale cosentino “adduro”, corrispondente al vocabolo italiano “profumo”. Questa specialità negli ultimi anni è stata riscoperta e viene nuovamente prodotta per appassionati e buongustai, e sta conquistando un pubblico sempre crescente. L’ antico legame di Cirella con il vino è rinnovato dall’evento Calici sotto le Stelle, la manifestazione dedicata alla promozione e valorizzazione delle eccellenze enologiche territoriali ed extraterritoriali, organizzata dall’Associazione Culturale Cerillae che si tiene ogni anno nei mesi di luglio e agosto e che nel 2022 giungerà alla tredicesima edizione. Non solo vini, la presenza delle coltivazioni di cedro, simbolo del territorio ha dato tradizionalmente vita alla produzione di liquore la cui antica ricetta si tramanda di generazione in generazione, il suo sapore morbido ma deciso ben rappresenta lo spirito di questa terra.
Punti di interesse
I MURALES
Diamante è conosciuta per essere la Città dei Murales o il “paese dei nasi all’insù”. Nati nel 1981 per volontà dell’allora sindaco Evasio Pascale e dell’artista Nani Razetti. Furono 85 gli artisti provenienti da ogni parte d’Italia e del Mondo per dipingere le loro opere sui muri delle case del centro storico della città. Fra i temi protagonisti l’attualità: l’emancipazione della donna dipinta da Eva Krump, la guerra dipinta da Ibrahim Kodra; i temi della tradizione marinara dipinta da Guglielmo Siega e contadina dipinta da Massimo Paterna e perfino una composizione di Dacia Maraini, con sua firma autografa. Le successive Operazioni Murales hanno reso Diamante il paese più dipinto d’Italia con oltre 300 dipinti. Dal 2017, l’artista diamantese Antonino Perrotta ha fondato il Festival OSA – Operazione Street Art che ha portato a Diamante firme internazionali come Sfhir, Tony Gallo, Kraser e Jorit.
LUNGOMARE DI DIAMANTE
Costruito a partire dal 1965 rappresenta il salotto di Diamante. Si affaccia sul mare e sul tratto di costa a sud di Diamante da un’altezza di circa 20 metri.
I RUDERI DI CIRELLA
Ad un’altezza di circa 172mt sul livello del mare, si trovano i resti dell’Antica Cerillae, nucleo abitativo sorto tra l’850 e il 1000 d.C. distrutto tre volte nel corso della storia. Dopo l’ultimo saccheggio, gli abitanti superstiti trovarono rifugio nei territori vicini. Di quell’insediamento restano oggi i Ruderi di cui sono ancora ben visibili i resti del Castello e della Chiesa Madre di San Nicola Magno.
MONASTERO DEI MINIMI DI CIRELLA
Costruito dai frati dell’Ordine dei Minimi nel 1545 e consacrato al culto di San Francesco di Paola. Nel 1810 fu abbandonato dai francescani in seguito alla soppressione degli ordini e la confisca dei beni del clero attuata da Napoleone. Nel 2018 il restauro e la valorizzazione dell’area hanno portato nuova vita al Convento sia come luogo di culto, sia come sede di importanti eventi culturali ed artistici.
TEATRO DEI RUDERI DI CIRELLA
Tra i Ruderi e il Monastero, sorge dal 1994 il Teatro dei Ruderi una struttura in stile greco all’aperto. In estate ospita spettacoli teatrali e importanti concerti.
CHIESA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
Costruita nel XVII secolo e restaurata nel 1787 e nel 1880, l’interno comprende una navata unica con un pregevole fonte battesimale e una cappella del Purgatorio. Il principe Tiberio Carafa donò alla nuova chiesa una monumentale statua dell’Immacolata Concezione, alta circa 2 metri, scolpita su un tronco di ulivo, databile intorno al 1656.
CHIESA GESU BUON PASTORE
La posa della prima pietra è datata 3 Febbraio 1984, giorno delle celebrazioni di San Biagio cui è intitolata la parrocchia cui appartiene la Chiesa. Al suo interno, i dipinti di Nani Razetti raffiguranti la Via Crucis e, sulla pala dell’altare maggiore, L’Ultima Cena.
CHIESA SANTA MARIA DEI FIORI
Al suo interno custodisce colonne romane, monumenti funebri della famiglia Catalano Gonzaga, acquasantiere in pietra locale lavorata, capitello in stile corinzio, portale in tufo del 1637, affreschi del XV e XVI sec. staccati dalla chiesa di San Nicola Magno di Cirella Vetere e dal Monastero dei Minimi.
Potenza
La Parola alle Istituzioni
Gen. Vito Bardi – Presidente della Regione Basilicata
“Il Giro d’Italia con la sua carovana rosa quest’anno attraverserà la parte occidentale della Basilicata, mostrando scorci suggestivi che dalla costa rocciosa di Maratea raggiungeranno, all’arrivo, il capoluogo di regione più alto d’Italia, Potenza. Lasciandosi alle spalle i tornanti che si affacciano sulla nostra costa tirrenica, la tappa percorrerà le cime del Monte Sirino e La Sellata: montagne, valli e mare che rappresenteranno in questa occasione la grande bellezza lucana. In una sola tappa, mostreremo agli appassionati di ciclismo di tutto il mondo ben due parchi nazionali – Pollino e Appennino Lucano-Val D’Agri Lagonegrese – con vette incontaminate, laghi, borghi, santuari, musei a cielo aperto. Un piccolo assaggio del grande patrimonio che la nostra regione offre ai viaggiatori. Un patrimonio tutto da scoprire e da vivere, anche su due ruote.“
Panoramica
Capoluogo della Basilicata da oltre due secoli, Potenza è il capoluogo di regione più alto d’Italia, con i suoi 819 metri sul livello del mare. Elegante ed accogliente, la città ruota intorno al suo millenario centro storico, fatto di vecchi e nuovi edifici che si inerpicano, antiche porte di accesso e torri medievali, storiche scale in pietra e moderne scale mobili, palazzi signorili e autentiche piazzette, vicoli stretti e stradine lastricate e poi musei e gallerie d’arte, come il Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu”, allestito nello storico Palazzo Loffredo.
Nella centrale Piazza Mario Pagano, recentemente ristrutturata su progetto del celebre architetto Gae Aulenti, domina il Teatro dedicato al musicista potentino Francesco Stabile, costruito nel 1857 a immagine del teatro San Carlo di Napoli.
A Maggio poi, la città è avvolta da un’atmosfera magica, che ruota attorno ai preparativi per le celebrazioni in onore del suo Santo Patrono, San Gerardo Vescovo da Piacenza, celebrazioni che si intrecciano con la storica Parata dei Turchi, una sfilata che ripercorre i momenti cruciali della storia, narrata a gran voce da intere generazioni del capoluogo, che vede il Santo Patrono della città respingere con un accecante bagliore l’invasione dei Turchi che silenziosamente risalivano il Basento.
Gastronomia
Ricco è il paniere di prodotti tipici lucani. Dagli strascinati, pasta fatta in casa condita con sugo o declinata in altre squisite e imperdibili ricette, alle carni pregiate, ai saporiti formaggi lavorati con metodo tradizionale tra cui spiccano il Pecorino di Filiano DOP, il Canestrato di Moliterno IGP, ricotte, scamorze e caciocavalli, fino alle varie tipologie di salsicce, prima tra tutte la luganega già nota nell’antica Roma. Una menzione speciale merita il Pane di Matera IGP: gustoso e fragrante ricorda con la sua forma il paesaggio della Murgia. Ci sono poi le olive nere di Ferrandina, il baccalà aviglianese, le ottime acque minerali del Vulture, la melanzana rossa di Rotonda, il fagiolo di Sarconi e il peperone di Senise tutti e tre IGP. E poi tanta frutta fresca: agrumi, fragole, pesche, percochi, pere e uva sono alcune delle varietà che si producono nella pianura metapontina.
Bevande
In Basilicata, il momento del banchetto consente di “sposare” il gusto di piatti unici, conditi con un filo di Olio Extravergine di Oliva “Vulture” DOP, con del buon vino, corposo, intenso e armonico. Dalle colline del Vulture nasce uno dei più potenti vini del sud Italia: l’Aglianico del Vulture DOC.
Le origini di questo pregiato vino, oggi annoverato tra i migliori vini d’Italia e d’Europa, risalgono ai tempi della Magna Grecia. I vigneti si trovano alle pendici del Monte Vulture, un vulcano spento che conferisce al vino quel carattere così unico e speciale. L’Aglianico del Vulture, che nella variante “Superiore” ha ottenuto la DOCG nel 2010, ben si coniuga con la rinomata cucina lucana e i sapori decisi della tradizione.
Ma la Basilicata vanta altre 3 DOC che ben rappresentano la varietà regionale: il vino Terre dell’Alta Val d’Agri, prodotto in Alta Val d’Agri nelle varianti Rosso, Rosso Riserva e Rosato; la DOC Matera che porta il nome della città dei Sassi ma si estende all’intera provincia, dalla costa jonica alle gravine della Murgia e il Grottino di Roccanova che prende il nome dalle tipiche grotte in cui il vino viene posto a invecchiare.
Punti di interesse
POTENZA – Il Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu”
Il Museo ha sede nel prestigioso Palazzo Loffredo, l’edificio storico più importante di Potenza, che ospita anche la Galleria Civica comunale e la Cappella dei Celestini.
Dedicato a Dinu Adamesteanu, studioso di assoluto rilievo internazionale e “fondatore” dell’archeologia lucana, il museo rappresenta un’importante vetrina della rete museale regionale, costituita da otto musei archeologici nazionali, a cui è dedicata l’esposizione del primo piano.
All’ingresso si possono ammirare le mostre: “Dinu Adamesteanu, l’uomo e l’archeologo. Dalla Dobrugia sul Mar Nero alla Siritide sullo Jonio” e “Invito a casa del principe. Archeologia a Tito, Torre di Satriano”.
POTENZA – Il Museo Archeologico Provinciale
Il Museo espone reperti archeologici rinvenuti negli scavi condotti in Basilicata e riferibili al periodo compreso tra la preistoria e la tarda età romana, con un’estensione fino all’età medioevale.
Al piano terra è possibile visitare la mostra archeologica “L’eterno rinnovarsi della vita; i segni e i simboli” con reperti del periodo compreso tra Neolitico e Bronzo Medio, provenienti dalle Grotte di Latronico, e ammirare parte di una stele funeraria a edicola con iscrizione osca in caratteri greci, proveniente da Anxia (Anzi).
Nel giardino interno, significativa è l’esposizione del Lapidarium, con iscrizioni onorarie e funerarie in lingua latina relative alla Potentia romana del periodo compreso tra età repubblicana e tardo-antica.
POTENZA – La Cattedrale di San Gerardo
Edificata nel 1197, la Cattedrale dedicata al Santo Patrono della città sorge sui resti di una basilica paleocristiana. L’attuale aspetto neoclassico risale alla fine del XVIII secolo per opera dell’architetto Antonio Magri, allievo del Vanvitelli.
Di notevole bellezza è la facciata principale, impreziosita dal pregevole portale a due ante bronzee e da un piccolo rosone probabilmente appartenente alla chiesa più antica, fino alla metà del XIII secolo dedicata all’Assunta.
Il duomo è a croce latina con navata unica e ospita dieci cappelle distribuite lungo il perimetro, fra cui quella dedicata a san Gerardo la Porta di Piacenza, patrono di Potenza.
Quando si entra in questo splendido tempio lo sguardo è attratto dai pregevoli affreschi che decorano la volta realizzati dal pittore Mario Prayer (1933-1934). Di particolare interesse è anche la cripta posta in corrispondenza dell’altare maggiore.
POTENZA – Il Teatro Stabile
Annoverato tra le eccellenze artistiche regionali, il Teatro dedicato al musicista potentino Francesco Stabile nel 2014 è stato proclamato “Teatro storico lucano”.
Non sfugge all’attento visitatore che il teatro sia stato costruito nel 1857 a immagine del teatro San Carlo di Napoli. Nonostante numerosi restauri, l’edificio ha conservato le decorazioni originarie che, insieme alle armoniose strutture interne, lo rendono un gioiellino del suo genere.
La platea, tre ordini di palchi e il loggione racchiudono l’orchestra e il palcoscenico sul quale vanno in scena numerose iniziative culturali di spicco e rassegne teatrali.
POTENZA – La Torre Guevara
Distribuita su tre piani e alta venti metri, sorge in pieno centro storico ed è quel che resta dell’antico castello (X-XI sec.).
Sotto i Guevara, conti di Potenza, il castello venne donato ai frati cappuccini. Nel 1810, sottratto ai religiosi, il castello cominciò a subire numerosi cambi d’uso e molteplici modifiche strutturale, fino alla totale demolizione negli anni sessanta, per consentire l’edificazione di una scuola.
POTENZA – Il Ponte Musmeci
Prestigiosa “porta di accesso” della città, il ponte prende il nome dall’ingegnere che lo ha progettato intorno alla fine degli anni sessanta del secolo scorso. Osservandolo attentamente, si comprende subito che è riduttivo definirlo un “comune” ponte e che sarebbe più giusto considerarlo come una gigantesca e raffinata opera scultorea.
Non poggia su pilastri, ma su onde di cemento che formano una sola volta e quattro archi contigui e questa sua conformazione ha fatto sì che artisti e sportivi di fama internazionale si esibissero sfruttando le peculiarità ingegneristiche di questo capolavoro di architettura contemporanea.
Potenza e il suo Patrono, San Gerardo La Porta
Il patrono di Potenza, e della sua arcidiocesi, è San Gerardo La Porta, il vescovo a cui la popolazione attribuisce il merito di aver respinto, con un accecante bagliore, l’invasione dei Turchi. L’episodio è divenuto nel tempo il fulcro dei festeggiamenti che ogni anno si svolgono in onore del Santo. Una sfilata densa di miti e leggende che si intrecciano con i fatti storici, a volte fino a confondersi del tutto, ripercorre i momenti cruciali di quell’evento. La storica Parata dei Turchi è una rappresentazione itinerante che il 29 maggio di ogni anno riempie le strade della città, con centinaia di figuranti in costume che interpretano i ruoli dei vari protagonisti di questa rievocazione.