altimetria
planimetria
info tecniche
Tappa mossa con finale praticamente piatto. Dopo una breve tratto nell’entroterra si percorre la costiera adriatica fino a raggiungere Chieti (GPM) e quindi attraverso alcune ondulazioni e un percorso piuttosto articolato si ritorna sulla costa fino a raggiungere Termoli.
Ultimi km
Ultimi 3 chilometri in città. Lasciata la strada costiera si affronta uno strappo di circa 200m con pendenze attorno al 10-12%. La strada resta quindi in leggerissima ascesa fino all’arrivo. Da segnalare alcune curve ad angolo retto e un restringimento agli 800 m. Rettilineo finale su asfalto.
partenza / arrivo
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Notaresco
Informazioni Turistiche
Notaresco è un comune collinare che dista circa 25 chilometri da Teramo e pochi minuti di auto dal mare Adriatico.
Posta al centro dell’Italia e immersa nella tranquillità delle colline teramane, Notaresco si propone come meta ideale di una vacanza all’insegna della natura, del clima e della possibilità di gustare le eccellenze enogastronomiche del territorio. Arroccato su una collina, il centro del paese è un classico borgo medievale, con edifici caratterizzati da mura spesse e finestre alte e strette.
Notaresco ha radici molto antiche. Appartenuto al nipote di Carlo Magno, Lotario, in epoca medievale il borgo assunse importanza per la presenza di una struttura difensiva (il Civitillo o Rocca del Civitillo) di cui restano poche tracce.
Di particolare interesse, all’interno del territorio comunale, è L’Abbazia di San Clemente al Vomano, di recente restaurata e riaperta al pubblico. La chiesa, secondo tradizione fondata nel secolo IX per volere di Ermengarda, figlia dell’imperatore Ludovico II, subì restauri nel 1108. All’interno dell’Abbazia, tre navate terminanti con absidi semicircolari, è conservato il ciborio più antico esistente in Abruzzo (tra il 1136 e il 1147). Altre chiese di origine romanica sono visitabili nel territorio di Notaresco.
Di particolare interesse è il sito archeologico di Grasciano, scoperto nel 1992, i cui lavori di scavo hanno consentito di riportare alla luce numerosi resti murari ascrivibili ad un probabile insediamento rustico di epoca romana. I pezzi più significativi sono esposti nel Museo civico “G. Romualdi”, appositamente istituito.
Gastronomia
Piatti tipici di Notaresco sono il Timballo Teramano, le Scrippelle in brodo, gli arrosticini, la Pizza dolce e tante altre specialità teramane.
Punti di interesse
Chiesa di San Clemente al Vomano, edificio religioso di arte romanica dalle semplici caratteristiche architettoniche, noto per il ricco portale della facciata e per custodire al suo interno lo stupendo ciborio considerato tra i più antichi e monumentali d’Abruzzo. La chiesa, che fu di proprietà dei monaci benedettini, appartenne al complesso abbaziale omonimo fondato nel IX secolo presumibilmente per volere di Ermengarda, madre dell’imperatore Ludovico III;
Museo archeologico “G. Romualdi”. Contiene i reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Notaresco risalenti alla preistoria: periodo neolitico (IX millennio a.C.), e protostoria, età del bronzo, età del ferro, fino a risalire al periodo italico e poi romano;
Palazzo Acquaviva duchi di Atri, attuale sede del Municipio.
La “neviera” nel centro storico, nella zona Civitello, visitabile. Probabilmente è un rifugio preistorico perché nelle immediate vicinanze (palazzo baronale ex casa Moretti e casa Casolani) sono stati rinvenute due stazioni pre-protostoriche.
Termoli
Informazioni Turistiche
Termoli è il principale dei centri del Molise costiero. Si sviluppa su dieci chilometri di costa ed è sicuramente uno dei principali centri della regione grazie alla sua economia che si sviluppa su tre principali direttrici: turismo, industria, pesca. Sono 33mila i residenti della città la cui caratteristica principale è il borgo vecchio che si erge a promontorio sulla spiaggia di Sant’Antonio. Due sono invece i litorali divisi dal centro storico e dal porto. Oltre alla spiaggia di Sant’Antonio che si estende a nord vi è anche la spiaggia del litorale sud Rio Vivo. Diverse per caratteristiche, ma entrambe contraddistinte da sabbia finissima e acqua cristallina. La spiaggia di Sant’Antonio gode di spazi dedicati alla giornata da trascorrere in pieno relax. Quella di Rio Vivo, invece, è formata da ampi spazi per poter praticare sport. Il clima è mediterraneo, ventilato e umido. Il patrono è San Basso, il Santo venuto dal mare, che viene ricordato il 5 dicembre. La ricorrenza è traslata anche in estate dal 3 al 5 agosto per permettere la tradizionale processione in mare dei pescherecci della flottiglia termolese da sempre devota al Santo Patrono. Oltre a San Basso i principali eventi che contraddistinguono la città avvengono tutti in estate. A luglio il Festival Internazionale del Folklore, il 15 agosto l’incendio del Castello Svevo (simbolo della città) che porta migliaia di persone sulla spiaggia di Sant’Antonio dove a mezzanotte si tiene il tradizionale incendio del Castello che rievoca la presa della città da parte dei turchi con il comandante Pialì Pascià che nel 1566 mise a ferro e fuoco il borgo vecchio. A fine agosto la tradizionale Sagra del Pesce che si tiene nel bacino portuale. Si puo’ raggiungere Termoli grazie a Rete Ferroviaria Italiana e tramite il casello dell’autostrada A14. La città è punto di imbarco più vicino per le Isole Tremiti e offre un imbarco per la Croazia con destinazione Hvar e Ploce.
Gastronomia
Uno dei veri motivi per visitare Termoli è sicuramente la sua cucina. Tipicamente marinara, è riconducibile alla tradizione di una volta con pietanze che si sono affermate nel corso degli anni e che caratterizzano l’offerta degli innumerevoli ristoranti che si trovano in città. Il primo piatto tipico è il “Pappone”: Pietanza povera che veniva cucinato con il pesce che rimaneva invenduto dopo che i pescherecci tornavano in porto. I pescatori portavano a casa la propria porzione (scaffetta) dopo lo sbarco. E’ preparato con prodotti ittici senza spine, pomodoro e pane raffermo. Nel Pappone troviamo la razza, le panocchie, le teste, calamari, seppie, totani, coda di rospo, caparroni, polpo e busbane. Viene cucinato, oltre che con pane e pomodoro, con aglio cipolla e peperoni. E’ una variante del classico brodetto di pesce, altro piatto tipico con una grande varietà di prodotti ittici. C’è poi “U scescill”, altra pietanza della cucina di una volta: si tratta di polpette fatte con uova, formaggio grattugiato, pane raffermo e pomodoro. Le rinomate “Secce e pesille”, seppie e piselli. “Polpi in purgatorio”, polipi preparati con cipolle, peperoncino rosso, prezzemolo e olio extravergine di oliva e infine, le “Triglie alla Ngorda” cucinate con mollica di pane raffermo, olio, aglio e sale.
Punti di interesse
Simbolo per eccellenza della cittadina adriatica è il Castello Svevo che fa bella mostra di sé all’ingresso del borgo antico che domina tutto il litorale nord.E’ stato costruito introno all’XII secolo a completamento di una cinta muraria in epoca normanna. Fu ristrutturato nel 1247 da Federico II di Svevia, ma il terremoto del 1456 causò notevoli danni tanto che Ferdinando I d’Aragona lo ricostruì con alcune modifiche al corpo originario. Durante il periodo borbonico l’edificio fu adibito a carcere e dal 1885 è annoverato tra i monumenti nazionali e designato come museo storico regionale.
La cinta muraria, che ancora oggi abbraccia tutto il borgo antico, è interrotta da torri cilindriche. Di queste l’unica che rimane ancora perfettamente conservata è la “torricella” che anticipa l’arco d’ingresso al borgo dal lato del porto.
All’interno del borgo antico si erge la Chiesa Cattedrale, dedicata a Santa Maria della Purificazione, che conserva ancora oggi il mosaico pavimentale di un edificio religioso precedente che è stato compromesso prima nel 1456 dal terremoto, nella parte più alta della facciata, e poi nel 1566 dalle invasioni da parte dei Turchi. La Cattedrale è suddivisa in tre navate da pilastri cruciformi e presenta una copertura a capriate nella navata centrale e volte a crociera in quelle laterali, conservando ancora il giro delle tre absidi. A seguito di alcuni interventi di restauro è venuta alla luce anche un’ampia area cimiteriale sotto i locali della sagrestia, risalente al IX secolo negli strati più antichi. Il 31 dicembre 1761 nella cripta della Cattedrale furono rinvenute le ossa di S. Basso, patrono di Termoli, mentre nel maggio del 1945 vi furono rinvenute quelle di S. Timoteo, discepolo di S. Paolo e co-patrono della città, che ancora oggi sono qui custodite.
Tra le caratteristiche viuzze dell’antico borgo marinaro c’è anche “A Rejecelle”, il vicolo più stretto d’Italia largo appena 41 centimetri e lungo poco più di 7 metri.
Ai piedi del castello sul lato nord, prima dell’ampia distesa della spiaggia di Sant’Antonio, si conserva anche il Trabucco, un’antica macchina per la pesca tipica di questo tratto di costa. Interamente costruita con legno è formata da una piattaforma che si spinge fin nel mare, ancorata alla roccia, dalla quale si allungano due o più bracci, detti antenne, che sostengono un’enorme rete a maglie strette, detta trabocchetto.
Sul lato a sud, prima dell’altra spiaggia termolese di Rio Vivo, si apre il porto, unico nel Molise, che accoglie ad oggi pescherecci, passeggeri, imbarcazioni industriali e commerciali. E’ l’unico porto collegato tutto l’anno con le Isole Tremiti. Adiacente al molo sud del porto di Termoli è sorto negli anni più recenti il porto turistico.
Sempre nella parte sud del litorale incontriamo il monumento “Il Sogno” che indica il punto esatto in cui si incrociano il parallelo 42° nord e il meridiano 15° est. Quest’ultimo è il meridiano centrale del fuso orario di Berlino, Parigi e Roma (Europa centro-occidentale) che di fatto determina l’ora del fuso stesso che infatti viene chiamata l’ora di Termoli.