altimetria
planimetria
info tecniche
Percorso
Tappa mossa nella prima parte con finale in salita classificato GPM di prima categoria. I primi 130 km di avvicinamento al vulcano sono un continuo susseguirsi di salite e discese più o meno intense e più o meno marcate. Attraverso tratti con strade rettilinee e tratti con strade molto articolate. Gli attraversamenti cittadini sono prevalentemente su basolato, mentre alcuni tratti di percorso presentano manto usurato. Da Linguaglossa inizia la salita finale di quasi 20 km.
Ultimi km
La salita finale misura 18.9 km e sale sul versante Nord-Est dell’Etna seguendo un ritmico alternarsi di tornanti lungo colate di lava più o meno recenti. La pendenza media è del 6.6%, ma gli ultimi 3 km presentano (a ridosso dei 2000 m) le medie maggiori (circa 9%) e il picco dell’11% a 1500 m dall’arrivo. Rettilineo finale di 50 m su asfalto, largo 6.5 m.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Enna
Panoramica
Enna è nota per essere il capoluogo di provincia più alto d’Italia, tra i 900 e i 990 mt. di altitudine. La città è stata definita Urbs Inexpugnabilis dai romani per la sua imprendibilità, Ombelico di Sicilia per la sua centralità geografica rispetto all’Isola, e Belvedere di Sicilia per le vedute panoramiche. Arroccata su quest’altura, Enna offre una cartolina mozzafiato, regalataci da una conformazione territoriale quasi unica al mondo, dovuta all’assenza nelle vicinanze, di catene montuose abbastanza alte, da riuscirne ad oscurare la visuale. Nei tre millenni precedenti è stata roccaforte sicani, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi e aragonesi. Enna è una città ricca di storia, per cui può vantare un patrimonio monumentale tra i più grandi della Regione.
Gastronomia
Sono tipici dell’ennese alcuni prodotti gastronomici di notevole diffusione. Tra questi:
Il pan del Dittaino, si fregia del marchio comunitario DOP in quanto si distingue per la particolare consistenza della crosta e per la capacità di mantenere inalterati per ben 5 giorni le proprietà sensoriali quali odore, sapore e freschezza, senza aggiunta di conservanti. Tali caratteristiche, uniche, sono correlate al grano duro e all’utilizzo del lievito naturale.
Il piacentino ennese DOP, particolare qualità di formaggio, molto pregiato e particolare poiché il latte intero, di pecore di razza autoctone siciliane, è lavorato con lo zafferano, che gli conferisce gusto e colorazione inconfondibili.
I vucciddati, tipici dolci di pasta frolla della tradizione ennese il cui ripieno può essere di fichi secchi, mandorla o marmellata.
Lo zafferano. Il cosiddetto “Oro Rosso di Sicilia”, perchè occorrono circa 140.000 fiori per produrre 1 kg di zafferano e la cui raccolta dura circa 30 giorni.
L’olivocoltura è il terzo comparto produttivo del territorio ennese, dopo il grano e la zootecnia. L’”oro verde” ennese è catalogato come olio IGP siciliano.
Punti d'interesse
Il Castello di Lombardia costituisce il simbolo architettonico della città di Enna. Per quasi mezzo secolo il castello è stato sede del Teatro lirico cittadino ed è definitivo il “Teatro più vicino alle Stelle”. Non lontano dal Castello sorge la Rocca di Cerere che sin dal V secolo A.C. fu per Sicani, Greci e Romani, un luogo di culto della dea delle messi, Cerere. La Torre di Federico nacque come torre di difesa della città. La sua forma ottagonale, , fa pensare che venisse utilizzata per la rosa dei venti. La Porta di Janniscuru è l’unica rimasta delle sei antiche porte di accesso alla città.
Il Duomo di Enna è un notevole esempio di architettura ecclesiastica medievale: costruito nel Trecento presenta imponenti colonnati corinzi, tre navate e tre absidi, all’interno si trovano pregiate tele e lampadari. Tra le opere custodite, affreschi del Borremans.
Il Teatro Comunale Garibaldi, costruito nel 1872, tutt’uno e degnamente sposato all’esistente settecentesco Palazzo Senatorio, poi Casa comunale o del Municipio, un tempo appartenente alla famiglia dei Trigona, baroni della Floresta, che nel 1814 lo vendettero ai Senatori di Castrogiovanni. A 5 km da Enna è sita la Riserva Naturale speciale Lago di Pergusa che è l’unico lago naturale della Sicilia interna, dal quale transita la maggior parte dell’avifauna migratoria isolana. L’anello attorno a lago è sede di un importante circuito automobilistico, l’Autodromo di Pergusa, luogo di numerosi ed importanti eventi nazionali ed internazionali.
Etna (Linguaglossa - Piano Provenzana)
Panoramica
A 44 km da Catania e a 550 m s.l.m. è situata Linguaglossa. Offre ai visitatori la sua tipicità di paesino etneo, con le strade e i portali in pietra lavica, le costruzioni padronali sulle vie principali, e le casette piane in un centro storico attraversato da una ragnatela di vicoletti adornati da murales, che ricreano un’atmosfera antica di centro contadino, un tempo legato alla lavorazione e al trasporto dei giganteschi pini dell’Etna, il cui legno e la resina sono stati materiali indispensabili per la marineria siciliana nei secoli.
Vuole uno storico del Cinquecento che Linguaglossa sia stata fondata da un gruppo di artigiani genovesi e lombardi di sede a Castiglione, che poi uscirono da quel borgo per stabilirsi definitivamente nelle nostre contrade, dove si misero a praticare l’estrazione della resina dai grossi tronchi dei pini: su per giù verso il 1100. Dai loro stabilimenti nacque così Linguaglossa, citata per la prima volta in un documento del 1145 dove Ruggero II, re dei Normanni e della Sicilia, stabiliva per l’Archimandrita Venerabile Luca i confini della Diocesi di Messina. Successivamente la cittadina divenne proprietà feudale assegnata a varie famiglie, ottenendo lo status di città libera solamente il 13 giugno 1634 ad opera del re spagnolo Filippo IV. È in questo periodo che sorgono le principali chiese monumentali che ancora oggi adornano la cittadina. Gli abitanti fin dalle origini erano contadini, boscaioli e piccoli proprietari terrieri che davano prova della loro inventiva e laboriosità. Il significato del nome Linguaglossa è dato in un documento del 1759, redatto dallo storico Vinci, secondo cui tale denominazione è costituita dalla parola latina “lingua” e da quella greca “glossa”, che indicano entrambe le “lingue” di lava sopra le quali è stata edificata. Più volte, in passato, la cittadina è stata miracolosamente risparmiata dalla lava e tutt’oggi, in occasione dell’incombente pericolo costituito dalle imprevedibili eruzioni vulcaniche, la protezione del paese viene affidata al patrono Sant’Egidio Abate.
Il Comune di Linguaglossa si fregia di avere dal 2014 la A.S.D PEPPE MOLE’, l’unica società della Sicilia che si occupa di Ciclismo Paralimpico sia a livello Nazionale che Internazionale.
Il Presidente è la Sig. Deborah Orso e il D.S. Claudio Molè che dal 2005 è una guida in tandem per non vedenti, lo stesso nel 2013 è stato Campione Italiano in tandem su pista a Dalmine.
La squadra è composta sia da atleti Siciliani che da atleti provenienti da altre regioni d’Italia:
- Lazio
- Campania
- Veneto
Tra i risultati il 7° posto di Francesca Caruso in Cat. WC5 a Coppa del Mondo di Corridonia nel maggio del 2019.
La partecipazione a Coppa del Mondo di Ostend (Belgio) di Marco Leti Cat. MH3.
Agli ultimi Campionati Italiani di Bassano del Grappa e Marostica 21/22 giugno 2019 ben 5 podi con gli atleti:
- Francesca Caruso – 2 Argento nella Cat. WC5;
- Marco Messina – 2 Bronzo nella Cat. MT2;
- Marco Pisano – 1 Bronzo nella Cat. MC5.
Tra i risultati prestigiosi ottenuti negli anni spicca nel 2017 ai Mondiali in Sud Africa una Medaglia d’Argento e un Bronzo nella Cat. MT1.
Gastronomia
Il prodotto tipico per eccellenza della cittadina di Linguaglossa è senza dubbio la salsiccia al ceppo, carne di suino tagliata a mano in piccoli pezzi, con il tipico coltello chiamato “partituri”, e lavorata e insaccata su un ceppo di quercia, albero del territorio etneo.
Essa è insaporita con l’aggiunta di sale, pepe e i tipici semi di finocchietto selvatico, per essere infine insaccata in budello naturale. La sua tipica forma a nodi viene data dall’uso di uno spago che viene tolto prima di mangiarla. Un modo tipico di gustare questa prelibatezza è accompagnarla con la “colicedda” (brassica fruticulosa ) una verdura spontanea locale del territorio etneo.
I piatti tipici della cittadina derivano da sapienti combinazioni dei prodotti locali, quali olive, funghi, origano, finocchietto selvatico ecc, e consistono in primi a base di verdure e secondi di carne condite con essenze locali, contorni di funghi e verdure spontanee. In tutte le pasticcerie locali è possibile trovare, inoltre, le paste di mandorla e di nocciole, i mostaccioli e le granite in estate.
Bevande
Molto rinomati sono anche i vini della zona, come: il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio, il Nero d’Avola, il Carricante, il Catarratto e la Minnella. Nel territorio di Linguaglossa sono presenti numerose cantine che producono vini “Doc Etna” di ottima qualità e diversi oleifici che producono olio extra vergine d’oliva tipico della zona.
Punti d'interesse
Il centro abitato di Linguaglossa è abbellito da ampie vie, antichi palazzi e da due lussureggianti ville a dare il benvenuto: la Villa dei Vespri Siciliani e la Villa Giovanni Milana. Numerose sono inoltre le chiese della cittadina, come la Chiesa di San Francesco di Paola, che sorge di fronte Piazza Municipio, dove si erge imponente il Monumento ai caduti della prima guerra mondiale. La prima edificazione della chiesa risale al XVI secolo, l’ingresso molto semplice è ingentilito dalla porta bronzea eseguita dallo scultore Salvatore Incorpora nel 1980, mentre l’interno della chiesa è ricco di stucchi barocchi. Sul primo altare a destra è la statua della Madonna dell’Oreto, opera dello scultore Antonello Gagini del 1504. Un’altra chiesa degna di nota è quella dedicata all’Immacolata con l’annesso Convento dei Padri Cappuccini. Sul suo altare maggiore vi è la più eccelsa fra le opere conservate a Linguaglossa: la celebre Custodia di Pietro Bencivinni da Polizzi, scolpita tra1708 ed il 1710 in legno di cipresso, arancio e noce. La Chiesa principale è la Chiesa Madre, dedicata alla Madonna delle Grazie e risalente al 1613. La sua facciata è severa e leggiadra, l’interno è a tre navate, con transetto sopraelevato alla navata centrale. L’opera che maggiormente dà lustro alla chiesa si trova proprio dietro l’altare maggiore, sotto il grande organo: è il maestoso Coro ligneo intagliato con fregi, bassorilievi e sculture a tutto tondo che si rincorrono per l’intera abside. del 1728 eseguita dai maestri intagliatori catanesi G. Turrisi e G. Cirolli. La Chiesa più antica di Linguaglossa è certamente quella di Sant’Egidio Abate. Non molto lontana da quest’ultima, sorge anche raggiungere la Chiesa Ss Antonio e Vito che si distingue per il portale in pietra lavica del ‘700. Infine, sulla Via Roma, su di una piazzetta sorge la Chiesa della SS. Annunziata, risalente al XVI secolo, dal portale policromo, composto da pietra lavica e marmo rosso, sempre sulla Piazza Annunziata si trovano il museo Museo Francesco Messina e la Pro Loco, con annesso un interessante Museo Etnografico, all’interno anche delle mostre della fauna e della flora dell’Etna. E’ certamente il più interessante fra quelli che trattano l’Etna sotto tutti i punti di vista. Dalla piazza si può iniziare, inoltre, un interessante itinerario artistico, quello dei Murales che fanno di Linguaglossa un “museo a cielo aperto”.