altimetria
planimetria
info tecniche
Percorso
Classico tappone dolomitico: l’ultimo arrivo in salita del Giro d’Italia 2022. Partenza da Belluno con una breve deviazione lungo la valle del Piave tra Sedico, Santa Giustina e Sospirolo. Si entra quindi nella valle del Cordevole che si risale attraverso Agordo e Cencenighe. Inizia lì il trittico di salite finale con il Passo di San Pellegrino (pendenze oltre il 15% dopo Falcade) seguito dal Passo Pordoi (Cima Coppi 2022) e infine dal Passo Fedaia con i 6 km dopo Malga Ciapela sempre sopra il 10% raggiunge pendenze del 18%.
Ultimi km
Ultimi chilometri 14 km tutti in forte ascesa. Dopo Caprile la strada sale impegnativa fino a Rocca Pietore dove diventa un falsopiano attorno al 2%. Dopo Sottoguda la pendenza sale di nuovo fino a una breve discesa prima di Malga Ciapela (da segnalare una galleria in curva illuminata). Ultimi 6 km con pendenza media attorno al 12% e punte a metà del 18%. Rettilineo finale piano in asfalto.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Belluno
La Parola alle Istituzioni
Luca Zaia – Presidente della Regione Veneto
“Ancora un grande Giro, grazie Giro! Grazie per aver scelto ancora le strade venete per celebrare tappe intense e tecnicamente spettacolari, fino all’arrivo all’Arena di Verona, passando per siti Unesco che sono il nostro orgoglio. La collaborazione con il Direttore Vegni e il suo staff è stata ancora una volta perfetta e la grande passione veneta per le due ruote potrà vivere altre tappe ricchissime di spunti sia tecnico-sportivi, sia di valenza storica e culturale per i territori attraversati. Ora facciamo scattare il cronometro. Le lancette girano gioiosamente verso il minuto del Via!”
Roberto Padrin – Presidente della Provincia di Belluno
“Il grande ciclismo e le Dolomiti hanno sempre avuto un legame indissolubile fatto di fascino, agonismo, fatica e successi. Sarà così anche per la penultima tappa del Giro 2022, la Belluno – Marmolada (Passo Fedaia). Il classico tappone dolomitico, che probabilmente deciderà la classifica finale, e sicuramente darà grande lustro al nostro territorio. Dopotutto, le nostre montagne fatte di roccia dolomia sono rosa all’alba e al tramonto. Il 28 maggio saranno rosa anche al passaggio del Giro.“
Panoramica
Belluno, la città splendente! Così fu definita dai Celti: a un’ora da Venezia, arroccata su un promontorio e lambita dal fiume Piave e dal torrente Ardo, Belluno è porta di ingresso di un Patrimonio Naturale che non ha eguali al mondo, le Dolomiti UNESCO. Intriso di storia e naturalmente votato alla natura, il territorio bellunese sa regalare esperienze ed emozioni uniche.
A Belluno la natura entra in città: da una parte le Prealpi con i loro dolci pendii e il loro verde acceso, dall’altra le Dolomiti UNESCO, spettacolo unico al mondo fatto di maestose pareti rocciose e solenni guglie protese verso il cielo. Nel mezzo della vallata scorre il fiume Piave, corso d’acqua sacro alla Patria. Un centro storico bagnato dalle acque e incoronato dalle montagne.
In estate il territorio bellunese si trasforma in una palestra a cielo aperto. Sentieri escursionistici e alcune delle più suggestive vie ferrate, oltre all’iconica Alta Via n. 1 delle Dolomiti, e per gli appassionati delle due ruote percorsi cicloturistici e piste da downhill sul colle del Nevegal, a una manciata di chilometri dal centro, che d’inverno diventa una splendida cornice per tutti gli appassionati degli sport invernali.
Gastronomia
Il territorio bellunese vanta diverse eccellenze culinarie: il pastin è il re delle grigliate di carne ed è composto da un misto di carne bovina e suina macinata e speziata. Dalla ricca tradizione casearia nasce invece lo schiz, un formaggio primo sale che dà il suo meglio al forno. Per gli amanti dei dolci è obbligatorio l’assaggio delle giuseppine durante il periodo di Carnevale o lo speziato Pan de Belun, mentre se preferite uno snack salutare ma gustoso il kodinžon, uno stick di mela essiccata, farà al caso vostro. Il tutto accompagnato dalla classica ombra di vino o da una delle birre artigianali locali.
Punti di interesse
Il centro di Belluno saprà sorprendervi: immergetevi nelle vie del centro storico, scendendo fino a Porta Rugo e risalendo verso Porta Dojona, passando per l’antica Piazza del Mercato, o verso Porta Dante, dalla quale vi si spalancherà davanti Piazza dei Martiri con i suoi giardini e i porticati ricchi di negozi e di locali suggestivi. Continuate poi fino a Piazza Santo Stefano con l’omonima chiesa in stile gotico che merita senz’altro una visita.
Se il salotto cittadino è Piazza dei Martiri, l’antico “Campedel”, il cuore solenne di Belluno batte in Piazza Duomo con la Cattedrale, il Palazzo dei Rettori e la Torre civica che dominano la scena. A due passi da qui, in Piazza Castello, trovate il belvedere sul Piave da dove ammirare sullo sfondo anche la casa natale di Dino Buzzati, celebre giornalista e scrittore il cui amore per le montagne bellunesi pervade tutta la sua produzione letteraria.
Imperdibili anche i tesori d’arte raccolti al museo civico di Palazzo Fulcis, uno degli edifici più belli e suggestivi della città.
Numerose sono le fontane in centro storico e anche le frazioni sono impreziosite di antiche fonti e lavatoi. Sulla sponda del fiume Piave sorge l’omonimo Borgo, antico porto della città, da dove passavano le zattere che trasportavano persone e merci alla volta della Repubblica di Venezia. A Borgo Pra, invece, l’energia prodotta dalla canalizzazione delle acque del torrente Ardo fece la fortuna delle piccole botteghe artigiane per la lavorazione di lana, pelli, legname e le famose spade bellunesi che tra Cinque e Seicento erano conosciute in tutta Europa.
Belluno è una città ricca di storia e di cultura e il Museo civico è il perfetto testimone di questo patrimonio: uno dei più bei palazzi di Belluno, dove apprezzare le opere dei più eminenti artisti bellunesi, da Andrea Brustolon a Sebastiano Ricci. Belluno, poi, è stata terra di migrazioni e la memoria di tutti i bellunesi che hanno dovuto abbandonare la loro terra è custodita al Museo Interattivo delle Migrazioni.
Belluno è anche natura: uscendo dal centro, si giunge in poco tempo a Case Bortot, punto di partenza di diverse camminate. Imperdibile quella al Bus del Buson, uno spettacolare canyon scavato in epoche remote dal torrente Ardo.
Belluno è l’unico Capoluogo di provincia il cui territorio rientra nei confini di un Parco Nazionale: quello delle Dolomiti Bellunesi. La vetta più alta del Parco, nonché uno dei simboli della città di Belluno, è la Schiara (2565 m). Accanto ad essa si può ammirare la Gusela del Vescovà, uno sperone di roccia alto 40 metri che spicca in verticale.
Marmolada
La Parola alle Istituzioni
Roberto Padrin – Presidente della Provincia di Belluno
“Il grande ciclismo e le Dolomiti hanno sempre avuto un legame indissolubile fatto di fascino, agonismo, fatica e successi. Sarà così anche per la penultima tappa del Giro 2022, la Belluno – Marmolada (Passo Fedaia). Il classico tappone dolomitico, che probabilmente deciderà la classifica finale, e sicuramente darà grande lustro al nostro territorio. Dopotutto, le nostre montagne fatte di roccia dolomia sono rosa all’alba e al tramonto. Il 28 maggio saranno rosa anche al passaggio del Giro.“
Panoramica
Siamo nel Cuore Geografico delle Dolomiti Unesco, a Rocca Pietore (La Ròcia in ladino), comune situato 1143 m s.l.m. che conta circa 1200 abitanti e 76 chilometri quadrati di superficie.
Il territorio è famoso per i suoi elementi naturali dove vivere un’esperienza autentica all’insegna di boschi, laghi incantati, borghi e cime Dolomitiche tra le più maestose.
Rocca Pietore offre un ampio ventaglio di esperienze legate allo sport, alla storia, alla cultura, al benessere.
La Ski Area Marmolada, parte del Dolomiti Superski, è la punta di diamante per lo sci d’inverno, ma la valle offre la possibilità di cimentarsi anche con lo sci alpinismo, il freeride, le ciaspe e l’ice climbing. Trekking tra i più panoramici delle Dolomiti, falesie e ferrate adrenaliniche: anche l’estate qui è più attiva che mai.
La storia della comunità di Rocca Pietore è passata attraverso vicende umane importanti: la Magnifica Comunità della Rocca, una forma di autogoverno nel periodo longobardo e il primo conflitto mondiale, combattuto proprio tra queste aspre rocce. Una parte importante di questa storia viene testimoniata con reperti bellici all’interno del Museo Marmolada Grande Guerra presso punta Serauta, in Marmolada.
Gli alberghi, gli appartamenti e i B&B rispecchiano l’autenticità dell’ambiente che li circonda aggiungendo quell’ accoglienza familiare che fa sentire l’ospite a casa. Dal 2018 Rocca Pietore è Comune Bandiera Arancione del Touring Club Italiano per la qualità dell’accoglienza turistica.
Gastronomia
L’origine antica delle ricette ladine è il motivo della loro deliziosa semplicità: ingredienti autentici, sapori freschi e genuini fanno di ogni piatto un’esperienza unica e indimenticabile.
Le colture rese possibili dal clima dolomitico sono quelle che non necessitano di grande calore e che sopportano gli sbalzi termici presenti in quota.
La cucina è un viaggio attraverso la cultura e i sapori, un’esperienza che vi prenderà per la gola e vi regalerà sensazioni uniche: dal sapore particolare della carne di selvaggina con la polenta al retrogusto dolciastro della ricotta affumicata, dallo speziato dei dolci tipici al profumo e delle grappe aromatizzate al cumino, al pino mugo, al ginepro, ai mirtilli e fragoline di bosco.
Cereali come orzo, frumento, segale, avena e legumi, ortaggi come piselli, fagioli, rape e patate ed ancora mele, prugne, albicocche, frutti di bosco, fragole e funghi del sottobosco: questi i prodotti della terra, lavorati con cura e dedizione dai cuochi e dagli chef locali.
Ed ancora i formaggi ed i prodotti caseari. Grande attenzione viene data alla loro preparazione dalle malghe del territorio. Speziati, stagionati o freschi, a pasta molle o più decisi: la degustazione dei formaggi locali regala un tripudio di sapori a cui non si può rinunciare.
Dal pranzo in rifugio come meritata ricompensa dopo un meraviglioso trekking fra le valli più belle delle Dolomiti, alla serata conviviale in uno dei ristoranti della valle ed ancora alla cena ricercata: ogni occasione è buona per rigenerarsi a tavola e per assaporare i gusti tipici del territorio.
Ecco allora qualche spunto i canederli, conosciuti come balòte o bale, proposti in brodo o con burro fuso, con lo speck o con gli spinaci e la ricotta, oppure con il formaggio; i casonzièi o casunziei, mezzelune di pasta all’uovo ripiene di spinaci e ricotta, zucca, rape rosse oppure patate; gli gnocchi di patate locali con il burro fuso e la ricotta affumicata; la menèstra da orz con stinco di maiale affumicato.
Bevande
La cucina e la gastronomia tipica delle Dolomiti sono elementi chiave per l’identità ladina del territorio di Rocca Pietore.
Dopo aver degustato i piatti della tradizione, sapientemente preparati dai cuochi e dagli chef della valle, come non finire in bellezza pranzi e cene conviviali o un apreski sulle piste con una grappa aromatizzata? Il cumino, il pino mugo, l’abete bianco, il ginepro, i mirtilli e le fragoline di bosco sono i prodotti sensazionali che inebriano ogni bicchiere con profumi e gusti davvero unici. L’unione della grappa con erbe, radici, frutti selvatici è di antichissima tradizione ed il territorio ne regala davvero un’infinita varietà.
Una tendenza sempre più diffusa è l’utilizzo del sambuco, pianta che fiorisce a maggio e i cui fiori sono utilizzati per sciroppi e le cui bacche sono utilizzate per deliziose confetture.
Soprattutto d’estate lo sciroppo viene consumato sia come semplice bevanda rinfrescante che in aggiunta al prosecco e alle foglie di menta per un delicato ma deciso aperitivo.
Tipica bevanda per scaldare le fredde giornate invernali e per avvolgere i sensi con profumi e aromi speziati è il vin brulè. La ricetta di questo vino, letteralmente “bruciato”, si è tramandata negli anni senza grandi variazioni: agrumi, cannella, chiodi di garofano, arance e vino rosso sono rimasti gli ingredienti fondamentali per una piacevole pausa conviviale pur con un basso grado alcolico.
Punti di interesse
Numerosissime sono le frazioni ed i borghi autentici sparsi sul territorio, ognuno con la propria particolarità storica e paesaggistica: dal villaggio leggendario di Bramezza alla panoramica Laste, dal capoluogo Rocca Pietore a Malga Ciapela passando per Sottoguda e Palue. E ancora Calloneghe con vista sul Lago di Alleghe e sulla maestosa parete del Monte Civetta.
Il Comune di Rocca Pietore conta un totale di 25 piccole frazioni tutte da scoprire!
Piccoli scrigni di storia e cultura, Sottoguda e Palue, nell’élite de I Borghi più belli d’Italia dal 2016, conducono l’ospite in un viaggio fra colori, opere artistiche e scorci autentici. Non può mancare qui la visita alle botteghe artigiane, conosciute a livello internazionale per la lavorazione del ferro battuto e del legno. Famose sono le farfalle lavorate e dipinte a mano, ma anche vere e proprie opere d’arte plasmate dalle mani sicure degli artigiani. Da un tronco d’albero escono visi di gnomi con lunghe barbe, folletti e splendide ninfe guardiane di un regno incantato e non ancora perduto, ispirato alle leggende. Unica e innovativa è la realizzazione di gioielli in legno di faggio e cristalli sapientemente incastonati uno ad uno per impreziosire e donare luce a collane, bracciali ed orecchini.
Tra i monumenti storici del comune, la chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena a Rocca Pietore, eretta nel 1442 in stile gotico, si caratterizza per il campanile a guglia ghibellina. Al suo interno si può ammirare la pala d’altare del 1517 e il tabernacolo realizzato nel 1600. Meritano sicuramente una visita la piccola chiesetta a Sottoguda dedicata ai Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco ed eretta a compimento di un voto fatto dalla popolazione risparmiata da un’epidemia di peste, il santuario in venerazione della figura di Maria Ausiliatrice a Santa Maria delle Grazie, meta di pellegrinaggio ogni anno per fedeli provenienti da varie località e la chiesa a Laste dedicata a San Gottardo, posta sul caratteristico Col da Gejia e costruita nel 1863.
A Malga Ciapela, sia in estate che in inverno, la funivia Marmolada – Move to the Top permette di raggiungere la terrazza panoramica di Punta Rocca in pochi minuti e di visitare il Museo Marmolada Grande Guerra 3000 m presso la stazione intermedia di Serauta. Qui in estate è possibile visitare anche la Zona Monumentale Sacra mentre in inverno è meta di sciatori che si godono il fantastico panorama dalla Regina delle Dolomiti scendendo su La Bellunese, la pista più lunga del Dolomiti Superski.
Partendo da Malga lungo la strada provinciale 641 in pochi minuti si raggiunge il Passo Fedaia.
Rocca Pietore è un concentrato di esperienze uniche ed emozionanti: la storia, ma anche la cultura, l’ambiente naturale incontaminato, gli innumerevoli sport che si possono praticare sia in estate che in inverno, la tradizione ladina che si respira nelle tradizioni, nella lingua, ma anche nella buona cucina. La pace e la tranquillità di un luogo autentico e l’ospitalità semplice, ma accurata garantiscono agli ospiti una vacanza davvero rigenerante.