altimetria
planimetria
info tecniche
Tappone Dolomitico con cinque salite in successione senza tratti di respiro. Dopo la partenza e la risalita della valle del Cordevole (si passa per Belluno, Agordo e Alleghe) si scalano i passi di Campolongo, Valparola, Giau e Tre Croci prima della salita finale al Rifugio Auronzo. Le strade sono tutte in ottimo stato abbastanza larghe e presentano nella prima parte un paio di gallerie ben illuminate. Si affrontano salite caratterizzate da numerosi tornanti e discese mediamente veloci e impegnative.
Ultimi km
Salita finale molto dura. Primi 1.5 km con pendenze fino al 18%, falsopiano al Lago di Antorno e discesa veloce fino ai 4 km dall’arrivo (si attraversa, al termine della discesa, la barriera di pedaggio: strettoia). Ultimi 4 km attorno al 12% con punte massime del 18% nel finale. Linea di arrivo su rettilineo in asfalto di 400 m largo 7 m di pendenza 12.5%.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Longarone
Panoramica
Il Comune di Longarone (Longarón, nome in dialetto veneto e in ladino) si colloca nel punto in cui si incontrano la valle del Piave, la Val Zoldana, le porte del Cadore e la Val Cellina (Friuli Venezia Giulia). La storia di Longarone affonda le sue radici già in epoca romana ed oggi il Comune è il risultato dalla fusione nel 2014 dei preesistenti comuni di Longarone e Castellavazzo.
Oggi Longarone è un esempio unico di come una comunità possa rinascere a seguito di un’immane tragedia, la tragedia del Vajont – 9 ottobre 1963 (quest’anno ricorre il 60° anniversario), grazie alla solidarietà di tante comunità e alla resilienza della popolazione.
Gastronomia
A Longarone ha luogo la Mostra Internazionale del Gelato Artigianale (MIG, la manifestazione fieristica internazionale incentrata sul “dolce freddo” che, ogni anno, agli inizi dell’inverno, vede Longarone capitale del gelato e richiama gelatieri da tutte le parti del mondo. L’iniziativa partì con modestia per volontà di gente del luogo, con sole 18 aziende espositrici, in quello che era il tradizionale punto di incontro dei gelatieri della Valle di Zoldo e del Cadore i quali nel periodo invernale facevano ritorno alle loro case, al termine della stagione di lavoro trascorsa nelle gelaterie all’estero. Nel corso delle giornate di apertura si tengono convegni su temi di stretta attualità, incontri e alcuni concorsi internazionali entrati ormai nella storia della rassegna, dalla Coppa d’Oro, al Festival d’Autore, concorso il cui premio è dedicato alla memoria del maestro gelatiere Carlo Pozzi, e che viene riservato agli allievi degli istituti alberghieri di tutta Italia.
Punti d'interesse
Chiesa Monumentale di Longarone
La Chiesa di Santa Maria Immacolata, meglio nota come Chiesa Monumentale di Longarone è stata dedicata alle Vittime del Vajont e costruita su progetto dell’Arch. Giovanni Michelucci, uno dei maggiori architetti italiani del XX secolo (sue, ad esempio, la stazione di Firenze Santa Maria Novella e la chiesa dell’Autostrada del Sole). La struttura costruita in calcestruzzo armato si sviluppa a forma ellittica, dando vita a due anfiteatri sovrapposti (quello inferiore è coperto e comprende l’altare e la zona riservata ai fedeli, mentre quello superiore è scoperto e viene a volte utilizzato per particolari eventi). All’esterno sono sempre visitabili il memoriale delle Vittime del Vajont e il museo Pietre Vive.
Il Cimitero Monumentale delle Vittime del Vajont
L’attuale Cimitero Monumentale delle Vittime del Vajont si presenta come un immenso giardino, un prato verde, sul quale poggiano 1910 cippi marmorei bianchi, uno per ogni Vittima della tragedia. Il Portale d’accesso, dalla particolare forma, rievoca l’immagine tragica della diga. Al piano terra vi è una raccolta di reperti e di fotografie, che rievocano la vita di Longarone prima della Tragedia, mentre al piano superiore è stata realizzata una terrazza che si affaccia sul Cimitero Monumentale. Alle spalle del visitatore si ergono undici lastre di metallo dove, senza soluzione di continuità, sono incisi i nomi delle Vittime. Ogni nome, una persona. Dal 2003 è Monumento Nazionale.
Chiesa di Castellavazzo
Alla sommità del paese sorgeva un tempo il castello di Lavazzo, sulle cui rovine in seguito venne ampliata l’antica pieve dei Santi Quirico e Giulitta. Al suo interno vi sono alcune opere d’arte, tra cui sono degne di nota una tela seicentesca di anonimo rappresentante la Madonna del Rosario, incoronata da due angeli, e la pala d’altare di Egidio Dall’Oglio, artista del Settecento, raffigurante il martirio di Giulitta e del figlioletto Quirico, avvenuto intorno all’anno 304. L’organo da poco restaurato viene suonato durante le ricorrenze più importanti. Poco distante si trova l’oratorio di Sant’Elena.
La Foresta di Cajada
L’ampia Foresta di Cajada (o localmente Cajada) è un magnifico anfiteatro naturale, di altissimo valore ambientale, sospesa sull’alta Valle del Desedan. Parte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi si trova in mezzo a boschi fitti, con biotipi notevoli: abeti bianchi, faggi, larici e pino mugo. Le verdi radure ondulate e la vasta conca pascoliva caratterizzano la località di Palughet.
Una torre, un presidio, un simbolo. La Torre della Gardona
La torre di forma triangolare, architettura originale e priva di esempi analoghi, è ubicata su un dirupo a strapiombo sul Piave e ha da sempre suscitato interesse e stupore. La Gardona è spesso indicata come torre, fortilitium o passo, ma indubbio era il suo ruolo di controllo doganale per il transito verso il Cadore. Oggi è il simbolo araldico dello stemma del Comune di Longarone.
Tre Cime di Lavaredo
Panoramica
Auronzo e Misurina si trovano nel sistema delle Dolomiti Settentrionali, con i suoi 78.767 ettari di estensione (53.586 di area cuore e 25.181 di area tampone) l’area più estesa tra le nove che costituiscono le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità.
Fanno parte del sistema, condiviso dalle province di Belluno e Bolzano, e delimitato dalle valli Pusteria, di Sesto, Badia, di San Cassiano, del Boite e del Piave, alcuni dei gruppi più celebri delle Alpi: dalle Tre Cime di Lavaredo ai Cadini di Misurina, dal Sorapìss al Monte Cristallo, dalle Marmarole all’Antelao, dalla Croda dei Toni al Popera.
Le Dolomiti sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità il 26 giugno 2009 dal World Heritage Commitee dell’UNESCO, riunito a Siviglia, per la “serie di paesaggi montani straordinariamente distintivi e di eccezionale bellezza naturale”, “la varietà di forme scultoree” delle “loro cime verticali e pallide”.
Inoltre, questo bene possiede un complesso di valori di importanza internazionale per la scienza, data “la quantità e la concentrazione di formazioni calcaree estremamente varie” e la particolarità geologica.
Nell’agosto del 2009, Auronzo ha ospitato la cerimonia di riconoscimento delle Dolomiti come Patrimonio dell’Umanità, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Gastronomia
Quando si fa un viaggio in qualsiasi posto del mondo lo si fa per molteplici motivi: arte, cultura, storia, sport, eventi, paesaggi… ma una delle curiosità più grandi quando si arriva in questi luoghi a noi nuovi è quella di assaporare le tradizioni locali.
Tra i deliziosi piatti tipici della zona non perdete l’occasione di gustare gli Gnocchi all’Auronzana: gnocchi di patate conditi con burro fuso e ricotta affumicata, una vera delizia per il vostro palato!
Tanti gli ambienti dove gustare le prelibatezze cadorine, posti spettacolari immersi nel verde dal paesaggio mozzafiato.
Punti d'interesse
Le Tre Cime di Lavaredo costituiscono il simbolo delle Dolomiti Patrimonio UNESCO. Auronzo è l’unico centro urbano da cui le Tre Cime sono visibili, nel loro versante Sud. Da Misurina, invece, compare il lato Sud-Ovest, che sembra curiosamente privo della Cima Piccola. Per ammirare le celeberrime pareti Nord è necessario percorrere il comodo sentiero N. 101 che in circa un’ora di cammino conduce dal Rifugio Auronzo (2.333 m) a Forcella Lavaredo (2.454 m). Da qui appariranno in tutto il loro splendore la Cima Piccola (2.857 m), la Cima Grande (2.999 m) e la Cima Ovest (2.973 m).Dal Rifugio Lavaredo (2.344 m), poco sotto l’omonima Forcella, si può invece osservare l’affilata lama dello “Spigolo Giallo”, regno del sesto grado e palestra per i migliori arrampicatori.
Sulle Tre Cime sono state scritte grandi pagine di storia dell’alpinismo antico e moderno, fin dalla prima ascesa alla Cima Grande compiuta il 21 agosto del 1869 dal viennese Paul Grohmann. Altri nomi illustri dell’alpinismo mondiale hanno impresso la loro firma sulle Lavaredo: da Innerkofler a Dulfer, da Comici ai “Sassoni”, fino ad Alexander Huber.
Attorno alle Tre Cime si sviluppa un’ampia rete di sentieri e percorsi adatti a ogni tipo di camminatore, mentre alcuni sentieri attrezzati e vie ferrate consentono di raggiungere panoramici punti di osservazione, in particolare dai Cadini di Misurina e dal Monte Paterno. Tutt’attorno alle Tre Cime, e visibili comodamente già dal Rifugio Auronzo, alcuni tra i gruppi dolomitici più belli: oltre ai già citati Cadini e Paterno, da ricordare il Cristallo, la Croda Rossa d’Ampezzo, le Dolomiti di Sesto, la Croda dei Toni, le Marmarole, l’Antelao, il Sorapiss. Ai piedi il Lago di Misurina e la valle e il Lago di Auronzo.
AURONZO DI CADORE
Auronzo di Cadore è una rinomata località di vacanza delle Dolomiti Bellunesi.
Situato nella parte più settentrionale del Veneto, vicino a Cortina, al Comelico e all’Alta Pusteria, si stende a circa 900 mslm lungo la sponda sinistra del Lago di Santa Caterina.
Circondato dai boschi e da alcuni tra i gruppi dolomitici più belli, con le Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo, Auronzo costituisce la meta ideale per una vacanza all’insegna del relax e dell’attività fisica.
La quota ideale, le piacevoli passeggiate all’ombra degli abeti lungo le sponde del lago, la strada ciclopedonale che percorre in piano i circa 8 chilometri di sviluppo della valle, le tante occasioni di svago e di incontro, il viale alberato in centro, gli appuntamenti culturali, gli scorci caratteristici delle vie più nascoste, fanno di Auronzo una delle mete più ricercate delle Dolomiti Patrimonio UNESCO.
Importante l’offerta dedicata alla famiglia, in particolare il polo di Monte Agudo: se d’inverno i maestri delle Scuole Sci accompagnano bambini e principianti nelle loro prime uscite sulla neve, d’estate si può sfrecciare sul Fun Bob più lungo del mondo, oppure arrampicarsi sugli alberi al Tre Cime Adventure Park.
Auronzo propone inoltre un ricco calendario di eventi sportivi e culturali: dal ritiro estivo della S.S. Lazio alle competizioni internazionali di canoa e dragon boat, dal Simposio di Scultura in Legno alla rassegna Tre Cime InCanto, dalle gare di corsa in montagna agli eventi ciclistici.
Il Museo Multitematico di Palazzo Corte Metto offre invece uno spaccato sulla storia geologica, mineraria e archeologica della Val d’Ansiei.
MISURINA
Misurina è la frazione più alta del Comune di Auronzo di Cadore. E’ definita la“Perla delle Dolomiti”: già da queste poche parole si possono immaginare bellezza e magnificenza del luogo.
Nel suo lago, situato a 1756 mslm, si specchiano il versante sud-ovest delle Tre Cime di Lavaredo, i Cadini, il Sorapìss, il Cristallo: ci troviamo nelle cuore delle Dolomiti Patrimonio UNESCO.
Molteplici attività si possono svolgere a Misurina in tutte le stagioni. La quota e la posizione geografica consentono condizioni di innevamento naturale per almeno sei mesi all’anno: all’area sci di Col de Varda e al campo scuola della Loita si aggiungono il centro per lo sci di fondo (9 km), i numerosi sentieri battuti da percorrere a piedi con le ciaspe per raggiungere i rifugi sempre aperti ed i percorsi per praticare lo sci alpinismo.
GRANDE GUERRA – MONTE PIANA
La Prima Guerra Mondiale ha lasciato segni e ferite profondi nel territorio di Auronzo Misurina. La linea del fronte austro-italiano passava proprio sulle creste delle montagne che circondano la valle: trincee, camminamenti, monumenti e reperti sono ancora visibili, in particolare a Monte Piana, con il suo “museo all’aperto” e quello storico del Rifugio Bosi.
Le Gallerie del Monte Paterno, adiacenti alle Tre Cime, costituiscono una stupefacente opera di ingegneria militare.