altimetria
planimetria
info tecniche
Percorso
Tappa di montagna divisa in due parti. Partenza all’insù verso il Passo del Tonale seguita da un tratto di oltre 70 km sempre sostanzialmente in discesa attraverso le valli di Sole e di Non. Superato l’Adige si scala la salita di Palù di Giovo passando nella Valle di Mocheni per raggiungere Pergine Valsugana. Le due salite finali sono il Valico del Vetriolo lungo e pedalabile (7% medio circa) e la salita del Menador (Kaiserjägerstrasse) con tratti stretti, gallerie intagliate e pendenze sempre oltre il 10%. Scollinato Monterovere pochi chilometri ondulati portano all’arrivo.
Ultimi km
Dopo il GPM la strada scende poco per salire fino a 4 km dall’arrivo. Discesa veloce e ampia per gli ultimi 700 m tutti leggermente a salire. Linea di arrivo su asfalto.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Ponte di Legno
La Parola alle Istituzioni
Ivan Faustinelli – Sindaco di Ponte di Legno
“Il Giro d’Italia sceglie ancora una volta Pontedilegno-Tonale, il nostro comprensorio ha ospitato più volte sia arrivi che partenze della celebre corsa rosa e questa nuova partenza che ci è stata affidata per il 2022 ci inorgoglisce e riempie di gioia. Lo consideriamo un prestigioso riconoscimento per queste grandi montagne con i Passi Gavia, Mortirolo, Tonale, dove sono state scritte pagine importanti della storia del ciclismo grazie ad atleti che con le loro imprese le hanno rese immortali. Questi Passi, queste montagne ogni anno attirano appassionati di ciclismo da tutto il mondo, affascinati dalle immagini che hanno visto in televisione durante le varie edizioni del Giro d’Italia, che rappresenta per noi una bellissima vetrina. Vi aspettiamo tutti, grandi ciclisti e grandi appassionati di ciclismo: il comprensorio Pontedilegno-Tonale vi accoglie a braccia aperte.”
Panoramica
Ponte di Legno è un piccolo gioiello incastonato tra montagne imponenti ed estremamente affascinanti in tutte le stagioni. Per molti, il nome Ponte di Legno richiama immediatamente l’inverno – forse perché nel 1912 il Touring Club Italiano lo definì la “prima stazione italiana di turismo e sports invernali”. Il suo nome è ora indissolubilmente legato a quello del Passo Tonale che la collega al Trentino: i 100 km di piste del comprensorio Pontedilegno-Tonale si snodano dai 1.121 m di Temù ai 3.000 m del ghiacciaio Presena e attirano ogni anno numerosi sciatori da tutta Europa. Qui siamo all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio e del Parco dell’Adamello, con una natura estremamente ricca dal punto di vista della flora e della fauna. D’estate le potenzialità di Ponte di Legno si esprimono soprattutto nel trekking e nella bike, in tutte le sue forme: il Passo Gavia è un must per gli stradisti, poi ci sono il bike park del Tonale e i percorsi gravity ed enduro nel bosco, 500 km per la mtb e la pista ciclabile lungo il fiume Oglio a misura di famiglia.
Gastronomia
La proposta gastronomica di un territorio rappresenta un elemento sempre più importante nella scelta della destinazione e in questo senso il comprensorio Pontedilegno-Tonale offre molto. Dall’incontro tra la Lombardia ed il Trentino, dove ci troviamo, nasce una ricchezza di sapori unica, espressione di questo territorio dal carattere deciso. Sapori autentici e genuini, che provengono da prodotti reperibili in loco, caratterizzano le proposte gastronomiche dei tanti ristoranti, rifugi, agriturismi sparsi nei vari paesi. Ecco alcuni dei piatti e dei prodotti più tipici:
GNOC DE LA CUA (De.Co.)
Sono il cavallo di battaglia dell’Alta Valle Camonica, si tratta di gnocchi a base di spinaci selvatici, uova, farina e pane ammorbidito nel latte. Vengono fatti bollire e poi conditi con la “sfrisida”, ovvero un soffritto di cipolla, salvia e burro di malga, e con abbondante formaggio Silter e Case di Viso De.Co. La coda (“cua”) è data dall’impasto quando viene preso col cucchiaio per essere buttato in acqua.
CALSÙ è il nome della variante locale dei casoncelli (grossi ravioli) della Valle Camonica. Il ripieno di questi ravioli varia da paese a paese, in alcuni casi si tratta solo di verdure e in altri prevede anche la presenza di carne. Il condimento è uguale per tutti: un soffritto di burro e salvia.
SILTER è un formaggio di produzione locale tutelato D.O.P. dal 2015. Prodotto con il latte vaccino da mucche di razza Bruna, il Silter è un formaggio a pasta dura, cotta e semigrasso. Tutte le forme sono controllate dal Consorzio per la tutela del formaggio Silter, prodotte secondo un rigido disciplinare e marchiate a fuoco con la scritta SILTER D.O.P. e la raffigurazione di un’incisione rupestre.
CASE DI VISO De.Co.
E’ un formaggio prodotto durante l’estate dal latte delle mucche che si trovano in alpeggio. Viene utilizzato il latte crudo intero che proviene dalla mungitura della mattina, prodotto esclusivamente da mucche dell’alpeggio di Case di Viso, sopra Ponte di Legno.
Bevande
L’Elixir Noreas è uno dei simboli dell’Alta Valle Camonica da cento anni. Quindici erbe rare, selezionate fra alpeggi e boschi del Parco dell’Adamello, trasformate in un liquore-simbolo dell’Alta Valle Camonica nel 1920. La ricetta originale è stata riscoperta qualche anno fa da un giovane ingegnere, ultimo discendente della famiglia che da cento anni gestisce il Liquorificio Alta Valle Camonica, a Edolo (BS), che è riuscito a trovare gli appunti del bisnonno scritti con il pennino a cavallo tra le due Guerre mondiali. Il prezioso liquore – l’Elixir Noreas, usato sia come tonico, sia come digestivo – viene ottenuto attraverso una macerazione delle erbe officinali a freddo in acqua e alcool in grossi tini di legno. Il processo dura 15 giorni e ad esso seguono poi sei mesi di invecchiamento. Le erbe e le spezie che lo compongono rendono il liquore particolarmente indicato per stomaci deboli. Basta un dato per far capire quanto sia complessa questa produzione: dell’Elixir Noreas ne vengono realizzati infatti solo 1.020 litri per volta. Un modo per mantenere alta la qualità e la naturalità del liquore, che è diventato ben presto un esempio dell’eccellenza delle produzioni enologiche del territorio camuno. Non a caso, nel Liquorificio Alta Valle Camonica vengono realizzati altri prodotti (ben 30) per soddisfare una nicchia di mercato assai esigente. Uno dei suoi prodotti – il genepy – è stato premiato Slow Food con la “chiocciola” d’oro ed è stato inserito nell’Atlante dei prodotti tipici dei Parchi d’Italia.
Punti di interesse
PONTE DI LEGNO con la sua raffinata eleganza ha saputo mantenere nel tempo il fascino del paese di montagna. La sua isola pedonale è ricca di negozi e bei locali, tutti da scoprire. Il silenzio e la magia del luogo sono un richiamo irresistibile per coloro che cercano il contatto vero con un ambiente naturale.
IL PASSO TONALE, situato al confine tra la Lombardia ed il Trentino Alto Adige e circondato dai gruppi montuosi Adamello – Presanella, Ortles-Cevedale e Brenta, è un anfiteatro naturale aperto e panoramico che si dispiega dai 1.884 ai 3.100 metri di quota. D’inverno si distingue per un’intensa vita notturna.
PASSO PRESENA 3.000 metri: lo si raggiunge in 12 minuti dal Passo Tonale con due comode cabinovie. La vista spazia sui ghiacciai dell’Adamello con il Pian di neve che è il ghiacciaio più vasto delle Alpi italiane.
TEMÙ è un piccolo borgo situato a 1.144 metri di quota, a soli 3 km da Ponte di Legno: è la porta d’ingresso del comprensorio sciistico. E’ circondato da prati, boschi di conifere e dalle imponenti cime innevate del gruppo dell’Adamello.
VERMIGLIO è il comune più occidentale della Val di Sole. E’ un tipico borgo alpino, posto in posizione panoramica e soleggiata al cospetto delle più alte cime del Gruppo Adamello – Presanella. L’importanza storica di questo piccolo paese è testimoniata da numerosi resti fra i quali spicca il Forte Strino.
VEZZA D’OGLIO, incastonato alla confluenza della Val Paghera nel Parco dell’Adamello e della Val Grande nel Parco Nazionale dello Stelvio, regala un incantevole panorama capace di sorprendere. È ricco di storia e cultura locale: l’antica Torre della famiglia Federici, i resti del palazzo gentilizio, la Chiesa parrocchiale.
VIONE, all’imbocco della Valle di Canè, è fra i più interessanti centri camuni di origine medioevale, con scorci pittoreschi e portali antichi. Presenta un’architettura rustica che si può dire “colta”: archi e finestre di fine fattura, strutture lignee e forme di edifici secondo volumetrie regolari, unico fenomeno della vallata.
EDOLO è un paese grazioso con un bel centro storico, le cui vie selciate o lastricate offrono un caldo esempio di struttura medioevale con dimore signorili, ricche di portali in granito bugnato, di porte chiodate, di loggiati in legno e decorazioni romaniche.
L’abitato di MONNO, immerso nel verde, offre un’incredibile tranquillità. Qui il tempo sembra essersi fermato ed il ritmo della giornata scorre lento, a contatto con la natura. Da Monno si accede al Passo Mortirolo, che insieme al Passo Gavia rappresenta un must del comprensorio per gli appassionati di ciclismo.
Situato sulle due rive del fiume Oglio, INCUDINE è uno dei comuni più piccoli della Valle Camonica e si estende su un territorio ricco di pascoli e boschi di conifere. Una meta obbligata è il Santuario di S. Vito e Sant’Anna, situato a 1877 metri di altezza
Lavarone
La Parola alle Istituzioni
Nicola Port – Presidente Apt Alpe Cimbra
“L’arrivo del Giro d’Italia a Lavarone sull’Alpe Cimbra è motivo di orgoglio e un’occasione importante per far conoscere il nostro territorio e la sua vocazione per la bike. Da molti anni si è creata un’offerta di eccellenza legata a una rete di percorsi segnalati e mappati, al bike park e alla presenza di due salite da mito, la Calliano Passo Coe e la strada del Menador che sarà proprio lungo il percorso della tappa.”
Panoramica
Quello che colpisce subito di Lavarone e di tutta l’Alpe Cimbra è il paesaggio, piacevolmente anomalo rispetto all’immaginario della montagna trentina: grandi aperture e orizzonti sconfinati, fra distese di boschi, malghe immerse in un panorama dai tratti quasi scandinavi, ma con il Becco di Filadonna, montagna emblema del luogo, come costante sottofondo. Tre sono i simboli di Lavarone: il suo lago, da anni Bandiera Blu, il Forte della Grande Guerra Belvedere/Gschwent e il Drago Vaia un’opera d’arte di interesse internazionale realizzata da Marco Martalar con i piccoli villaggi sparsi di tutta l’Alpe Cimbra di Folgaria, Lavarone, Luserna e Vigolana hanno saputo resistere alla modernità, mantenendo la conformazione di masi di montagna, conservando il segreto delle antiche arti, dei mestieri e dei sapori della tradizione cimbra, da scoprire nei ristoranti chic, nelle romantiche malghe o nei rifugi in quota. Sci e snowboard, escursioni e mountain bike, arrampicata ed equitazione, golf e relax e poi arte e cultura. Un territorio che offre tantissime motivazioni di vacanza, buona cucina e tradizioni. L’Alpe Cimbra è un territorio dall’emozionante bellezza, per la natura autentica e per le tradizioni e le persone che la popolano.
Gastronomia
Sulla tavola dell’Alpe Cimbra si trovano prodotti genuini e a km 0, frutto della tradizione e del lavoro dei nostri produttori locali. Nella terra delle malghe e del latte appena munto – l’oro bianco dell’Alpe Cimbra -, delle carni lavorate secondo gli antichi dettami, del miele e della melata, degli ortaggi coltivati come mille anni fa, dei dolci della tradizione e della frutta biologica, rivivono i segreti delle dispense di montagna. Gli agricoltori e allevatori dell’Alpe trasferiscono, nell’arte della coltivazione, la passione per la loro terra e il rispetto per la natura. Le nostre eccellenze vanno dal formaggio Vézzena allo speck profumato dal 1898, dai formaggi di capra allo strudel, dai piccoli frutti alle pere e castagne della Vigolana, dal miele al porro di Nosellari… fino alla magia delle uova arcobaleno! Ma i veri protagonisti sono proprio i produttori dell’Alpe che con il frutto del loro lavoro e della loro professionalità che dedicano la loro vita alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ecosistema alpino prestando attenzione alle tecniche usate nell’allevamento e nell’agricoltura di montagna. Difficile resistere alle tentazioni, quando sono genuine! E in fondo quello che conta, oltre l’amicizia e il piacere di stare in compagnia, è il gusto che solo i prodotti tipici della tradizione sanno offrire.
Bevande
Anche nei calici si può gustare il profumo autentico dell’Alpe Cimbra. Dalla grappa alla birra, dai succi agli infusi di frutta, l’autenticità della nostra montagna è tutta da bere!
Le numerose Aziende Agricole della zona sono specializzate nella raccolta di piccoli frutti, dove la frutta viene lavorata “come si faceva una volta”, per conservarla nel tempo preservandone sapore e qualità. La bravura dei nostri produttori sta proprio nell’utilizzare tecniche tradizionali per ottenere un succo naturale e genuino di mela e di pera. Ma, oltre ai succhi abbiamo altre eccellenze locali tra cui birra, vino, grappa e rum. Il pluripremiato birrificio artigianale Barbaforte si trova a Folgaria. Utilizzando prodotti di prima qualità e scegliendo accuratamente l’acqua, e con l’aggiunta del luppolo – mai filtrando, mai pastorizzando – dà vita a una birra piena di profumi ed aromi complessi che sa di montagna.
Sull’Altopiano della Vigolana troviamo la Distilleria Bailoni che produce grappe dal 1953, nata dall’idea di tre fratelli, che, grazie alla cura per la loro terra, curano con dinamismo la coltivazione e la raccolta di uve pregiate e danno vita ad una grappa trentina ricca di aromaticità e leggerezza. Oltre alla grappa abbiamo anche il vino frizzante fino ad arrivare al Rumtopf sempre nell’Altopiano della Vigolana, un prodotto a base di rum, frutta e zucchero.
Punti di interesse
Il Lago di Lavarone, uno dei laghi più antichi dell’arco alpino, si trova a 1.079 metri s.l.m. e presenta una superficie di 64.000 m², con una profondità massima di 17 metri. Molto frequentato come luogo di balneazione e relax, per la particolare purezza delle sue acque da anni si fregia dell’importante riconoscimento della Bandiera Blu.
Il giro del Lago, percorso spesso da Sigmund Freud, padre della psicanalisi, oltre a essere molto suggestivo, rientra tra i “percorsi open” dell’Alpe Cimbra, ovvero accessibili anche ai disabili in carrozzina.
Le Grandi Sentinelle dell’Impero: furono cosi soprannominate le sette possenti fortezze che gli austro-ungarici costruirono tra il 1908 e il 1914 in vista del conflitto con l’Italia sui territori di Folgaria (forti Cherle, Sommo Alto e Dosso delle Somme), Lavarone (forte Belvedere Gschwent) e Luserna-Vezzena (forti Cima Vezzena, Busa Verle e Lusérn). Tra tutte, per imponenza, spicca il Forte Belvedere/Gschwent di Lavarone, eretto su uno sperone di roccia a strapiombo sulla Val d’Astico. Interamente visitabile oggi è adibito a museo con reperti e installazioni multimediali-interattive che danno voce alle memorie dei soldati che qui vi vissero e combatterono. Le fortezze, meta di escursioni e giri in mountain bike, sono inserite in percorsi tematici focalizzati sul tema della Grande Guerra.
Il tempo sembra essersi fermato a Lusérn, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, un piccolo villaggio montano di case addossate le une alle altre, dai tetti aguzzi e dalle facciate in pietra, definito “l’ultima isola cimbra”. I suoi abitanti sono gli ultimi custodi del cimbro, antica lingua di origine tedesca introdotta parlata dalle popolazioni provenienti dalla bassa Baviera, che tra il X e il XIII secolo s’insediarono nell’area trentino-veneta. Lingua, usanze e tradizioni cimbre sono tutelate e valorizzate dall’Istituto Culturale Cimbro e dal Centro Documentazione Luserna. Da visitare la casa-museo Haus von Prükk, una tipica dimora contadina cimbra dell’Ottocento, fedelmente ristrutturata per mostrare ai visitatori gli ambienti (la cucina, le camere, la stalla) arredati con mobili originali.
Base Tuono: è un allestimento museale sito presso l’Alpe di Folgaria/Coe, dedicato alla Guerra Fredda, una delle tre sezioni di lancio missili della ex Base NATO di Passo Coe-Monte Toraro, attiva dal 1966 al 1977. Si tratta della più importante testimonianza museale in Europa.
Guardia sembra un villaggio fuori dal tempo: di origine cimbra trae il suo nome dalla postazione di guardia che dipendeva dal sottostante castel Beseno. La sua particolarità è però un’altra: il paese è decorato da murales artistici di eccezionale valore, per questo motivo Guardia è conosciuta come il “paese dipinto”: la vita nei campi e nei pascoli, scene di vita familiare, feste religiose e momenti di allegria paesana sono tra i principali soggetti di queste opere d’arte, in genere di stile naif.
La Vigolana e il suo altopiano è un grande giardino alle spalle di Trento, un luogo dove è ancora possibile scoprire antichi borghi con portali in pietra, ballatoi carichi di gerani, orti coltivati con l’amore e il sapere di un tempo. Il Becco di Filadonna, con i suoi 2.150 m s.l.m., raggiungibile da più versanti, è una delle cime più impegnative del gruppo della Vigolana. L’incantevole paesaggio è dato da ampi prati e boschi rimasti immutati nel tempo: un balcone naturale dal quale ammirare panorami alpini, vallate e i laghi di Levico e Caldonazzo.