altimetria
planimetria
info tecniche
Tappa di alta montagna con prima parte interamente in discesa e arrivo in salita. Si percorrono in sequenza la Val di Fassa, la Val di Fiemme e l’altopiano di Pinè. Raggiunta Trento la corsa si dispone sulla riva destra dell’Adige. Dopo Mori si affronta (da Avio) il Passo di San Valentino seguito dalla discesa impegnativa su Chizzola per portarsi sulla sinistra Adige a Ala e quindi dopo Sdruzzinà affrontare la salita finale.
Ultimi km
Salita finale di circa 11 km. I primi 9,5 km sono praticamente sempre sopra il 10% con punte prolungate attorno al 15% (max 17/18%). Dopo gli ultimi tornanti si entra nell’altopiano del Passo Fittanze dove le pendenze si addolciscono fino alla linea di arrivo su asfalto.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Canazei
Informazioni Turistiche
Tra i centri più rinomati della Val di Fassa, Canazei (1465 m) è circondata da spettacolari Dolomiti: il gruppo del Sella (3152 m) che domina il suo paesaggio con il Gran Vernèl (3058 m) e, poco più in là, la Marmolada (3343 m). Fondamentale per lo sviluppo turistico di Canazei, la Strada delle Dolomiti che dal 1909 collega Bolzano a Cortina, risalendo anche il Passo Pordoi. Il territorio comunale comprende le frazioni di Alba e Penìa, da dove inizia la strada per il Passo Fedaia.
D’estate Canazei è l’eden dell’escursionismo, sulle cime che hanno fatto la storia dell’alpinismo, bici su strada, mtb e skyrunning. D’inverno, invece è capitale dello sci al centro del Dolomiti Superski, grazie a stazioni sciistiche collegate tra loro da impianti a fune all’avanguardia.
L’aspetto del paese è espressione dell’antica economia agricolo-pastorale, con edifici in legno e pietra raccolti attorno a piccole chiese che s’affacciano su piazze e viuzze che richiamano dimensioni di un vivere in equilibrio con la natura.
Gastronomia
Sapori autentici, ricette semplici e alimenti di qualità rappresentano il lato goloso della Val di Fassa. Gli aspetti più seducenti della valle si svelano, infatti, alla raffinata tavola dei rinomati ristoranti ladini, ma anche nell’accogliente atmosfera di rifugi e malghe che propongono piatti genuini, rinnovando la preparazione di alimenti e ricette tramandate nel tempo. Tra i cibi più famosi, i formaggi Puzzone di Moena DOP e il Cher de Fascia (Cuor di Fassa), speck e altri salumi prodotti da aziende del posto che, grazie alla filiera corta, garantiscono il controllo sulla bontà dei prodotti. Tra i piatti tipici “supa da orc” zuppa d’orzo, “bales”, canederli in brodo o con burro fuso; “ciajoncie” ravioli ripieni di patate e fichi secchi, carne di maiale, carré affumicato, stinco, selvaggina patate, crauti, funghi e, dulcis in fundo, “fortaes” (pasta fritta) con marmellata di mirtilli rossi, “sones” (frittelle di mele), strudel e miele millefiori d’alta quota presidio Slow Food.
Bevande
In Val di Fassa gli aperitivi e i pasti si accompagnano a vini trentini, quali Marzemino, Teroldego, Müller Thurgau, Chardonnay, nonché alle bollicine di montagna Trentodoc, ovvero lo spumante metodo classico italiano. Da alcuni mesi è nata anche la birra della Val di Fassa. Si chiama “Rampeèr” e viene prodotta nell’omonimo birrificio artigianale di Campitello, secondo diversi stili, tra cui helles, chiara e a bassa fermentazione, stout scura e in stile Ipa.
Punti di interesse
Tra le case storiche (spesso affrescate all’esterno con dipinti a tema sacro e non solo) di Canazei e delle sue frazioni si distinguono alcune chiesette, come quella di San Floriano, costruita nel 1570 in stile gotico con tetto a due falde ripide, ricoperte di “scandole”. L’interno è composto da un’unica navata con un presbiterio absidato, decorato da un affresco (1912) di Franzeleto Bernard, detto il Giotto di Fassa. Interessante, nella principale Piazza Marconi, il municipio (per molti anni destinato a scuola elementare nonché a scuola d’arte) costruito a fine anni Venti dal celebre architetto Ettore Sottsass senior e restaurato nel 1998 con un intervento d’ampliamento ben integrato. Dedicato al Giro d’Italia del centenario (2017) è il “Trofeo senza fine”: un’opera unica nel suo genere rappresenta il “Trofeo” in grande scala (da Guinnes) ed è collocato al centro della rotatoria di Strèda de Pareda. Frutto di maestranze locali, dalla struttura in ferro, alla zincatura, al rivestimento esterno, non riporta i nomi dei vincitori della corsa rosa (come nell’originale), ma i loghi ufficiali di Giro, Apt di Fassa e Trentino e il simbolo del comune di Canazei, che il 24 maggio 2017 ha ospitato un arrivo di tappa. A Passo Pordoi, che ha fatto da sfondo dal 1940 a 40 tappe del Giro d’Italia con le eccezionali imprese di Gino Bartali e Fausto Coppi, si trovano sia il monumento dedicato al campionissimo, sia quello realizzato con una bici donata da Gilberto Simoni.
Sega di Ala
Informazioni Turistiche
Passeggiando per le vie tranquille di Ala, nel basso trentino, a una manciata di chilometri da Verona, si respira un’atmosfera particolare, dal sapore antico. I palazzi signorili, le piazze, i cortili; nel silenzio delle sue stradine dall’aria misteriosa si coglie il fascino di un passato ricco e prestigioso. Si narra che a metà del 1600 due profughi genovesi, giunti casualmente in Vallagarina, si siano stabiliti ad Ala per esercitare la professione di tessitori di velluto, arte nella quale erano abilissimi maestri. È nata così la prima fabbrica di velluti, che ha dato il via ad un fiorente artigianato e commercio rendendo Ala famosa in tutta Europa.
Ribattezzata “Città di Velluto” nel Settecento, nel 2007 ha ricevuto la “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano. Il suo elegante centro storico, uno dei più ben conservati del Trentino, d’estate si anima in occasione “Città di Velluto”, appuntamento che apre piazze, palazzi e giardini a spettacoli d’arte, musica e poesia per rivivere i fasti del Settecento.
Gastronomia
Oltre che per i vini raffinati la Vallagarina è conosciuta anche per i suoi prodotti di qualità, che donano un tocco originale e gustoso alla tavola. I formaggi di malga morbidi o stagionati, dal gusto delicato o pungente, ognuno con caratteristiche uniche, risultato di tecniche e sapori diversi che si tramandano da lungo tempo. Gli ortaggi biologici della Val di Gresta, tra le prime valli in Italia a dedicarsi al biologico, fra tutti: il cavolo cappuccio, la carota, il sedano rapa e la patata. Le erbe officinali come menta, melissa, calendula, fiordaliso e malva, usate sia in campo alimentare sia nella cosmesi. La più pregiata delle specie presenti sul territorio è sicuramente lo zafferano del Baldo, che si ricava dai fiori del Crocus Sativus, caratterizzato da un inconfondibile colore giallo, un aroma intenso e un sapore deciso. I cereali quali grano e grano saraceno, frumento, sorgo, segale, avena ed orzo. Le carni e i salumi, molte macellerie e aziende agricole in città e nei piccoli borghi proseguono nella tradizione di produrre, ognuna con le proprie ricette, luganega (il salame delle valli trentine) e altri salumi tipici. I marroni di Castione, da cui nascono ricette e prodotti unici, come i tagliolini di castagne, la birra di castagno, e, per chiudere in bellezza, il celebre Marroncino di Castione.
Bevande
Il Trentino è una delle zone viticole di montagna che grazie a una coralità produttiva profondamente legata al territorio, offre vini identitari. Qui, bagnata dal Fiume Adige, ventilata e protetta da importanti catene montuose come le Piccole Dolomiti, si trova la Vallagarina. Una valle che presenta condizioni estremamente favorevoli alla viticoltura. Tra pianure, colline, terrazzamenti e i ripidi pendii delle valli laterali, in Vallagarina si producono grandi vini, dal metodo classico ai bianchi fino ai vini rossi di grande struttura, fra cui spiccano gli autoctoni Marzemino, Casetta ed Enantio. In Vallagarina, oltre al vino, si fa strada una nuova generazione di birre artigianali, fermentate e affinate in botti con uva o mosto d’uva, oppure spumantizzate con metodo classico direttamente in bottiglia. Altro ruolo importante lo giocano le grappe monovitigno, ottenute da vinacce di una solita qualità d’uva, come la Grappa al Marzemino e al Moscato, o grappe aromatizzate per infusione come la Grappa alla Ruta, all’Ortica, e al Fieno.
Per chi alle bevande alcoliche preferisse invece i sapori semplici della frutta, un’antica tradizione a cui si ricorre da tempi immemorabili è quella della preparazione dei succhi di frutta e degli sciroppi a base di lampone, sambuco, mirtillo o amarene.
Punti di interesse
Attraversare il centro storico in compagnia dei figuranti in costume del Settecento è il modo migliore per addentrarsi nella storia di uno dei più eleganti borghi del Trentino. “Città di Velluto” e “Città di Musica”: in queste due arti affondano le radici più profonde di Ala, da sempre territorio di transito. Palazzo Taddei, con il suo splendido loggiato decorato con mascheroni, diventerà in futuro sede del Museo provinciale dei Tessuti e delle Arti Tessili. Nelle sale di Palazzo De’ Pizzini, il Museo del Pianoforte Antico esporrà a breve una prestigiosa collezione di pianoforti dell’epoca di Mozart, Schubert, Beethoven e Chopin.
In posizione dominante sul centro storico, si può scorgere la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, di origini antichissime e a nord della città, lungo il percorso che costeggia l’antica “strada romana”, si erge maestoso il santuario di San Valentino, antico luogo di culto. A pochi chilometri da Ala, lungo la strada statale che porta verso Verona, si trova l’antica chiesa romanica di San Pietro in Bosco mentre a Serravalle, un cippo è posto in memoria del luogo esatto in cui, il 29 ottobre del 1918, l’esercito asburgico chiese di sospendere i combattimenti. Dalla località Sega il paesaggio si trasforma in un lieve altipiano con ampi prati, boschi di faggi e malghe con i caratteristici tetti in pietra ed ancor oggi utilizzate per l’alpeggio dei bovini. È un ambiente particolare e unico sia dal punto di vista geomorfologico, che paesaggistico, storico ed ambientale. I fenomeni carsici hanno modellato il paesaggio, tipiche sono le “cronelle”, formazioni stratificate rocciose di pietra che emergono dai prati creando un paesaggio suggestivo ed indimenticabile. L’altopiano della Lessinia consente agli amanti dell’outdoor, di immergersi in un’atmosfera ricca di tradizioni contadine, di sapori e di storia. Per un trekking nei luoghi della memoria, consigliata la passeggiata ai Busoni, una serie di gallerie costruite dall’Esercito Italiano, interamente scavate nella roccia di Cima Borghetto. Per le escursioni sulle “Piccole Dolomiti”, il punto di partenza è la Valle dei Ronchi. All’imbocco della valle, una suggestiva passeggiata conduce anche alla scoperta di un’antica fucina lungo il torrente Ala.