altimetria
planimetria
info tecniche
Tappa con la prima parte lungo la costa del Lago di Garda caratterizzata dalla presenza di oltre trenta gallerie di diversa lunghezza illuminate e ben pavimentate. Dopo Riva del Garda inizia la sequenza praticamente ininterrotta di salite che porta il dislivello totale della tappa sopra i 5000 m. Si scala il Passo di Santa Barbara (12 km oltre l’8% medio), il Passo di Bordala (4.5 km al 7% circa) per entrare nella Valle dell’Adige e, superata Rovereto, in Vallarsa. Si scala la salita di Matassone (circa 13 km al 5%) e immediatamente dopo Serrada (17 km al 5.5%) per ritornare all’Adige attraverso Folgaria. Si affronta come ultima salita il Monte Bondone da Aldeno (20 km al 6.8% medio, 15% max). Le strade sono tutte di larghezza media, con buona pavimentazione.
Ultimi km
Ultimi chilometri in leggera ascesa (circa 4% medio) con sede stradale in ottimo stato che dopo la località di Viote (2 km circa) si allarga. Retta di arrivo di circa 300 m su asfalto (largh. 7 m).
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Sabbio Chiese
Panoramica
Sabbio Chiese, comune della media Vallesabbia, in posizione paesaggisticamente ridente, si estende su un territorio vasto circa 1900 ettari, ad un’altitudine di 277 mt. Il territorio è attraversato dal fiume Chiese e dai torrenti Vrenda, Trinolo e Preane. È costituito dal capoluogo e dalle frazioni Sabbio Sopra, Pavone e Clibbio. Il cuore dell’abitato è dove il fiume Chiese riceve le acque del torrente Vrenda, con la valle che allarga l’orizzonte formando una comoda conca. L’incontro tra i riflessi dell’acqua del fiume e quelli del verde della natura formano un quadro assai ripreso dai pittori. L’insediamento è assai antico. Probabilmente ha dato il nome alla Valle Sabbia. Conserva tracce della presenza romana ed è stato nucleo di fede al tempo del Longobardi e dei Franchi, come testimonia la dedicazione a San Michele Arcangelo della Chiesa Parrocchiale. È dominato da una bellissima Rocca che è visibile da buona parte della Valle.
Gastronomia
Tra verdi paesaggi incontaminati e produzioni agricole legate ancora oggi ad antiche tradizioni familiari, Sabbio Chiese e l’intera Valle Sabbia, accolgono il visitatore con una preziosa gamma di prodotti agroalimentari profondamente legati al territorio: grandi formaggi vaccini, bontà caprine, insaccati genuini, miele e marmellate, funghi, erbe di montagna, acque naturali alpine dal monte Maniva e termali dalle Fonti Castello delle Terme di Vallio, tartufi e prodotti ittici unici e pronti a sorprendere il gusto del visitatore. Non mancano i frutti di bosco, il miele, le amarene, i marroni e le castagne.
La Valle Sabbia è famosa per la produzione di rinomati formaggi vaccini freschi e stagionati e imperdibili bontà derivanti dalla lavorazione del latte di capra, in particolare formaggi e yogurt.
Nel 1880 hanno iniziato a sorgere a Sabbio Chiese e in tutta la Valle Sabbia diverse latterie sociali per diffondere gli ottimi prodotti caseari: il Bagòss, il Sabbio e il Conca, il Nostrano Valsabbia e la Formaggella valsabbina.
L’ampiezza di molti territori ha permesso un’agricoltura diffusa e numerosi allevamenti bovini e suini. In aggiunta le rigogliose montagne e i diffusi territori collinari consentono ancora oggi la raccolta delle preziose erbe selvatiche, che trattate secondo antichi metodi, danno vita a formaggi, ricette storiche e liquori artigianali.
Tra le piante commestibili che crescono in alta quota troviamo i radicchi e gli asparagi selvatici, disponibili sul mercato anche sotto forma di conserve.
Largamente diffusa nei torrenti di montagna e regina della pesca locale, la trota è uno dei prodotti tipici più amati della Valle Sabbia così come il pesce persico cucinato con maestria nei locali che si affacciano sul Lago d’Idro.
Prelibatezze che si possono considerare uniche nel loro genere, e che trovano spazio nei tipici piatti della tradizione valsabbina, sapientemente riproposti partendo dalle ricette più antiche, come i gnocchi di pane ed erbe selvatiche, i casoncelli al burro fuso o la tradizionale “polenta taragna”. Tra i piatti più rinomati e riconducibili al territorio troviamo “lo spiedo” che nel tempo, ha assunto l’aspetto di un grande piatto festivo, imponente, conviviale e utilitaristico.
La tradizione, infatti, prevedeva l’utilizzo quasi completo degli animali da cortile: pollo, coniglio, maiale, faraona e poi, naturalmente, uccelletti accompagnati dalle patate che crescevano abbondanti su queste fresche colline.
In passato anche i vigneti erano assai diffusi in Valle Sabbia, mentre attualmente la provvista di vino arriva dal vicino Lago di Garda.
Da notare che in questi ultimi anni sono state intraprese numerose iniziative per il rilancio delle eccellenze culinarie locali, grazie a progetti che hanno portato entusiasmo e dato buoni frutti, grazie ai laboratori gastronomici che si sono succeduti e grazie alla collaborazione tra cuochi, ristoratori, produttori locali e semplici cittadini.
Punti d'interesse
Per la sua amena posizione geografica, per le non poche bellezze naturali, per la particolare conformazione urbana con antiche dimore sul fiume, per la qualità delle opere d’arte conservate nelle Chiese, il paese merita una visita, che certamente non delude.
Il percorso deve iniziare dalla Rocca, posta su una rupe al centro dell’abitato. È stata sino alla metà del 1400 un castello importante cinto da mura e qui ha avuto il riferimento buona parte della storia della valle. Trasformata in santuario mariano nella prima metà del 1500, presenta due chiese sovrapposte, una forma architettonica rara. Sulle pareti si possono ammirare molti affreschi dedicati alla Vergine datati dal 1505 al 1550. Il panorama, che si gode dopo aver percorso una lunga scalinata rimasta intatta per secoli, è da mozzafiato.
Le chiese di Sabbio sono una rivelazione per le pitture che contengono, tutte datate dalla metà del 1400 ai primi anni del 1600, quando il paese, grazie ai rapporti dei suoi stampatori in città importanti ha vissuto un suo Rinascimento in un modo fruttuoso di arte e di intraprendenza economica. Fu borgata popolosa e ricca d’ingegni, con notevole impulso specialmente nei primi due secoli del dominio della Serenissima Repubblica Veneta. Non vi è dubbio che la residenza a Venezia, a Verona, a Ferrara, a Roma degli stampatori “da Sabbio” non ha solo prodotto libri preziosi ma ha pure portato in paese idee, confronti, relazioni umane importanti che hanno favorito l’amore per il bello dell’arte.
La Parrocchiale di San Michele mostra un polittico dipinto nella prima metà del 1500 raffigurante la Madonna con il bambino ed i santi protettori delle diverse chiese del paese. È un’opera di grande qualità che richiama l’arte lombarda e veneta. Ci sono poi due pale assai belle. Una raffigurante la “Deposizione di Cristo dalla Croce”, iconograficamente rimanda ad un celebre disegno di Raffaello del 1507.
Portandosi poi nella Chiesa di san Martino a Sabbio Sopra, lo stupore aumenta alla vista del polittico affrescato su muratura, sempre con la Vergine ed i Santi venerati nella storia religiosa del paese. È straordinario, con motivi ancora gotici, eseguito nella prima metà del 1400. È uno dei tre polittici in muratura della Provincia di Brescia. Altre pale, datate dai primi anni del 1500 sino al primo decennio del 1600, accompagnate da affreschi fanno di questa chiesa una vera “galleria d’arte”.
Sabbio Chiese è stata la “piccola patria” di molte famiglie di stampatori, come i Nicolini detti “da Sabbio” che, nei secoli XVI e XVII, hanno portato con la loro affascinante arte il nome del paese in parecchie città italiane ed in Europa. Fu così rilevante l’attività di questi stampatori, che sui cartelli stradali in questi anni è stata aggiunta la scritta “paese degli stampatori, secolo XVI- XVII” ed è in atto una grande impresa culturale, la costruzione del Museo degli stampatori “da Sabbio”.
È paese tuttora di espansione, uno dei cuori pulsanti della Valle Sabbia.
Monte Bondone
Panoramica
Trento, nel cuore delle Alpi, ha una storia millenaria, fatta di tradizione mitteleuropea e cultura italiana, le cui testimonianze sono custodite nei siti archeologici e nei musei d’eccellenza che la città ospita. La Tridentum romana, il Castello del Buonconsiglio e il MUSE, il Museo delle Scienze disegnato da Renzo Piano, sono solo alcune delle attrazioni più caratteristiche della città.
Trento è il palcoscenico perfetto per festival e manifestazioni di richiamo internazionale, come il Trento Film Festival, il Festival dell’Economia e il Festival dello Sport. Storia e folklore hanno la loro massima espressione in rievocazioni storiche in costume come le Feste Vigiliane. L’atmosfera poi che si respira a Trento durante il periodo natalizio è unica: l’aria pungente e il candore della neve, l’incanto delle feste, l’artigianato e i sapori del famoso Mercatino di Natale di Trento regalano una vacanza davvero speciale.
Il capoluogo ha anche un cuore sportivo con i trekking urbani e un’ottima rete di piste ciclabili e al centro di un itinerario che unisce il Garda alle Dolomiti. Tra le grandi salite del Trentino in bici, da non perdere la mitica salita Charly Gaul che con una lunghezza di 16,3 km e 1370 m di dislivello conduce da Trento sul Monte Bondone.
A pochi chilometri dalla città di Trento e facilmente raggiungibile, il Monte Bondone è una splendida cornice naturale dove respirare l’aria pura e fresca di montagna e trascorrere del tempo all’aria aperta in sicurezza e tranquillità.
Gastronomia
La cucina trentina conserva gelosamente l’autenticità delle sue radici alpine, fondendola con il meglio della dieta mediterranea. Una gastronomia tradizionale e allo stesso tempo evoluta, attenta alla massima qualità delle materie prime e sempre rigorosa sulla genuinità dei prodotti.
Prodotti genuini come le trote e i salmerini dei torrenti di montagna, l’Olio Extravergine di Oliva DOP del Garda Trentino, le verdure bio, i piccoli frutti, le eccellenze lattiero-casearie ottenute dal buon latte trentino, i salumi e le tante specialità di malga o delle aziende agricole.
Vino e bevande
In Trentino climi e terreni differenti così come la cura e maestria dei vignaioli trentini concorrono a far nascere vini pregiati conosciuti in tutto il mondo. Le eccellenze enologiche locali come il Trentodoc, prestigioso spumante metodo classico, e il Vino Nosiola, vitigno autoctono della Valle dei Laghi, con i suoi derivati possono essere degustati nelle tante cantine che costellano il territorio. Presso Palazzo Roccabruna a Trento si trova inoltre l’Enoteca Provinciale dove scoprire tutte le specialità enogastronomiche del territorio.
Punti d'interesse
L’offerta culturale ed artistica della città di Trento, sede del Concilio ecumenico della Chiesa Cattolica dal 1545 al 1563, è davvero molto ricca grazie alla sua lunga storia millenaria. Da non perdere lo spazio archeologico sotterraneo della Tridentum romana, le facciate affrescate dei palazzi nobiliari cinquecenteschi del centro storico, il Castello del Buonconsiglio, il MUSE, moderno Museo delle Scienze disegnato da Renzo Piano, la Cattedrale di San Vigilio e la Basilica paleocristiana nel sottosuolo, il Museo Diocesano Tridentino, il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, le Gallerie di Piedicastello fino agli spazi espositivi d’avanguardia della Galleria Civica di Trento – Mart.
A circa 20 minuti da Trento, si trova poi il Monte Bondone con tante opportunità per trascorrere giornate di sport e divertimento nella natura. Presso la Conca delle Viote, inoltre, è possibile osservare le stelle presso la Terrazza delle Stelle e scoprire la biodiversità vegetale dell’ambiente alpino del Giardino Botanico Alpino.