altimetria
planimetria
info tecniche
Percorso
Tappone alpino con oltre 5000 m di dislivello. Partenza a salire in Valsabbia fino alla prima asperità del Goletto di Cadino con una salita di circa 30 km che porta a quasi 2000 m. Discesa in Val Camonica (da segnalare alcuni passaggi a livello) e risalita fino a Edolo. Si scala quindi il Passo del Mortirolo dal versante di Monno su strada che a 3 km della vetta diventa stretta e ripida. Discesa su Grosio molto impegnativa con strada stretta e in alcuni punti piuttosto ripida. Dopo il tratto pianeggiante si affronta la salita di Teglio (anche in questo caso strada abbastanza ristretta e con tratti oltre il 15%). Discesa veloce su Tresenda per affrontare la salita finale del Valico di Santa Cristina. La prima parte (due brevi gallerie) è larga e ben pavimentata per diventare più stretta una volta deviato verso la vetta. La salita si snoda a tornanti dentro il bosco con pendenze elevate. Discesa veloce e impegnativa poi sull’arrivo.
Ultimi km
La discesa dal Valico di Santa Cristina fino ai 1500 m dell’arrivo è molto impegnativa. La carreggiata è ridotta e la pendenza abbastanza elevata. Entrati nel tratto finale la strada sale costantemente attorno al 3% fino alla linea di arrivo (asfalto)
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Salò
La Parola alle Istituzioni
Avv. GianPiero Cipani – Sindaco di Salò
“Questa iniziativa rientra nel solco della grande tradizione sportiva del nostro comune, che in passato ha ispirato grande eventi ciclistici, il primo campionato del mondo nel 1962 , la bellissima tappa del Giro D’Italia a cronometro nel 2001 ,un grazie agli organizzatori ed a chi insieme a me ha voluto fortemente questa partenza di tappa.”
Panoramica
Affacciato su un incantevole golfo ai piedi del monte San Bartolomeo, sulla sponda bresciana dell’Alto Garda, Salò è il primo comune della Riviera dei Limoni. Incorniciata dai dolci rilievi dell’anfiteatro morenico, gode di un microclima di tipo mediterraneo.
Già nota in epoca romana, Salò ha sempre svolto un ruolo cruciale nella storia del Lago di Garda e d’Italia.
Le tracce di un passato ricco sono tuttora evidenti, infatti passeggiando nel centro storico compreso tra piazza Carmine, la “Fossa” e il lungolago, si possono ammirare antiche dimore signorili ed eleganti palazzi del Seicento a testimonianza dei capitoli storici ad elevato rilievo artistico e culturale.
Passando per i vicoli e le piazzette sono molti i bei negozi, i ristoranti, i bar, le locande e gli alberghi di ottimo livello a disposizione dei turisti.
Nella stagione estiva vi sono una serie di manifestazioni che vedono protagonisti la mu-sica classica e quella jazz suonata dal vivo, la rassegna florovivaistica, manifestazioni sportive di alto livello e tante altre iniziative ma, soprattutto, il tradizionale Festival violini-stico internazionale Gasparo da Salò, giunto alla 64^ edizione visto tra le rassegne estive più longeve e blasonate d’Italia.
Gastronomia
A Salò si possono gustare le eccellenze enogastronomiche caratteristiche del Parco dell’Altro Garda, di cui fa parte, e della vicina Valle Sabbia: questi territori vedono la presenza di elementi della macchia mediterranea affiancati a quelli della fascia alpina.
IL PESCE
Pesci di lago facilmente trovabili nelle acque del Garda sono trote, trinche, carpe, bottatrici, lavarelli, sardelle, cavedani, lucci, alborelle e anguille. Il pesce di lago non è allevato, ma viene ancora pescato secondo gli usi antichi con le reti tradizionali.
L’OLIO
L’olio gardesano è un olio di qualità elevata per le sue caratteristiche organolettiche e per i suoi benefici sulla salute. È caratterizzato da una bassa acidità e viene utilizzato in tutte le pietanze della tradizione locale.
I LIMONI
Gli agrumi del Garda bresciano sono il limone, il bergamotto, il cedro e l’arancio. Grazie al clima favorevole e all’utilizzo di particolari serre la produzione di limoni, così come degli altri agrumi, ebbe la sua massima espansione nel ‘700, ma continua ancora oggi nella cultura locale.
In particolare, si ricorda la nostra ditta locale la Cedral Tassoni. Nata nel 1793 come Spezieria, Cedral Tassoni è un’azienda italiana con sede a Salò, sulla riva bresciana del Lago di Garda, dove ancora oggi risiedono gli uffici e lo stabilimento produttivo. Nel 2018 l’azienda ha celebrato 225 anni di attività, un traguardo raro e importante. Negli anni l’azienda si è evoluta fino a diventare un marchio noto ed evocativo, capace di far breccia nel cuore degli italiani e di perdurare al di là delle mode. Oggi Tassoni è un’eccellenza a livello mondiale. Le peculiarità della storia di Cedral Tassoni sono gli elementi fondamentali che hanno contribuito a creare prodotti di successo distribuiti in tutto il mondo: la tradizione di distillare infusi idroalcolici ricavati dal cedro, il rispetto delle materie prime e una filiera controllata che produce i propri aromi, dalla selezione dei frutti alla preparazione degli aromi, all’imbottigliamento al prodotto finito, con una lungimiranza e un nome che ancora oggi, dopo due secoli di storia, delizia i palati dei veri intenditori con un gusto che non smentisce mai.
Bevande
I vini prodotti sul territorio del Garda hanno avuto il riconoscimento del marchio di denominazione di origine controllata (D.O.C.). Tra i più conosciuti ricordiamo il Garda Bresciano o Riviera del Garda Bresciano Bianco, Chiaretto e Rosso e il Garda Bresciano Groppello. I vini prodotti con vinificazione tradizionale di uve Groppello, Barbera, Marzemino e Sangiovese danno origine al vino Garda Classico doc. Il suo colore è rosso brillante, il profumo è delicato e tipico, grazie al Groppello. Il gusto è fragrante e armonico, con retrogusto leggermente amarognolo. È un vino da tutto pasto che si accompagna egregiamente a salumi e carni magre. Va servito a 15°-17°.
Altri prodotti tipici del Garda bresciano sono i capperi, conservati secondo la tradizione sott’olio di oliva o sotto sale; il tartufo gardesano; il formaggio, dalla formaggella di Tremosine al formaggio Tombea; il miele, nutriente e di grande qualità e la grappa, prodotta in particolare nella zona di Tignale.
Punti di interesse
MU.SA
Il museo MU.SA, ospitato negli spazi della chiesa e del collegio somasco di Santa Giusti-na, complesso fondato nel 1587, custodisce nelle sue ampie e luminose sale una raccol-ta di opere d’arte, raffinata liuteria e antichi macchinari in percorsi tematici tra passato e futuro, cultura e territorio, economia e bellezza che raccontano la storia di Salò.
DUOMO SANTA MARIA ANNUNZIATA
Il Duomo di Santa Maria Annunziata (1453) rappresenta l’opera di maggior pregio architettonico della Città, progettata da Filippo delle Vacche da Caravaggio e realizzato in stile tardo gotico dalla facciata incompiuta. Custodisce al suo interno tele di Zenone Veronese e di Paolo Veneziano.
Antonio Vassilacchi, detto l’Aliense, vi eseguì diversi affreschi e l’altare maggiore è caratterizzato da un imponente ancona dorata dove sono inserite dieci statue lignee realizzate da Pietro Bussolo.
PALAZZO DELLA MAGNIFICA PATRIA
Oggi sede del Municipio, è simbolo dell’epoca d’oro della Serenissima. Costruito nel 1542, si trova sul bellissimo lungolago, con la sua loggia impreziosita da affreschi, lapidi commemorative, numerose effigi e un bassorilievo abraso del Leone di San Marco, a testimonianza del passaggio della città sotto il dominio veneziano nel 1426.
A pochi metri, in Piazza San Giacomo, si erge la CHIESA PARROCCHIALE DI SAN GIACOMO APOSTOLO (sec. XV/XVIII): opera dell’architetto Costanzo Michela risale alla metà del 1700; il poderoso campanile gotico presenta interessanti decorazioni in cotto.
Sui CORSI TORINO E INDIPENDENZA si apre la spaziosa allea pedonale, luogo di grande vitalità cittadina. In Corso Indipendenza si trovano interessanti dimore ottocentesche tra cui Villa Vallero, polo culturale con parco aperto al pubblico.
Ultima, ma non ultima la CHIESA DI SAN FRANCESCO con il suo CONVENTO (sec. XIII/XV/XVII) – Via San Francesco: conserva resti di chiostro e affreschi tre/quattrocenteschi nella sacrestia gotica e all’interno della chiesa; di rilievo il dipinto dell’artista casalese Gian Martino Spanzotti “Madonna e padri della Chiesa in adorazione del bambino” (fine 1400).
Non manca la possibilità di continuare con itinerari naturalistici nelle FRAZIONI visitando in biciletta o a piedi le borgate rivarolesi alla scoperta di forni, mulini, cappelle e cascinali immersi nei verdi panorami pianeggianti; o lungo il TORRENTE ORCO, oasi faunistica, denominato in dialetto “Eva d’or” per i suoi depositi auriferi. Nelle vicinanze non mancano testimonianze romaniche e medievali.
Aprica
La Parola alle Istituzioni
Dario Corvi – Sindaco di Aprica
“Il connubio tra Aprica e il Giro d’Italia continua, con il decimo arrivo di tappa nella storia della nostra località. Le strade di Aprica e delle nostre montagne hanno scolpito momenti indelebili nella memoria degli appassionati, come la storica vittoria di Marco Pantani nel 1994, che ne ha consacrato il mito.
Anche quest’anno i passi Mortirolo e Santa Cristina sapranno offrire uno spettacolo unico, dando luce e risalto ai nostri stupendi paesaggi. In una tappa che si propone di valorizzare ancor più il legame con il territorio e i suoi prodotti, offrendo allo Sforzato, eccellenza vinicola valtellinese, una vetrina unica. Aprica è pronta ad accogliere i campioni del ciclismo e tutti gli appassionati della corsa rosa. Vi aspettiamo!”
Panoramica
Aprica si trova nel cuore delle Alpi, tra la Valtellina e la Valcamonica. E’ una destinazione di montagna ideale per famiglie con numerose attività nella natura sia in estate che in inverno. Durante l’estate i must sono il trekking e il ciclismo. Per gli appassionati di ciclismo su strada Aprica è uno dei passi alpini imperdibili (spesso protagonista del Giro d’Italia) insieme al Mortirolo e al Passo di S. Cristina. Gli amanti della mountain bike possono godere dei percorsi che si snodano nel Parco delle Orobie Valtellinesi. E poi ci sono il golf, la pesca sportiva, il tiro con l’arco, il tennis, l’equitazione e molto altro. In inverno lo sci è protagonista in Aprica con oltre 50 km di piste: da quelle più impegnative a quelle per i bambini. Aprica offre anche esperienze di sci notturno grazie alla recente apertura della super panoramica del Baradello, la pista illuminata più lunga d’Europa! Non mancano gli itinerari con le ciaspole così come le piste per lo sci di fondo.
Gastronomia
Ad Aprica e in Valtellina si possono degustare eccellenze agroalimentari che negli anni hanno ottenuto il riconoscimento di prodotti DOP e IGP e sono tutelati dai marchi europei di origine. I formaggi, i vini, la bresaola, le mele e i pizzoccheri sono il frutto di un ambiente in cui, dal fondovalle alle vette e ai ghiacciai, si susseguono vigneti terrazzati, campi coltivati, meleti, boschi e alpeggi. Questa ricchezza di ambienti e una lunga e sapiente tradizione locale legata all’agricoltura e all’allevamento ci regalano i pregiati prodotti enogastronomici che non mancano mai sulle tavole valtellinesi. I piatti della tradizione valtellinese sono l’esempio perfetto di come la sua gente si sia adattata a un territorio difficile che offre una varietà di risorse incomparabile. La Valtellina è conosciuta nel mondo per i suoi pizzoccheri. È un primo piatto che racchiude il gusto autentico della Valtellina. Pasta fresca di grano saraceno, patate, cavoli, formaggio e burro di malga sono gli ingredienti principali. Lo Sciatt è il lato divertente della cucina valtellinese per via della forma, che dà il nome a questo piatto. Queste frittelle di grano saraceno ripiene di formaggio vengono solitamente servite su un letto di insalata. Questi deliziosi bocconcini hanno la forma di rospi, da qui il nome sciatt (“rospo” in dialetto valtellinese). E, naturalmente, non puoi dimenticare i dessert! Il dolce tradizionale di Aprica si chiama panvì, che consiste in fette di pane di segale tostate nel burro e cosparse di vino rosso e zucchero.
Bevande
Il connubio tra la Valtellina e la produzione di vino ha origini antiche che hanno modellato inconfondibilmente il paesaggio. Infatti, gli oltre 2.500 chilometri di muretti a secco scolpiscono il territorio creando 850 ettari di vigne e dando vita alla più grande area terrazzata di Italia lungo i circa 50 chilometri che vanno da Morbegno a Tirano. Indiscusso padrone di casa è il Nebbiolo delle Alpi qui chiamato Chiavennasca, che dà vita a vini eleganti nelle sue tre declinazioni principali: il Rosso di Valtellina DOC, il Valtellina Superiore DOCG e lo Sforzato di Valtellina DOCG. Il Rosso di Valtellina è un vino ideale per primi e secondi. Il Valtellina Superiore DOCG ha 5 sottozone che danno ai vini caratteri differenti: Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella. Prodotto nelle zone più soleggiate e invecchiato per almeno 12 mesi in botti di rovere, è ideale nell’accompagnare piatti importanti della tradizione valtellinese come i pizzoccheri. Infine, lo Sforzato di Valtellina è il primo passito rosso secco italiano al quale è stata riconosciuta la nomenclatura DOCG. Si tratta di un vino importante realizzato attraverso un’attenta selezione delle uve e un procedimento di asciugatura che porta il chicco a perdere almeno il 40% del proprio peso. Solo dopo almeno 20 mesi di invecchiamento questo prodotto raggiunge una gradazione alcolica minima di 14% ed è pronto per essere gustato. Un soggiorno in Valtellina non può prescindere da una visita in cantina e in vigna, per scoprire cosa si nasconde dietro ogni calice di buon vino valtellinese ed una piacevole degustazione.
Punti di interesse
Una skiarea molto varia quella di Aprica e Corteno: ogni genere di piste da sci, dalle azzurre alle nere per soddisfare tutti, dai principianti agli sciatori più esperti. Direttamente in paese si trova la zona Campetti, paradiso dei bambini che si avvicinano allo sci per la prima volta. E poi si sale fino a 2300m, in Valletta, cuore del Palabione, da dove si domina tutto il paese. Gli sciatori più preparati si mettono alla prova tra piste rosse e nere, come il “Pistone” della Magnolta mentre chi si vuole godere il panorama, senza troppo impegno, si diverte sulla Superpanoramica di oltre 6 km del Baradello. Piste per tutti i palati, divertimento per grandi e piccoli e ovviamente ristori e solarium per rilassarsi a fine pista. Sia per la disposizione a sud che per l’innevamento programmato sulla quasi totalità del comprensorio, Aprica gode di una stagione sciistica lunga, stabile e con condizioni della neve invidiabili.
Aprica e la media Valtellina offrono parecchi spunti per gli amanti della bicicletta. Percorsi con diverse difficoltà, considerando lunghezza e dislivello, permettono di visitare paesi e borghi storici, che regalano sorprese inaspettate. Il sentiero Valtellina, che costeggia il fiume Adda e attraversa i frutteti, offre panorami mozzafiato in tutte le stagioni. Per i biker più allenati, le “grandi salite” rese famose dai passaggi del Giro d’Italia sono sulla porta di casa. Mortirolo, Gavia, Stelvio e S. Cristina e il passo Aprica stesso, più volte tappa della competizione, non hanno bisogno di presentazioni: legati ai grandi nomi del ciclismo mondiale, e ricordati per le imprese di Marco Pantani, offrono esperienze indimenticabili agli appassionati, anche quelli che preferiscono la pedalata assistita.
Aprica offre agli appassionati di MTB un territorio ricco di sentieri, strade bianche, strade militari che attraversano malghe ed alpeggi e uniscono ristori e rifugi in quota, consentendo escursioni in bicicletta con punti attrezzati per la sosta. Tracciati per famiglie o più tecnici per bikers esperti, ideali anche per cimentarsi con le più comode e-bike.
Ad Aprica vi aspettano oltre 200 chilometri di sentieri e itinerari di montagna che potete percorrere in massima sicurezza godendo nel contempo di panorami mozzafiato. Ci sono percorsi semplici, adatti a tutti, che attraversano zone naturalistiche molto interessanti come la Riserva Naturale di Pian di Gembro o la Riserva Naturale delle Valli di Sant’Antonio con la Val Brandet e la Valle di Campovecchio.
L’Osservatorio Eco-faunistico Alpino di Aprica, ideato e diretto dal biologo naturalista Bernardo Pedroni, è una vasta area di oltre 25 ettari all’interno della quale si snoda un itinerario didattico e naturalistico attrezzato. Si ha l’opportunità di conoscere la natura e osservare da vicino alcune specie animali e vegetali presenti nel Parco delle Orobie Valtellinesi.