altimetria
planimetria
info tecniche
Tappa divisa in tre parti: collinare per i primi 50 km, piatta da Alba a Rivoli (primo passaggio) per 75 km e quindi il circuito finale di 54 km con la salita al Colle Braida. Prima parte con ondulazioni continue e ininterrotte curve e saliscendi. Dopo Alba, strade di media larghezza prevalentemente rettilinee. Circuito finale con attraversamenti cittadini articolati per effetto di rotatorie e spartitraffico con, dopo Avigliana, la scalata al Colle Braida (9.8 km oltre il 7% con punte del 12%). Discesa e avvicinamento successivi fino all’arrivo con alcuni attraversamenti cittadini da tenere in considerazione.
Ultimi km
Ultimi 3 km interamente all’interno dell’abitato di Rivoli. Da segnalare tra i -2 km e l’ultimo chilometro un breve restringimento che immette nella discesa che porta alla curva ai 750 m di immissione in Corso Einaudi. Curva stretta a sinistra seguita da 200 m all’8% e quindi dal rettilineo finale di 400 m in leggerissima ascesa su asfalto (largh. 9 m).
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Bra
Panoramica
Situata tra le colline di Langhe e Roero, terra di “rocche”, vigne e castelli, la città di Bra è un crocevia di storia, eccellenze enogastronomiche e cultura. Oggi è una città di quasi 30 mila abitanti, famosa in Italia e nel mondo per essere la patria del movimento Slow Food, per la sua eccellente salsiccia, per i suoi eventi di apertura internazionale e per essere una delle culle del barocco piemontese. Una città a misura d’uomo, che negli ultimi anni si è affermata sempre più come apprezzata meta turistica, grazie anche agli eventi che – dalla Rassegna stellata dedicata alla Salsiccia di Bra “BRA’S” all’evento internazionale organizzato insieme a Slowfood “Cheese – le forme del latte”, passando per Da Cortile a Cortile, Bra Mon Amour, il Salone del Libro per Ragazzi, la granfondo Bra-Bra (alla 30° edizione nel 2023) e la Fiera di Pasqua e Pasquetta – animano questo piccolo gioiello del Piemonte.
Gastronomia
Bra è anche terra di buon cibo e di ottimi vini, con eccellenze conosciute e apprezzate anche aldilà dei confini nazionali. Chi non ha mai sentito nominare la celebre salsiccia di Bra, insaccato di vitello da gustare crudo e autorizzato direttamente da casa Savoia? Per non parlare del formaggio, che porta il nome della città stessa: il Bra Dop – tenero e duro -, delizia per il palato e per i sensi, celebrato insieme a formaggi provenienti da tutto il mondo con la manifestazione internazionale “Cheese! Le forme del latte”. E, ancora, i prodotti freschi degli orti, il pane…per finire con un panino “locale e slow”, il Mac ‘d Bra, che racchiude in un unico morso tutti sapori del territorio.
Un patrimonio preziosissimo che Bra, uno dei quattro comuni italiani fondatori del movimento Città Slow, valorizza anche nella quotidianità, con un servizio di mensa scolastica tra i più avanzati a livello italiano con utilizzo di prodotti a chilometro zero, una grande attenzione alla qualità della vita e alla mobilità sostenibile e tante iniziative per promuovere e tutelare il commercio di prossimità e l’artigianato locale. Un impegno testimoniato anche dai numerosi riconoscimenti nazionali ricevuti, tra cui la Spiga Verde e la certificazione di Comune Rifiuti Free di Legambiente.
Punti d'interesse
Passeggiando per le sue strade e scoprendo le sue piazze, non passeranno inosservate la facciata tondeggiante del Palazzo Comunale, la chiesa di Santa Chiara, capolavoro dell’architetto regio Bernardo Antonio Vittone, la chiesa della Trinità, anche conosciuta come i “Battuti Bianchi”, mirabili esempi del Barocco piemontese, che qui ha avuto una delle sue più mirabili manifestazioni. E poi, i musei di Storia naturale, di Arte, Storia e Archeologia e del Giocattolo, oltre che quello della Bicicletta, con pezzi unici sia della storia delle due ruote che del Giro d’Italia. Ancora, la centrale via Cavour, luogo di ritrovo, di caffé e di locali storici, dove era solito passare le sue giornate anche lo scrittore Giovanni Arpino. Senza dimenticare la Zizzola, edificio simbolo della città che, dall’alto del colle Monteguglielmo, tutto osserva, ospitando un museo multimediale e un parco dal panorama mozzafiato. E poi, c’è Pollenzo, la sua frazione più nota, sulla cui piazza si affaccia un complesso architettonico di edifici che richiamano gli antichi fasti di una delle Residenze Sabaude, dal 1997 Patrimonio dell’Umanità UNESCO. All’interno di questi antichi locali, da alcuni anni l’Università di Scienze gastronomiche coinvolge nei suoi corsi studenti da tutto il mondo, mentre la caratteristica torre che campeggia sulla piazza ospita un’originale Banca del vino, dove sono custoditi e invecchiati alcuni dei più noti cru tricolori.
Rivoli
Panoramica
La città di Rivoli dista circa 13 km da Torino e 102 km dal confine francese, essendo situata all’imbocco della valle di Susa. Oggi conta una popolazione di circa 48.000 abitati. Grazie alle sue antichissime origini storiche rappresenta una delle più peculiari città d’arte della Regione Piemonte. Il collegamento più conosciuto con la città di Torino è rappresentato da corso Francia, una delle principali arterie del capoluogo piemontese, che, grazie a una lunghezza complessiva di 11,75 km, è il corso rettilineo più lungo d’Europa. L’antica quanto ricca storia della città di Rivoli, la rendono un sito di interesse artistico e culturale, i suoi edifici rimandano a epoche e avvenimenti diversi, che insieme testimoniano il suo ricco passato. Tra i beni principali spicca il Castello, una fra le più antiche dimore sabaude, simbolo della città, rinomato polo di attrazione turistica e sede di uno dei musei d’arte contemporanea più rinomati al mondo.
Gastronomia
Rivolotto è il nome di un biscotto, frutto dell’arte di un gruppo di pasticceri e panettieri rivolesi. Al prodotto dolciario è stata riconosciuta la De.Co. (Denominazione Comunale), un riconoscimento importante attribuito ai prodotti tipici e legati storicamente ad un luogo per preservarne la genuinità e la territorialità. Il biscotto è unico per design, forma e gusto ed è l’ambasciatore delle maestranze del gusto locali nelle manifestazioni istituzionali. E’ stato uno dei prodotti d’eccellenza piemontese alle ATP Finals di tennis di Torino.
Rivoli è sede delle Aziende Agricole Scaglia, Massola e Comba, attività di allevamento di bovini della razza piemontese, conquistando numerosi riconoscimenti e premi.
Col susseguirsi delle generazioni e mantenendo la filosofia di un tempo applicata a metodi innovativi, nell’ambito dell’Azienda Scaglia nasce l’idea semplice ma rivoluzionaria dello slow-fast food a km zero, che punta a valorizzare la filiera corta e le eccellenze del territorio. Una nuova proposta di ristorazione che utilizza solo carne lavorata nell’azienda agricola, ottenuta da animali allevati sul territorio.
LE ATTIVITÀ CULINARIE
A Rivoli, nella cornice di un parco secolare, in una villa dei primi del Novecento, si trova la sede de “La Maggiorana” , la prima scuola d’arte culinaria in Piemonte, istituita da Elena Maggiora nel 1973, con la collaborazione della sorella Erica, nominata a 19 anni la più giovane Cordon Bleu d’Itala e allieva dei più illustri esperti di alta cucina, da Gualtiero Marchesi a Paul Bocause.
Le ricette proposte nelle lezioni spaziano dall’esecuzione tradizionale dei grandi classici della cucina italiana alle più ardite rielaborazioni, create e sviluppate da Erica Maggiora.
Bevande
La presenza del Nebbiolo sulle colline di Rivoli è documentata dalla più antica testimonianza scritta, redatta su pergamena, in cui risulta la produzione del pregiato vino presso la Castellania di Rivoli, nell’anno 1266, custodita nell’Archivio di Stato di Torino.
Questo documento fa parte degli oltre 3.000 rotoli, noti come Conti delle Castellanie,
cioè i conti resi da un castellano, rappresentante locale del potere centrale, al suo signore.
Il più antico esistente è proprio il rotolo della Castellania di Rivoli (1264-1266), dove il castellano era Umberto de Balma. Nei conti del A.D. 1266, è riportato: “receptis de exitu vinearum de Nibiol hoc anno de CCC sextariis ” (nell’anno 1266, fra le entrate sono registrati 12.205 litri derivante dalle vigne di Nebbiolo).
Questo documento attesta inequivocabilmente che la prima culla del Nebbiolo conosciuta è Rivoli.
L’azienda vitivinicola Pierro nel 2017, poco più di 750 anni dopo, torna a coltivare le uve del Nebbiolo, riportando a casa una memoria storica che stava per dissolversi.
Punti d'interesse
Castello di Rivoli
Residenza sabauda progettata da Filippo Juvarra per Vittorio Amedeo II ai primi del ‘700, oggi è sede di uno tra i più importanti Musei d’Arte Contemporanea del mondo, riconosciuto tra i siti UNESCO. Nel 1978 è stata oggetto di un imponente opera di risanamento che ha unito le strutture originarie alle nuove strutture moderne. Aperto al pubblico dal 1984, il Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli dispone di 38 sale espositive.
Chiesa di Santa Maria della Stella
Conosciuta come Collegiata Alta, in origine era la sede del convento di San Domenico di Rivoli, legato ai Conti di Savoia. Costruita intorno al 1290, restaurata e modificata nel 1682. La sua sacrestia è attribuita a Juvarra. È la chiesa più importante della città.
Campanile dell’antica Collegiata di Santa Maria della Stella
Situato nel parco dell’antica Villa Fiorito, il campanile romanico del XIII secolo è l’ultimo resto dell’antica Collegiata, la “chiesa del Comune”, consacrata nel 1299 e demolita nel 1799. Il restauro del campanile ha riportato alla luce una meridiana dipinta del Cinquecento su una facciata.
Chiesa della Confraternita di Santa Croce
Presente fin dal 1200, venne consacrata nel 1521 come cappella per la Confraternita ad essa intitolata. L’interno è a croce latina, vi si trovano l’altare maggiore, il coro ligneo e l’organo costruito dai F.lli Concone nel 1730, intatto in ogni sua parte, recentemente restaurato.
Casa del Conte Verde
Testimonianza unica di una dimora signorile del 1300, oggi sede civica di mostre d’arte. La tradizione popolare ha attribuito questo nome all’edificio, poiché risale all’epoca di Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde. La facciata, con il portico al piano terra e il solarium con loggiato aperto all’ultimo piano, ha la peculiarità di comporsi di decorazioni in cotto.
Palazzo Piozzo di Rosignano
Edificato nel 1788 per volontà di Carlo Canova, cancelliere del Gran Priorato dell’ordine di Malta, ha subito numerosi passaggi di proprietà. Dopo il Conte Cesare Piozzo di Rosignano, proprietario dal 1859 al 1979, venne rilevato dal Comune di Rivoli. Nel palazzo vi sono un salone d’onore, uno scalone monumentale, camere e salotti affrescati, una cappella privata.
Rustico di Palazzo Piozzo di Rosignano
L’edificio annesso alla proprietà di Palazzo Piozzo di Rosignano a metà del 1800 era adibito a residenze rurali e a scuderie. Caratterizzato dalla neogotica torre rossa, oggi è sede dell’Istituto Musicale Città di Rivoli.
Villa Cane d’Ussol
Esempio di residenza nobiliare di campagna tra le più rappresentative e meglio conservate nell’area torinese, costruita nel 1775 per il Conte Giuseppe Cane d’Ussol. All’interno, dallo scalone si accede alla sala da ballo, decorata a stucchi con trofei di caccia e ghirlande di fiori. Il suo parco oggi è adibito a giardino pubblico.
Ex Mattatoio
Significativa opera rivolese di Eugenio Mollino realizzata nel 1907, il mattatoio è stato dismesso nel 1991. Oggi l’edificio ospita il Circolo della Musica.