altimetria
planimetria
info tecniche
Tappa molto mossa dopo una fase di avvicinamento pianeggiante di circa 45 km. Prima di entrare nel circuito finale di circa 30 km si affrontano due GPM di difficoltà crescente, la salita di Berzano di San Pietro e la salita di Superga dal versante di Baldissero Torinese che presenta pendenze meno arcigne del versante classi da Torino. Prima di passare una prima volta sul traguardo si affronta lo strappo di San Vito da superare due volte e l’ultima a 3 km dall’arrivo. Dopo il passaggio si scala il Colle Maddalena (7 km al 7%) che porta poi a Moncalieri con una discesa impegnativa e infine allo strappo finale di San Vito.
Ultimi km
Ultimi 5 km caratterizzati dalla breve e ripida salita di San Vito (1.4 km con pendenza media 9.8% e massima 16%) che termina a 3 km dall’arrivo. La discesa veloce porta a circa 600 m dall’arrivo. Ultimi 500 m rettilinei e perfettamente pianeggianti su asfalto larghezza 8 m.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Venaria Reale
Panoramica
Sorta a metà Seicento come residenza di caccia di Carlo Emanuele II, la sua ideazione fu affidata ad Amedeo di Castellamonte, che fece del centrale Salone di Diana uno snodo ideale fra palazzo e giardini.
Vittorio Amedeo II chiamò a lavorarvi prima Michelangelo Garove e poi Filippo Juvarra, che vi costruì alcuni dei suoi capolavori: la Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto e il complesso costituito dalla Scuderia Grande e dalla Citroniera; in seguito Benedetto Alfieri vi realizzò il Rondò con le statue delle Stagioni.
La Reggia è considerata un capolavoro dell’architettura e del paesaggio, e vanta alcune delle più alte espressioni del barocco universale. Nel 1997 è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Torino
La Parola alle Istituzioni
Fabrizio Ricca – Assessore allo Sport della Regione Piemonte
“Queste tappe del Giro sono un grande momento di sport ma anche l’occasione per mostrare ad atleti e appassionati di ciclismo le bellezze del nostro territorio. Le ruote degli atleti che si sfideranno in strada, infatti, percorreranno aree tanto diverse tra loro ma che concorrono tutte in una stessa direzione: dimostrare la bellezza del nostro Piemonte.”
Stefano Lo Russo – Sindaco di Torino
“Le strade di Torino sono pronte ad accogliere i ciclisti in arrivo da tutto il mondo per il Giro d’Italia 2024. Sono felice che Torino torni protagonista del Giro d’Italia. Sarà una straordinaria occasione per accogliere campioni di tutto il mondo e promuovere il territorio e le nostre meravigliose colline. Sarà una festa per tutte e tutti. Torino vuole caratterizzarsi sempre più come città dello sport. Il ciclismo è molto più di uno sport: è crescita individuale e collettiva, ci insegna a gestire le emozioni, darci obiettivi e ci mantiene in salute. Torino, e le meravigliose colline del torinese, sono pronte a tingersi di rosa e a partecipare alla grande festa del Giro d’Italia.“
Panoramica
Nasce nel III secolo a.C. con l’insediamento delle tribù celto-liguri “taurine”, diventa Augusta Taurinorum intorno al 28 a.C. con Ottaviano Augusto, contea franca con Carlo Magno, capitale del regno sabaudo nel XVI secolo e del Regno di Sardegna nel 1713.
Nel XIX secolo è la culla del Risorgimento italiano con Vittorio Emanuele II e sotto la regia di Cavour: con l’unità nazionale del 1861 arriva la consacrazione a capitale d’Italia. Inizia anche lo sviluppo industriale, culminato nel 1898 con la nascita della FIAT, ma anche culturale.
La crisi degli anni Ottanta ha messo il capoluogo piemontese a dura prova, tornato sulla scena internazionale grazie ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2006 e conquistando a pieno titolo l’immagine di città innovativa e in continua evoluzione: le grandi opere, i musei, l’arte contemporanea e il design industriale, la cultura universitaria e il cinema, lo sport e i grandi eventi l’hanno eletta a polo di attrazione turistica.
Torino è anche la città italiana più ricca di verde pubblico: appoggiata ai piedi della collina e abbracciata dal corso del Po e dei suoi affluenti, con 320 km di viali alberati e numerosi parchi urbani ed extraurbani forma un meraviglioso insieme con le terre circostanti
Gastronomia
Torino, come tutto il Piemonte, propone una cucina che deriva dalla tradizione popolare e di corte, genuina e ricca di sapori… gli antipasti da accompagnare ai grissini – inventati nel ‘600 per il principe Vittorio Amedeo II di Savoia -, gli agnolotti, il fritto misto alla piemontese, la bagna cauda, il gran bollito misto con le sue salse, i formaggi delle valli alpine. Il tutto innaffiato dai vini rossi e bianchi DOC e DOCG della provincia: Carema, Doux D’Henry, Freisa, Bonarda, Cari, Erbaluce, Ramie, Caluso Passito…
Una vera cena torinese, però, deve essere preceduta dal rito dell’aperitivo, per degustare magari un vermouth: conosciuto in tutto il mondo e componente indispensabile per i più famosi cocktails, nasce a Torino nel 1786 da un’idea di Antonio Benedetto Carpano.
Anche le più antiche torrefazioni nazionali e i più importanti brand originano da qui, ed è del torinese Angelo Moriondo il primo brevetto di una macchina per caffè “espresso” (1884). Che dire poi del cioccolato e della pasticceria? Bastano poche parole: gianduiotti (ideati da Michele Prochet), “bignole”, zabaione, bicerin…
Bevande
Che il Piemonte sia terra di grandi vini è scontato: tra i rossi più noti sua maestà il Barolo, il Barbaresco, il Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto e tra i bianchi l’Arneis, il Gavi e il Malvasia. Ma che la provincia di Torino sia custode di altrettanti grandi vini è cosa poco nota. Il territorio intorno a Torino è patria di un’importante e antica tradizione vitivinicola: lungo circa 600 chilometri si incontra la zona del Canavese, della Collina Torinese, del Pinerolese e della Valsusa dove apprezzare 25 vini DOC, prodotti da 11 vitigni caratteristici. Tra questi il più torinese di tutti è il Freisa, un vino rosso rubino, leggermente mosso, prodotto nella zona di Chieri e nella vigna urbana accanto a Villa della Regina a poche centinaia di metri dal centro cittadino. Torino vanta un altro primato: l’aperitivo. Conosciuto in tutto il mondo, il Vermouth è nato a Torino nel 1786 da Antonio Benedetto Carpano, e venduto all’inizio in una bottega di liquori in Piazza Castello. Per la sua ricetta si utilizzano il Moscato del Piemonte e i vini corposi del Sud, con estratti e infusioni di circa 30 erbe aromatiche. Esistono vari tipi di Vermouth: rosso, bianco, rosato, dolce e secco. A Torino è un vero e proprio quello dell’aperitivo.
Punti di interesse
Le eleganti vie porticate del centro, i corsi alberati, le piazze storiche come Piazza Castello – il cuore della città -, Piazza San Carlo – il “salotto”-, Piazza Vittorio Veneto – una delle più grandi d’Europa: seguendo questo filo rosso si scopre Torino.
La Mole Antonelliana, il simbolo di Torino: 167 m di altezza, concepita a metà ‘800 come sinagoga e oggi sede del Museo Nazionale del Cinema, è anche un incredibile punto panoramico sulla città e sull’arco alpino che la circonda.
Le Residenze Reali urbane: Palazzo Reale e i Musei Reali, Palazzo Carignano, Palazzo Chiablese, Palazzo Madama, Castello del Valentino, Villa della Regina.
Il Museo Egizio, secondo al mondo dopo quello del Cairo; i grandi musei nazionali: Cinema, Risorgimento, Automobile, Montagna; quelli dedicati all’arte moderna e contemporanea: Camera, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Gallerie d’Italia, GAM, Pinacoteca Agnelli.
Il “Quadrilatero” di impronta romana, con la Porta Palatina, il suo reticolo di vie brulicanti di locali tipici e, poco lontano, il rinascimentale Duomo di San Giovanni.
Il Parco del Valentino lungo il Po, oltre 42 ettari di flora e fauna, piste ciclabili, passeggiate e occasioni di sport e svago.
La Basilica di Superga, gioiello barocco che dalla collina omonima domina la città: raggiungibile anche con la storica cremagliera del 1934, custodisce le Reali Tombe di Casa Savoia e, nella sua parte posteriore, il ricordo del “Grande Torino”, il cui aereo si schiantò proprio qui i 4 maggio 1949.